Cari
confratelli,
Siamo ormai in
prossimità della Pasqua di Resurrezione e pertanto anche a nome del
Consiglio Generale vi porgo auguri per una Buona Pasqua nel nome di Gesù
morto e risorto per noi.
Gesù infatti non si è incarnato per se stesso, né per se stesso ha
scelto di subire la passione, morte e resurrezione. Lui per noi, in
obbedienza al Padre e nel piano amoroso della Trinità, "non
considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se
stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla
morte e alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato..."
(Fil.
2, 6-11)
Il suo sangue e la sua resurrezione hanno realizzato l’Alleanza nuova.
Con il Battesimo pasquale di sangue e Spirito Santo si nasce a vita
nuova e l’umanità e la creazione iniziano con Gesù, per Gesù, in
Gesù, un rapporto originale con la Trinità. È come se fosse un altro
primo giorno della creazione. Il vecchio uomo ed il vecchio mondo
muoiono in Cristo per risorgere con lui a vita nuova.
Nel sepolcro vuoto avvolta nel sudario con Gesù c’è l’umanità
intera e la creazione, come erano con lui sulla croce, e la mattina di
Pasqua la tomba si aprirà nella resurrezione non solo per Gesù, ma per
noi e per il cosmo.
Egli è la Pasqua della salvezza. In lui ci è data
la possibilità di essere vino nuovo in otri nuovi, tanto è profonda la
riconciliazione e la radicale trasformazione operata dal mistero
pasquale. Trasformazione, riconciliazione, occhi e cuore nuovo per
vivere, come rigenerati, il tempo e la vita che il Signore ancora ci
concede.
Vedere, guardare e amare gli altri con gli occhi e il cuore del
Crocifisso: "Padre perdona loro...", "Oggi sarai con me
in paradiso", "Ecco tua madre". Quale libertà interiore
e capacità di dimenticare se stesso per gli altri pur con i chiodi alle
mani e ai piedi e la derisione e lo scherno! È la vittoria e il trionfo
dell’amore sull’odio e sui risentimenti e preclusioni.
Lasciamoci riconciliare da Dio, riconciliare con la vita, con noi
stessi,
con la comunità di appartenenza, con la Congregazione e con la Chiesa.
Una riconciliazione che non si limiti ai buoni rapporti esterni, che
grazie a Dio e alla buona volontà di tutti già esistono quasi
dovunque,
ma una riconciliazione che diventi comunione e condivisione sempre più
profonde.
Mistero pasquale che riviviamo nei sacri riti e di cui facciamo memoria
con l’Eucaristia ci trasformi e ci porti a vita nuova.
Pasqua nel Signore Risorto a
tutta la Famiglia Passionista.
P. Ottaviano D’Egidio,
CP
Superiore Generale
SS. Giovanni e Paolo – Roma.
Festa dell’Annunciazione del Signore
25 marzo 2002
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