QUESTO
ARTICOLO SARA' PUBBLICATO SUL GIORNALE AVVENIRE DEL 19-11-2000
DIOCESI
DI SESSA ARUNCA E COMUNITÀ PASSIONISTA DI MONDRAGONE
La
sapienza della fede
L'anno giubilare ha concluso
il secondo millennio dell'era cristiana coinvolgendo credenti e non in un
processo di conoscenza, di purificazione, di riflessione, di verifiche. Il
calendario è stato fitto d'iniziative e di momenti forti per ogni
categoria di persone, invitate a porsi in movimento per rinvigorire le
proprie energie purificandole da forme di pigrizia e di resistenze e
ponendole in un atteggiamento di necessario discernimento sul da farsi nel
futuro.
Fra non pochi giorni inizia il nuovo millennio carico di attese,
d'imprevisti e di novità che richiedono un opportuno investimento umano e
spirituale. Viene spontanea la domanda: come il cristiano affronterà il
futuro? Con quale mentalità, con quali intenzioni e con quali impegni?
Come il cristiano vivrà quest'ulteriore tempo di grazia che Dio gli
offre? C'è ancora la volontà di testimoniare incondizionatamente, senza
paura e compromessi la propria adesione al Vangelo come guida
insostituibile nelle scelte della propria esistenza? Con quali
disposizioni d'animo il credente si pone dinanzi alle molteplici proposte
che gli sono offerte nell'ambito della cultura, della famiglia, del
lavoro, dell'economia, della bioetica, della politica, della solidarietà
e della pace? E' capace di giudicare secondo verità ciò che è giusto
per se e per gli altri?
Io credo attuale anche oggi il discorso che Gesù fece a Nicodemo: <In
verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere
il regno di Dio... Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è
nato dallo Spirito è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto dovete
rinascere dall'alto>. Per comprendere le parole di Gesù è necessaria
la sapienza della fede perché la rinascita di cui parla Gesù è di ben
altra natura di quella di cui si parla umanamente o biologicamente. Gesù
vuole affermare che è necessaria la conversione, la fede, l'azione dello
Spirito di Dio per appartenere a Dio e per realizzare il suo pensiero nel
mondo e nella storia. Nel nostro tempo è forse necessario rieducarsi alla
sapienza della fede anche perché "Dio ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito perché chiunque crede in Lui non muoia, ma
abbia la vita eterna".
La fede è necessaria per vivere, per progredire, per raggiungere la
pienezza. Lo sviluppo del mondo non è legato solamente ad una dimensione
terrena, sociologica e materiale. Esso è possibile se ciò che è dentro
ad ogni uomo si pone in uno sforzo di crescita anche spirituale che Io
distacca da quelle visioni unilaterali e limitate che non presentano
alcuna prospettiva di pienezza e d'eternità. Il credente senza nulla
togliere di valido e di vero alle investigazioni culturali e alle ricerche
scientifiche sa che non può attenersi ciecamente alle indicazioni della
cultura dominante e della mentalità laica. Egli deve nobilitare ciò che
è umano, razionale con un atteggiamento sapienziale che deriva dalla sua
fede. Chi decide di prendere la sapienza della fede a compagna della sua
vita saprà discernere ciò che giusto e vero, orienterà efficacemente le
realtà terrene e darà un significato alla sua presenza nel mondo. La
nostra comunità diocesana ha deciso di riflettere in questo primo anno
del nuovo millennio sulla necessità di educarsi e educare alla fede.
Questa è una proposta che può aiutare tutti ad appropriarsi con nuovo
slancio dei contenuti e del dinamismo della fede che professiamo. La
Scuola di Formazione cristiana è uno strumento privilegiato con tutti le
potenzialità necessarie per offrire a tutti l'opportunità di fondare le
proprie convinzioni ed attività sulla fede. Nelle nostre comunità
parrocchiali non possono mancare laboratori e operai della fede che
l'approfondiscono nella catechesi, la celebrano nella liturgia e la
testimoniano nella carità. Inoltre non possono essere trascurati i mezzi
della comunicazione sociale per una più capillare propagazione della
visione cristiana della vita. Alle contaminazioni culturali ed etiche
della produzione giornalistica, radiofonica, televisiva ed informatica
contemporanea è necessario contrapporre una serena narrazione e
presentazione dei fatti e dei messaggi.
Il giornale Avvenire e tutte informazioni provenienti dal mondo cattolico
ed ecclesiale meritano più attenzione e adesione La purezza della nostra
fede spesso è messa in discussione, a volte derisa, o contraffatta per
motivi interessati. Perciò nel nostro tempo ogni cristiano deve sentirsi
responsabile della sua fede, custodirla, difenderla, renderla visibile non
solo nelle chiese e nelle sacrestie ma anche negli ambienti e tempi della
vita ordinaria. Nel nostro cammino cristiano non dobbiamo dimenticare ciò
" gli apostoli dissero al Signore: <Aumenta la nostra
fede!>" (Lc 17,5).
+ Antonio Napoletano
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