Diocesi
di Sessa Aurunca
Ufficio comunicazioni
sociali
Direttore: padre Antonio Rungi
Tel. 0823978314; 0823970270
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COMUNICATO
STAMPA
"La Chiesa
cattolica nella sua giurisdizione prevede già precise pene
contro chi ha obblighi speciali, come il sacerdote o il chierico
in generale. Il Codice di Diritto Canonico, infatti, per quanto
riguarda il delitto di pedofilia ne parla direttamente nel
Canone 1395 § 2, nel quale è scritto testualmente: "il
chierico che abbia commesso altri delitti contro il sesto
precetto del Decalogo, se invero il delitto sia stato compiuto
con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con un minore al di
sotto dei 16 anni, sia punito con giuste pene, non esclusa la
dimissione dallo stato clericale, se il caso lo
comporti";
è quanto ricorda il teologo moralista campano, padre
Antonio Rungi, religioso passionista, commentando i gravi fatti
di pedofilia del clero americano.
"La Chiesa –precisa
padre Rungi- già ha previsto la normativa in casi così gravi e
scellerati che di per sé non ammettono commento, tanto che sono
indegni di un sacerdote o di una persona consacrata o di
qualsiasi altra persona che sia normale ed abbia il senso del
rispetto della propria persona e quella degli altri, soprattutto
se si tratta di bambini. Nel caso specifico della pedofilia, il
problema è davvero grave, tanto da non ammettere attenuanti o
giustificazioni di sorta, pur rispettando la persona che si è
trovata o si trova in una simile situazione patologica.
Si tratta di persone malate, anche tra il clero, che vanno
curate e che probabilmente non dovevano essere ordinati
sacerdoti o vescovi, perché certe tendenze si evidenziano già
da piccoli o nell’età matura ed in determinati luoghi ed
uffici. Responsabilità che ricadono sulle persone che non hanno
valutato attentamente il candidato al sacerdozio o all’episcopato.
Di fronte al caso di alcuni sacerdoti pedofili che sono stati
pubblicamente denunciati in America c’è poco da
meravigliarsi, ma molto da riflettere e soprattutto
pregare.
Certamente per chi si è macchiato di un simile delitto non solo
moralmente condannabile, perché gravissimo peccato, ma anche
penalmente di fronte allo Stato ed alla Chiesa, altro rimedio
non può esserci che una condanna esemplare, non esclusa, come
già si prefigura il Diritto canonico, la riduzione allo stato
laicale. Bisogna dare atto, in questa circostanza, al Santo
Padre, Giovanni Paolo II che con coraggio profetico vuole
affrontare la questione seriamente, trovando la giusta soluzione
ai problemi attuali e soprattutto nel ripensare il sistema
formativo per coloro che sono chiamati a speciali vocazioni come
quella sacerdotale.
Rimane la sofferenza profonda in quei sacerdoti che
quotidianamente in tante parti del mondo che, con la grazia di
Dio e la loro disponibilità interiore, cercano di mantenersi
fedeli fino in fondo alle promesse fatte a Dio, alla Chiesa ed
alla propria coscienza. La stragrande maggioranza di questi
preti fedeli alla loro vocazione mitica –conclude il teologo
Rungi- solo in parte la sofferenza che ci portiamo nel cuore per
una simile, triste e squallida vicenda di preti pedofili in
America.
Mi auguro che il problema sia circoscritto a quell’area
geografica e non investa altre realtà, perché, in tal caso,
sarebbe da rivedere tutta l'impostazione della formazione dei
sacerdoti cattolici, puntando sulla severità, sulla maturazione
umana e personale e sul grado di tolleranza al sacrificio ed
alla rinuncia, soprattutto in campo sessuale".
Mondragone 18/04/2002
L’Addetto Stampa
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