PREMESSE

La coscienza del mistero
Il problema culturale
- Scissione tra fede e cultura
- Espropriazione dell’interiorità
- Insicurezza e paura
- Risposta cristiana: - La Risurrezione di Cristo
- Il Magnificat di Maria 


PRIMA PARTE
IL MISTERO PASQUALE IN GESU’ DI NAZARET
E NELLA PRIMA COMUNITA’ CRISTIANA

La coscienza pasquale di Gesù fin dall’infanzia
Gli annunci della passione e risurrezione secondo i Sinottici e secondo Giovanni
La pasqua di Cana
La chiesa apostolica nell’urgenza di spiegare il Crocifisso: 1Cor 15; Filippesi, Efesini, Col 1,19-20


SECONDA PARTE
IL MISTERO PASQUALE NELLA VITA LITURGICA E SACRAMENTALE

I. Dalla Bibbia alla Liturgia
- La liturgia opera di Cristo e della chiesa
Sul Calvario Cristo era solo, nella liturgia è insieme a noi
- Rito liturgico e liturgia
La liturgia come “culmine e fonte” implica che l’attività della chiesa e l’intera vita cristiana sono collegate, improntate, motivate e sostenute dalla liturgia

II. La pasqua della parola
La Bibbia è linguaggio umano non solo “ispirato” a suo tempo, ma “vivificato” oggi dallo
Spirito Santo. Per questo si chiama parola di Dio. Transustanziazione della parola

III. Il mistero pasquale nell’economia sacramentale: I sacramenti nel contesto della nostra solidarietà col Crocifisso – Risorto
1. Nei sacramenti dell’iniziazione cristiana
Il battesimo sepolcro e grembo
La cresima, dono dello Spirito Santo unito al Risorto, per il cammino e la crescita
Eucaristia presenza del Risorto nel suo corpo sacramentale e nel suo corpo mistico
Epiclesi, transustanziazione e presenza reale interessano i due aspetti del corpo di Cristo
Il linguaggio dei segni


2. Nei sacramenti della riconciliazione e del matrimonio
Confessione, la potenza del Risorto contro il peccato radice di ogni male ancora presente
Matrimonio “mistero grande”, Ef 5,32, perché mistero pasquale
Scaturisce dal Sì di Cristo sulla croce e dal Sì del Padre nella risurrezione
Nasce nell’Eucaristia e può sopravvivere solo se vi resta radicato
Gli sposi “memoria” del Crocifisso – Risorto

IV. Il mistero pasquale dentro e fuori la liturgia
Il Crocifisso – Risorto ci salva nella Liturgia delle Ore
Il mistero pasquale si estende nelle forme di preghiera, esercizio delle virtù, doni, attività


TERZA PARTE
IL MISTERO PASQUALE
NELLA QUOTIDIANITA’ DEL MOVIMENTO LAICALE PASSIONISTA

I. La vita come esperienza della “potenza della risurrezione”
- Sulla scia dei recenti sviluppi del carisma passionista
- Percezioni e interpretazioni del Crocifisso lungo la storia
- La potenza della risurrezione è l’amore e la libertà con cui si vive soffre e muore in Cristo
- Tale potenza è “più forte” anche del peccato

II. La vita come “memoria” del mistero pasquale – Per fare memoria bisogna essere memoria
1. Coscienza battesimale passionista
Un carisma per la valutazione del dolore nella vita umana – Annuncio, solidarietà, ricerca dei bisogni d’amore nel mondo
2. Coscienza eucaristica passionista
La presenza reale è dinamica, non statica. Cristo è in stato di dono di sé e ci attrae dentro tale dinamismo, volendosi donare con noi e per mezzo di noi. La sua presenza reale esige la nostra reale presenza
3. Coscienza coniugale e familiare passionista
Il ministero della vita coniugale e familiare. Sua unicità, ministero di coppia e in coppia
Confluenza della coscienza coniugale nella coscienza eucaristica


CONCLUSIONE
Dal mistero trinitario al mistero pasquale, in cammino verso la reintegrazione trinitaria
Dall’inizio senza inizio alla fine senza fine

p GC cp







IL MISTERO PASQUALE
NELLA VITA DEL MOVIMENTO LAICALE PASSIONISTA

PUNTI PER LA RIFLESSIONE PERSONALE 
E/O PER LA CONDIVISIONE DI GRUPPO

1. Nelle difficoltà della vita, soprattutto nell’esperienza del dolore e della morte, ci riferiamo alla passione di Gesù. Una corretta impostazione della spiritualità cristiana richiede che ci riferiamo anche alla sua risurrezione, perché la vita cristiana è esperienza di ambedue le dimensioni del mistero pasquale.
- Fino a che punto questo avviene nella nostra vita?
- Che cosa possiamo fare per assumere questa consapevolezza nella nostra formazione cristiana e per nutrirla nel cammino di fede?

2. Nella liturgia “si compie l’opera della nostra salvezza”. Perché sia “nostra” dobbiamo esserci. È Cristo che realizza tale opera, ma insieme alla chiesa sua sposa, cioè insieme alla sua comunità e a ogni componente di essa. Ogni battezzato è parte integrante della celebrazione liturgica a cui partecipa.
- Siamo consapevoli di questa realtà quando partecipiamo alla liturgia?
- Come integrare la teologia della memoria (il Risorto presente e operante nella potenza dello Spirito) con la teologia della partecipazione (la nostra vita elemento essenziale della celebrazione)?

3. Il mio rapporto con la Parola di Dio. Pur in linguaggio umano, essa comunica il pensiero di Dio, cioè il suo piano, il suo amore. Vivificata dallo Spirito Santo, trasmette contenuti di salvezza.
- Come leggo la bibbia?
- L’ascolto con attenzione quando è proclamata nella liturgia?
- Invoco lo Spirito Santo prima di leggerla o di ascoltarla? 

4. L’assurdo di una iniziazione cristiana senza la continuazione cristiana. Battesimo, cresima, matrimonio non si realizzano senza l’Eucaristia.
- Che istruzione ho circa l’Eucaristia?
- Con che consapevolezza partecipo alla celebrazione dei battesimi, dei matrimoni, soprattutto dell’Eucaristia settimanale?
- Sono in grado di capire i segni e di coinvolgermi nel loro contenuto?
- Che cosa intendiamo fare in concreto per migliorare la nostra formazione in questo ambito?

5. Il carisma passionista ci rende aperti e sensibili al dolore del mondo – i crocifissi della storia, la passione per la vita. Il modo più efficace di valorizzare il dolore è viverlo nella luce della risurrezione.
- In che modo l’espansione laicale del carisma può allargare l’annuncio e la testimonianza passionista nel panorama del dolore umano?
- Quali sono oggi le situazioni in cui è più difficile amare e in cui c’è più bisogno d’amore?

6. Vivere l’Eucaristia come membri del Movimento Laicale Passionista. Essere ministri del Crocifisso – Risorto nella famiglia e nella società, come servizio e dono di sé. Essere corpo offerto e sangue versato in unione a Cristo, come eco e prolungamento dell’Eucaristia.
- Vivo in questi termini il mio ministero battesimale e eventualmente coniugale?
- Questa impostazione di vita mi aiuta a superare le difficoltà e a valorizzare il dolore?
- Sono consapevole del rapporto tra vita quotidiana e celebrazione domenicale dell’Eucaristia?

p GC cp