PONTIFICIUM CONSILIUM DE COMMUNICATIONIBUS SOCIALIBUS |
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Tema:
"Predicatelo dai tetti": il Vangelo nell'Era della
Comunicazione Globale 2. In
tutte le culture e in tutte le epoche, e certamente nelle odierne
trasformazioni sociali, le persone si pongono sempre le stesse domande
fondamentali sul significato della vita: «Chi sono? Da dove vengo e
dove vado? Perché la presenza del male? Che cosa ci sarà dopo
questa vita?»(Fides et Ratio, n. 1).In ogni epoca la Chiesa
offre l'unica risposta definitivamente soddisfacente agli interrogativi
profondissimi del cuore umano: Gesù Cristo stesso, «che svela
anche pienamente l'uomo all'uomo e gli fa nota la sua altissima
vocazione» (Gaudium et spes, n. 22). Quindi la voce di noi
cristiani non può mai tacere perché il Signore ci ha affidato la
parola di salvezza alla quale ogni cuore umano anela. Il Vangelo offre
la perla preziosa che tutti cerchiamo (cfr Mt 13, 45-46). 3. Il
mondo dei mezzi di comunicazione sociale può a volte sembrare
indifferente e perfino ostile alla fede e alla morale cristiana. Questo
è dovuto in parte al fatto che la cultura dei mezzi di
comunicazione sociale è così profondamente imbevuta di un
senso tipicamente postmoderno che la sola verità assoluta
è che non esistono verità assolute o che, se esistessero,
sarebbero inaccessibili alla ragione umana e quindi irrilevanti. Da
questo punto di vista ciò che conta non è la
verità, ma «la storia». Se qualcosa è degno di essere
divulgato o fonte di intrattenimento, la tentazione di accantonare le
considerazioni sulla sua veridicità diventa quasi irresistibile.
Di conseguenza il mondo dei mezzi di comunicazione sociale a volte
appare come un ambiente ancor più ostile all'evangelizzazione di
quello pagano in cui agivano gli apostoli. Tuttavia, proprio come i
primi testimoni della Buona Novella non si tirarono indietro di fronte
alle avversità, non dovrebbero farlo nemmeno gli attuali seguaci
di Cristo. Il grido di san Paolo risuona ancora fra noi: «Guai a me se
non predicassi il Vangelo!» (1 Cor 9, 16). 4. E'
anche di vitale importanza che all'inizio di questo nuovo millennio
ricordiamo la missione ad gentes che Cristo ha affidato alla
Chiesa. Circa due terzi dei sei miliardi di abitanti del mondo non
conoscono realmente Gesù Cristo e molti di loro vivono in Paesi
con antiche radici cristiane, dove interi gruppi di battezzati hanno
perso il senso vivo della fede o non si considerano più membri
della Chiesa, conducendo una vita lontana dal Signore e dal Suo Vangelo
(cfr Redemptoris missio, n. 33). E' chiaro che una risposta
efficace a questa situazione esige qualcosa di più dell'opera dei
mezzi di comunicazione sociale, tuttavia nella lotta volta a far fronte
a certe sfide i cristiani non possono ignorare il mondo delle
comunicazioni sociali. Infatti, mezzi di comunicazione sociale di ogni
tipo possono svolgere un ruolo essenziale nell'evangelizzazione diretta
e nella trasmissione di verità e di valori che sostengono e
accrescono la dignità dell'uomo. La presenza della Chiesa nei
mezzi di comunicazione sociale è un aspetto importante
dell'inculturazione del Vangelo richiesta dalla nuova evangelizzazione
alla quale lo Spirito Santo esorta la Chiesa nel mondo. |
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Dal Vaticano, 24 gennaio 2001, memoriale di san Francesco di Sales. | |
JOANNES PAULUS II |