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il messaggio di P. Ottaviano D'Egidio C.P.
Superiore Generale della Congregazione della Passione di Gesù Cristo

 Messaggio di Auguri alla Famiglia Passionista  

Cari confratelli della Congregazione e religiose e laici della Famiglia Passionista,
siamo come i pastori alla grotta di Betlemme, per vedere, contemplare e adorare il mistero d’amore che è il Bambino Gesù. L’annuncio di “una grande gioia” e il “segno” per ritrovarlo e riconoscerlo è nelle parole dell’Angelo ai pastori: “Troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia”. Questo è Dio! Queste sono le vie di Dio e la sua gloria!

Alla fine di settembre passato – inizio di ottobre, la Congregazione ha celebrato in Korea il Sinodo con il tema di riflessione “La Formazione”. Le Conferenze e gli Atti sono in via di spedizione. Le nostre Costituzioni al n. 77 affermano che “il primo formatore è Dio”. E allora, come formativo deve essere per noi il Natale e quanto accade alla nascita di Gesù!
La grotta è il tempio santo di Dio e la mangiatoia il Suo pulpito. Apriamo il cuore e la mente al messaggio che è il Dio Bambino e in adorazione e in silenzio sappiamo comprenderne il significato e gli ammaestramenti. Lasciamoci formare da Dio, a noi è richiesta disponibilità  e impegno per eliminare quanto possa ostacolare la sua opera.

Dio ci educa specialmente con il Bambino e quanto accade nella Santa Notte e con il Crocifisso: S. Paolo della Croce  amava l’immagine del Bambino dormiente sulla croce. La custodiva in camera e si commuoveva al guardarla.

Noi, religiosi e laici della Famiglia Passionista, dobbiamo essere formati a vivere e testimoniare la nostra vocazione. Il nostro carisma è per la vita  che nasce dall’Incarnazione di Gesù, dalla sua morte e resurrezione in un unico mistero pasquale. Gesù sulla croce, nella sua follia d’amore, crede e spera che la sua morte sia un progetto di vita.
E’ responsabilità passionista unire il mistero pasquale di Gesù nazareno con quello di persone e volti, circostanze e luoghi che costituiscono una Via Crucis quotidiana dove Cristo soffre in tante nostre sorelle e fratelli, piccoli e diseredati.  Anche oggi la Passione di Gesù rivive nelle sofferenze di molti popoli. Guardiamoli con gli occhi d’amore del Bambino Gesù e del Crocifisso. Siamo segni di speranza con la “memoria ritrovata” che ci fa schierare sempre dalla parte delle vittime.

L’uomo di sempre ma specialmente di oggi per quanto sta accadendo, per il terrorismo, per l’insicurezza  latente e per le inquietudini che riempiono le giornate del mondo, ha appreso con dolore che non si può vivere senza speranza.
E’ nostro compito comunicarla superando timori e pessimismo partendo dalla mangiatoia  e dalla Croce  e aprendoci alla novità che ci comunica il Natale anticipando e preparando “cieli nuovi e terra nuova”. Chi ha speranza  non si rassegna al male, al disordine, all’ingiustizia.

E’ questo l’augurio per tutta la Famiglia Passionista, religiosi e laici, per le Festività natalizie e per il Nuovo Anno 2003: essere comunità di speranza “tenendo alta la luce della vita” (Fil. 2,15) che contempliamo in un Bambino, avvolto in fasce, deposto su una mangiatoia di una grotta per animali a Betlemme, anche oggi nonostante i carri armati che la circondano. Come Maria, sua Madre, contempliamo  e “serbiamo tutte queste cose” nel nostro cuore.

Sono tornato da pochi giorni dalla visita e celebrazione di Capitoli della Congregazione che è in Indonesia, Giappone e Korea, ed anche a nome loro auguro serene Feste natalizie e di Anno nuovo.
Buon Natale, Buon Anno 2003, a tutti, specialmente  agli ammalati nel corpo e nello spirito, e ai giovani. Gesù Bambino ci benedica  e doni la pace al mondo. Sembra una utopia, ma un mondo tutto in pace è possibile. Dobbiamo crederci, pregare e come “operatori di pace” lottare per ottenerlo.

Roma SS. Giovanni e Paolo, 25 dicembre 2002.

P. Ottaviano D’Egidio, C.P.
Superiore Generale