Articolo
pubblicato sulla Rivista PMP, N. 8-9/2000, Sez. Spazio
Giovani |
CAMPO
SCUOLA 2000
Convento
dei Passionisti, Badia di Ceccano - FR |
"PASSIONE DI CRISTO,
PASSIONE PER LA VITA"
La cronaca del
campo scuola 2000
Arrivati alla Badia di
Ceccano il primo giorno, ci si guardava, o meglio ci si scrutava con
circospezione cercando di capire qualcosa l’uno dell’altro e
soprattutto cercando di scorgere un volto familiare tra gli oltre quaranta
partecipanti al campo scuola. "Quest’anno non conosco quasi
nessuno", è questa la frase che la maggior parte dei ragazzi
andava ripetendo con un po’ di delusione per non aver trovato tante
persone che ci si aspettava di trovare e con un po’ di apprensione ed
attesa per i giorni che seguivano. "Chissà se ci divertiremo,
chissà se riuscirò a far amicizia con tutte queste persone…".
Questo il dubbio e la preoccupazione di tutti. Ma fin dalla prima serata
trascorsa nel boschetto a fare le presentazioni in modo alquanto
originale, ci siamo accorti che fare amicizia non sarebbe stato tanto
difficile e che i giorni seguenti avrebbero riservato certamente
divertimento per tutti… e forse anche qualcosa in più, come poi
è avvenuto! Com’è stato.
I ragazzi hanno saputo creare fin dal primo giorno un clima d’amicizia e
di allegria che si percepiva dal desiderio di condividere tutto con gli
altri, lavoro, preghiera, gioco, divertimento e anche i momenti di
distensione. In tutto era bello stare insieme nulla era faticoso o noioso,
come avrebbe potuto essere lavare i piatti o pulire i corridoi, e neanche
imbarazzante come il condividere la meditazione con le persone del proprio
gruppo, anzi rendere partecipi gli altri della propria esperienza in un
dialogo semplice e spontaneo era così naturale che alla fine
sembrava ci si conoscesse da sempre.
Già dal momento delle presentazioni siamo stati introdotti nel tema
del campo scuola: "Passione di Cristo, Passione per la vita",
infatti ognuno di noi è stato invitato a dire la sua riguardo alla
vita. "Che cosa è per te la vita?": così il campo
scuola è cominciato con una domanda impegnativa a cui rispondere…
Siamo partiti dal senso della vita: qual è il senso della mia vita,
la sua provenienza? La vita intesa come qualcosa di più grande di
noi, qualcosa che ci sorpassa, che non ci appartiene.
Quella vita che precede la creazione stessa, che è l’esistenza di
Dio. Vita che viene a noi come "luce che splende nelle tenebre".
Vita che si è fatta carne, è diventata una persona concreta
nell’umanità storica di Gesù, il quale è venuto in
mezzo a noi a vivere la nostra stessa vita, perché noi imparassimo a
vivere e a morire come Lui. È in Lui, nell’appartenenza a Lui che
abbiamo potuto trovare il senso vero della vita, in una Persona venuta a
condividere tutto della nostra esistenza, anche il nonsenso del dolore e
della morte.
Scegliere solo alcuni momenti che abbiamo vissuto durante il campo scuola
è per me un’impresa ardua, perché sono stati tutti intensi.
Sicuramente uno di questi è l’adorazione eucaristica del
martedì preparata dai vari gruppi. Alla sera i ragazzi erano
emozionati; i lettori provavano e riprovavano i brani da leggere, si
cercavano i canti, si scrivevano preghiere; in tutti c’era il desiderio
sincero di contribuire al meglio perché gli altri potessero pregare.
I ragazzi hanno portato davanti al Signore tutto ciò che sono: il
loro entusiasmo, la loro gioia, ma anche i mille dubbi, le incertezze e le
paure, che riempiono la loro esistenza. Ed hanno gridato il loro
sì: "nonostante la confusione, nonostante sia difficile a
volte leggere nella mia vita, voglio fidarmi di Te… c’è un
anelito insopprimibile dentro di me… donami luce e forza…". Nelle
parole di questa semplice preghiera penso si possa riassumere tutta l’esperienza
del campo scuola.
Naturalmente non sono mancati il divertimento e l’allegria. Nella serata
del mercoledì i ragazzi hanno dato sfogo a tutta la loro
creatività rappresentando degli episodi della vita di S. Paolo
della Croce. Un altro momento indimenticabile (sotto tutti i punti di
vista!) è stato il pellegrinaggio alla Santissima Trinità
in Vallepietra. Dopo la levataccia del mattino e soprattutto dopo le
tre ore di cammino siamo giunti sfiniti alla meta. Entrati nella piccola
cappella, ci "sorprende" la preghiera che sgorga inattesa e
"naturale" in ciascuno… È sparita la fatica, la
stanchezza e saremmo restati lì in ginocchio per ore!
Negli occhi di molti, lacrime, in tutti, commozione e una certezza
sussurrata forte al cuore e alla mente: è questa la vita! Questo
cammino a volte faticoso, ma fatto insieme, con una meta che non delude:
la presenza stessa del Signore della vita. Così con quest’ultima
fatica, è terminato il campo scuola. Sabato è stato il
giorno dei saluti, degli abbracci… e delle lacrime: com’era diverso il
clima dalla domenica precedente! Erano alcuni anni che non partecipavo al
campo scuola. Ritornare a quella che considero "la mia amata
Badia" mi ha portata con il ricordo ai miei primi campo scuola.
Quanti cambiamenti ci sono stati da allora nella mia vita, ma anche se ora
partecipo in "veste diversa", molte cose sono rimaste uguali. Ho
ritrovato nelle persone la stessa calorosa accoglienza, la stessa
fraternità ed ospitalità, la stessa gioia e lo stesso
desiderio di rendere partecipi gli altri dell’incontro che ha
trasformato e dato senso alla propria esistenza, quello con il Signore
Gesù.
Perfino molti dei dubbi e delle paure che i ragazzi si portano dentro sono
gli stessi di oggi…e lo stesso è quel Signore che non smette di
cercarci, di attenderci paziente mentre camminiamo per vie a volte
tortuose, di ripeterci nelle mille pieghe delle nostre vite che Egli ha
scelto di rimanere con noi, per sempre… "Io vivo e voi vivrete…"!
Sr. Sandra
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