AGENZIA SIR -
13:23
31/05/2002
IL PAPA AI MISSIONARI: NO ALLO
SCORAGGIAMENTO E ALLA STANCHEZZA, LA MISSIONE NON È
"FACOLTATIVA"
"Scoramento",
"stanchezza", "pericolo della routine",
"aridità spirituale": sono questi i rischi più grossi
che si incontrano nell'azione missionaria, e in cui i religiosi e
le religiose devono evitare di imbattersi, visto che per loro la
missione "non può essere facoltativa".
Lo ha detto oggi il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti
all'incontro dei Superiori e delle Superiore degli Istituti di
vita consacrata e le Società di vita apostolica impegnati nelle
missioni, promosso in questi giorni a Roma dalla Congregazione per
l'Evangelizzazione dei popoli.
"Missione e vita consacrata", ha fatto notare Giovanni
Paolo II, "sono realtà strettamente interdipendenti", e
poiché "la dimensione missionaria fa parte della natura
stessa della Chiesa, non può essere certo facoltativa per i
religiosi e le religiose", da sempre "all'avanguardia
nell'azione missionaria ad gentes" e che spesso "hanno
dovuto affrontare difficoltà e ostacoli, rinunce e
sacrifici", arrivando anche a volte a "suggellare con il
martirio la loro testimonianza".
"La missione è esigente", ha comunque ammesso il Papa,
aggiungendo che "di fronte ai problemi, ai disagi, alle
incomprensioni, al calo delle vocazioni missionarie potrebbe
affiorare la tentazione dello scoramento e della stanchezza".
Guai, tuttavia, a farsi "contagiare dal pericolo della
routine quotidiana o di una certa aridità spirituale":
Giovanni Paolo II ha concluso il suo messaggio invitando i
religiosi e le religiose a "resistere a questi rischi",
e ad impegnarsi, nella "promettente stagione della nuova
evangelizzazione che stiamo vivendo", per un "costante
dialogo animato dalla carità" e per la "comunione"
tra i diversi istituti religiosi e carismi.
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