E’ stato padre Antonio Rungi, religioso passionista di Mondragone, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali della diocesi di Sessa Aurunca, che il 6 ottobre scorso ha festeggiato i suoi 25 anni di sacerdozio, a presiedere la solenne eucaristia delle ore 12.00 nella Basilica di San Paolo fuori le mura, in occasione del giubileo delle famiglie. 
Con padre Rungi hanno concelebrato circa 30 sacerdoti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.
Oltre cinquemila fedeli hanno partecipato al rito della santa messa ed hanno celebrato il giubileo, tra cui diversi docenti, famiglie, giovani e bambini di Sessa Aurunca, Mondragone, Castel Volturno e della provincia di Caserta. Nel corso dell’omelia, padre Rungi ha messo in risalto il significato del «giubileo come tempo di conversione e di rinnovamento anche nell’ambito della vita coniugale e familiare».
Sua, infatti, l’iniziativa, nei giorni scorsi in vista del giubileo delle famiglie, di inviare le coppie in crisi a meditare sulla loro situazione ricorrendo ad un periodo di esercizi spirituali in monasteri o conventi.
Molto apprezzata l’omelia del sacerdote che ha richiamato "la dignità del matrimonio, che fonda una comunità d’amore unica ed indissolubile tra i coniugi, i quali devono aprirsi con gioia e generosità al dono della vita".
Davanti ai numerosi fedeli, diversi dei quali giunti a San Paolo fuori le mura, impossibilitati a raggiungere Piazza San Pietro per la pioggia e per i grandi disagi causati dal tempo inclemente, padre Rungi ha incoraggiato i fedeli "a mantenere viva la fede ricevuta nel Battesimo sull’esempio di Paolo di Tarso che per amore di Cristo offrì tutta la sua vita fino al martirio».