Si è riunito ieri, 20 giugno 2002, per la seconda volta il
gruppo di lavoro dei passionisti italiani per sviluppare a
livello nazionale un progetto concreto ed operativo in ordine
alla giustizia, alla pace e all’integrità del creato.
Dopo la celebrazione del capitolo generale in Brasile,
nell’anno santo, e in vista dello svolgimento del Sinodo
generale della Congregazione, che si terrà a Seoul in Corea,
fine-settembre inizio-ottobre 2002, i Passionisti hanno
focalizzato la loro attenzione sui gravi problemi che
interpellano l’uomo moderno nel quadro complessivo della
globalizzazione. Quest’attenzione all’uomo del nostro tempo
è interpretata alla luce dei gravi avvenimenti degli ultimi
anni, con la questione primaria del terrorismo, delle guerre
locali dimenticate, con lo squilibrio economico sempre più
evidente tra Nord e Sud del Mondo, con l’inquinamento
atmosferico a livello planetario e con la ricorrente ed insoluta
questione della fame nel mondo, della mancanza di istruzione.
I Passionisti che sono presenti in tutti e cinque i continenti
con circa 400 case e 2500 religiosi, con una pluralità di
iniziative a favore dei poveri e dei "crocifissi" del
nostro tempo rilanciano, all’interno e all’esterno del loro
istituto, la questione della giustizia, della pace e
dell’integrità del creato con precisi e mirati interventi.
Primo e fondamentale passo è l’accreditamento dell’Istituto
come organizzazione non governativa presso l'ONU, con
l’apertura di un ufficio stabile presso tale istituzione in
fase di perfezionamento. Sempre per sviluppare un discorso
concreto, i passionisti pensano già alla costituzione di un
fondo per aiuti e sostegni economici a progetti di particolare
urgenza e gravità in quelle aree del mondo in grave difficoltà.
Altra significativa iniziativa è tesa a sensibilizzare
religiosi, fedeli laici e luoghi evangelizzati intorno al
problema della giustizia, della pace e dell’integrità del
creato. La strategia per arrivare a perseguire i vari obiettivi
segue un percorso formativo preciso, che investe i singoli
religiosi, le singole comunità, le varie province e le
molteplici attività missionarie ed apostoliche svolte dai
passionisti.
Grande attenzione per sensibilizzare tutti i religiosi e il
vasto campo missionario dei passionisti sarà data
all’informazione e alla comunicazione orale, scritta e
telematica. In questo quadro di riferimento complessivo si
colloca l’azione anche del gruppo di lavoro italiano, che è
costruito da sei religiosi, in rappresentanza delle sei province
religiose dei passionisti.
Nella riunione di ieri, tenuta presso la Casa generalizia dei
passionisti, a Roma, ai Santi Giovanni e Paolo, il gruppo di
lavoro Jpic ha prospettato per l’immediato futuro una serie di
iniziative tese soprattutto a far conoscere il problema, a
sensibilizzare l’ambiente e a organizzare il cammino futuro in
vista soprattutto di una presenza operativa dei religiosi nei
settori strategici nella missione ad gentes e della promozione
umana.
Questa attenzione dei passionisti italiani non è rivolta
esclusivamente ai bisogni del terzo e quarto mondo, ma anche
alla realtà italiana nel suo insieme, con speciale e vigile
presenza nella realtà degradata di città e zone periferiche
del nostro Paese, dove l’azione dei passionisti è vista come
presenza costruttrice di speranza e di apertura
all’accoglienza e alla solidarietà.
Padre Antonio Rungi