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18 maggio 2002.   82o Compleanno del Santo Padre
A U G U R I   dalla   FAMIGLIA  PASSIONISTA

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il Papa e il suuperiore generale
il PAPA e P. Ottaviano D'Egidio
,
Superiore Generale della
Congregazione della Passione

 

 

 

IL SANTO PADRE
"Il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi sia della massa dei fedeli."
LUMEN GENTIUM, 23

17.05.2002, dal sito del CORRIERE DELLA SERA www.corriere.it 

«Se la salute peggiora il Papa può dimettersi»
I cardinali Ratzinger e Maradiaga ipotizzano il ritiro. 
Navarro: resta finché vuole Dio. Domani compie 82 anni

CITTÀ DEL VATICANO - Domani il Papa compie 82 anni e immancabili tornano le ipotesi sulle dimissioni. Ne hanno parlato ieri, quasi con le stesse parole, due cardinali: il centralissimo Joseph Ratzinger e un suo collega dell’estrema periferia, l’honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga. «Se egli (il Papa) dovesse vedere che non ce la fa più, allora sicuramente si dimetterebbe; ma fino a quando sarà solo una questione di dolore, terrà duro»: così Ratzinger ha risposto a una domanda sulla possibilità delle dimissioni, posta dal settimanale dell'arcidiocesi di Monaco e Freising Muenchner Kirchenzeitung
Ma come va la salute del Papa? Ha chiesto ancora il settimanale. E il cardinale: «Cambia, perché spesso semplicemente si affatica troppo col lavoro e il giorno dopo è di conseguenza stanco; ma questo non vuol dire che non sia in grado di governare. Se un giorno può fare meno, il giorno dopo è fresco e pieno di slancio».
Ed ecco la battuta del cardinale dell’Honduras, Rodriguez Maradiaga, in dialogo con i giornalisti, ieri a Roma, durante una conferenza stampa: «Penso che il Santo Padre riconosca che potrebbe esserci un punto in cui il Papa dovrebbe rinunciare al suo ministero per il bene della Chiesa. E che lui avrebbe il coraggio per farlo, se raggiungesse quel punto».
Con la stessa disinvoltura Rodriguez Maradiaga - che alcuni considerano un «papabile» - ha risposto a un’altra domanda sulla possibilità che il futuro Papa sia un latino-americano: «Penso che un latino-americano contribuirebbe a far crollare il muro che divide il Nord dal Sud del mondo».
Le battute dei due cardinali sulla «possibilità» delle dimissioni papali somigliano come gocce d’acqua a quelle che sulla stessa materia - in Vaticano considerata un tabù - avevano fatto due anni fa i cardinali Lehmann (tedesco) e Danneels (belga). Nulla di nuovo dunque, nella sostanza. Ma certo fa impressione sentire Ratzinger che discute in pubblico della salute del Papa e delle dimissioni. Del resto la condizione combattiva (ha in programma quattro viaggi internazionali, da qui a settembre) e debole di Giovanni Paolo II è sotto gli occhi di tutti.
Il Papa non ha mai accennato - in pubblico - alla possibilità di dimettersi. Compiendo 75 anni - nel 1995 - disse che offriva a Cristo «la disponibilità a servire la Chiesa quanto a lungo Egli vorrà: lascio a Lui la decisione sul come e quando vorrà sollevarmi da questo servizio». Il «come» poteva essere un'allusione all'invalidità per malattia e dunque alle dimissioni: ma questo l'azzardarono i commentatori, lui non l'esplicitò. 
Una frase simile ha usato durante l'udienza generale dell’altro ieri, ringraziando per gli auguri di compleanno: «Confido nel vostro appoggio spirituale per poter continuare a svolgere in fedeltà l'incarico che Dio mi ha assegnato».

A commento delle uscite dei due cardinali, ieri il portavoce vaticano Joaquin Navarro ha detto: «Vale quello che il Papa ha detto non un anno o un mese fa, ma mercoledì all’udienza, quando, rivolgendosi ai suoi connazionali polacchi, ha chiesto il sostegno delle loro preghiere e assicurato che rimarrà al suo posto fino a quando Dio lo vorrà».

Luigi Accattoli

17.05.2002
dal sito del CORRIERE DELLA SERA www.corriere.it