COMUNICATO
STAMPA
AIROLA. FESTA DI SAN
PAOLO DELLA CROCE NEL CONVENTO DI MONTEOLIVETO
di Antonio Rungi
L’annuale festa liturgia
di San Paolo della Croce, fondatore dei passionisti, che ricorre il 19
ottobre, quest’anno a Monteoliveto è stata celebrata in modo solenne e
speciale, non solo perché è in corso il giubileo, ma anche perché
ricorre il 225 anniversario della morte del grande santo del secolo dei
lumi, nato ad Ovada, (AL) nel 1694 e morto a Roma, nel 1775.
Così la comunità passionista di San Gabriele Arcangelo si è preparata
all’annuale appuntamento con il triduo predicato da padre Francesco
Minucci. Giovedì 19 ottobre, festa di San Paolo, la Chiesa di
Monteoliveto ha accolta la celebrazione di varie sante messe, con buona
partecipazione dei fedeli non solo di Airola, ma dell’intera Valle
Caudina. Nel pomeriggio, poi, l’atteso momento celebrativo, con la santa
messa officiata da monsignor Michele De Rosa, vescovo di
Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti e concelebrata dal superiore dei
passionisti padre Ludovico Izzo e dai sacerdoti di comunità, da don
Giuseppe Mauriello, P.Vittorio Balzarano ofm, P.Pancrazio Scanzano
ex-superiore di Monteoliveto. Nel corso dell’omelia il Vescovo ha
esortato i presenti a guardare alla Croce non come a strumento di
sofferenza e segno di morte, ma come testimonianza di amore totale da
parte di Dio per l’umanità. Invitava, inoltre, i fedeli ad imitare san
Paolo della Croce che ha saputo vedere la Passione di Cristo come la
"più grande e stupenda opera del divino amore".
Presenti al sacro rito anche le autorità cittadine e una rappresentanza
di gruppi laicali, associati al carisma passionista, provenienti da vari
paesi del beneventano, casertano e napoletano, guidati da padre Francesco
Minucci, che hanno animato la liturgia. I canti sono stati eseguiti dalla
Schola cantorum del Convento, diretta dal prof. Lucio Iuliano. A
conclusione del rito della santa messa si è proceduto alla benedizione
del monumento eretto nella piazza antistante la chiesa del convento. E’
stato il vescovo a segnare con l’acqua benedetta quest’opera
giubilare. Si tratta di una croce realizzata mediante la generosità del
signor Luciano Andrea di Moiano, che l’ha voluto donare al convento di
Monteoliveto, in segno di riconoscenza per il bene spirituale ricevuto dai
passionisti in vari momenti della sua vita e soprattutto in occasione
della perdita della sua consorte, Maria Zambonin, alla quale è dedicato
il monumento. La scultura è produzione artistica del prof. Mario
Ciaramella di Luzzano di Moiano, che ha inciso su una speciale pietra del
Monte Taburno il segno distintivo dei passionisti, ben conosciuto per le
parole che riporta "Jesu Christi Passio" (La Passione di Gesù
Cristo). La bravura e la capacità di presentare questo segno da parte
dell’artista fa risaltare meglio il messaggio in esso racchiuso,
rendendo quasi palpitante la stessa sagoma del cuore scolpita sulla
pietra. Da questo cuore parte una croce in rame ossidato circondata da un
ramo di olivo ugualmente in rame ossidato, che sta a simboleggiare la
perenne vitalità e validità del messaggio della Croce di Cristo.
In altri termini, per i passionisti un’altra data storica da scrivere
nel diario di famiglia, iniziato nel lontano 1882 quando i figli
spirituali di san Paolo della Croce per la prima volta ponevano stabile
dimora a Monteoliveto, in questo luogo di preghiera, di solitudine e di
contemplazione, dal quale i passionisti, in oltre 100 anni, hanno
irradiato l’amore verso la Passione di Cristo.
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