un sito web della Famiglia Passionista

N A T A L E   2 0 0 2

il messaggio di P. Giovanni Cipriani, 
superiore regionale Vicariato in Brasile prov. DOL

Desidero porgere gli auguri agli internauti del sito passionista con questa storiella presa dalla letteratura brasiliana.

 IO BAMBINO...

Io, bambino, seduto al margine della strada, osservavo l'andirivieni della gente e cercavo di capire cosa stava succedendo.
– Che cosa è il Natale? – mi chiedevo, in silenzio.

Io, bambino, avevo sentito dire che questo è un giorno in cui Babbo Natale, nel suo trenino tirato dalle renne, passava nel cielo distribuendo giocattoli ai bambini.
– E perché io, che passo la notte al freddo, non ho mai visto il treno volare? – mi chiedevo.
– Dove stanno i regali?

E io, bambino, concludevo che non dovrebbe essere questo il Natale.
Forse è un giorno speciale nel quale le persone abbracciano i familiari e sono più cordiali gli uni con gli altri.
Forse è un giorno di fraternità e perdono.
– Ma allora perché io, seduto sul ciglio della strada, non ricevo nemmeno un sorriso? – mi chiedevo perplesso.
– E perché lavora la polizia nel Natale?

E io, bambino, intendevo che non doveva essere così...
Immaginavo che forse il Natale è un giorno magico nel quale le persone riempiono le chiese alla ricerca di Dio.
– Perché, allora, non ne escono migliori? – mi dibattevo, nell'ansia di capire questa situazione enigmatica.

Vedevo ridere, ma erano risate che nascondevano tanta tristezza e odio, tanta amarezza e sofferenza...

E io, bambino, immerso in queste profonde riflessioni, vidi avvicinarsi un uomo. Era un bell'uomo. Non era grasso né magro, tanto alto quanto basso, né bianco, né nero, né mulatto, giallo o rosso.
Era solo un uomo con occhi colore di tenerezza e un sorriso affettuoso che, con voce a tono di carezza, mi salutò:
– Ehi, ragazzo!
– Ehi... – risposi, timido.
E, in un'estasi d'ammirazione, lo vidi sedersi al mio lato, sul ciglio della strada, al freddo polare.

Io, bambino, nella naturalezza di bambino, lo accolsi come un amico in un batter d'occhio.
E gli rivolsi una domanda che mi inquietava e mi rattristava:
– Che cos'è il Natale?
EGLI, sorridendo ancora di più, mi rispose sereno:
– Il mio compleanno.
– Come? – risposi, vedendo che stava solo. – Perché non sei in casa? Dove sono i tuoi?
– Questa – mi disse, indicando la moltitudine che girovagava – è la mia famiglia.

Io, bambino, non compresi.
– Anche tu fai parte della mia famiglia... – aggiunse, aumentando la confusione.
– Non ti conosco! – ribadii.
– È perché mai ti hanno parlato di me. Ma io ti conosco. E ti amo...
Tremavo dall'emozione a sentire quelle parole, nella mia fragilità di bambino.
– Devi essere triste – commentai. – Essere solo nel giorno del tuo compleanno...
– In questo momento sono con te – mi rispose, scuotendo la testa.

E conversiamo. Una conversazione di poche parole, molto silenzio, molti sguardi e un ineffabile straboccare di sentimenti..., mi faceva ardere cuore e anima.
E conversiamo. Io, bambino, e LUI.

Ed EGLI mi parlava , e io lo amavo. E io assimilavo. E io lo ascoltavo.
Io, bambino: corde. EGLI: artista. E si fece melodia tra noi!...
E io, bambino, risi tanto...

Quando la notte fece spazio all'alba, mentre ancora scintillavano le luci che adornavano le case, EGLI si alzò e io capii che era l'addio. Sospiravo, con cuore rinnovato e gioioso.
Lo abbracciai, dicendo:
Prendi il mio regalo... Felice compleanno!

Mi sollevò, con le sue braccia forti-deboli, tanto forti quanto la pace, e mi disse:
– Condividi questo abbraccio con le persone della mia famiglia, che è anche tua...
Amale con rispetto.
Rispettale con tenerezza.
Sii tenero con affetto.
Accarezzale con giustizia.
Giudicale con amore...
E abbi un felice Natale!
Per non vederlo andare via, incominciai a correre per la strada.
Avevo tanta felicità nel cuore.
Andai alla ricerca di braccia che accettassero le mie...

E io, bambino, mai più lo vidi.
Solo quando lasciai d'essere bambino sentii nuovamente
parlare di quell'amico della notte di Natale: Gesù.

E io, bambino, sorrisi...

PE. GIOVANNI CIPRIANI, passionista
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p. Giovanni
Cipriani