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Nell’albergo non c’era posto per la mamma
del Dio bambino, del Dio piccino, del Dio poveretto.
L’albergo era chiuso.
E dopo quel giorno gli uomini hanno appreso
che al di là delle porte sbarrate
c’è il Signore che attende di essere accolto.
E colui che decide di lasciare aperta la sua porta
potrà accoglierlo
sotto l’umile sacramento dei volti umani.
I volti lavati dalle lacrime,
i volti stanchi, i volti insudiciati.
Sotto l’umile sacramento
di tutto ciò che è sgraziato.
Colui che al crocevia del mondo sa costruire
l’albergo senza registrazioni e senza prezzi,
vede lo straniero diventare fratello
e il Verbo farsi carne per abitare in mezzo ai suoi.
M. Delbrel
L'augurio più bello,
il regalo più bello che ci scambiamo in questo Natale
sia il dono di saper accogliere il Signore
nel volto dei fratelli che incontriamo ogni giorno.
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