Suor Consolazione Santangelo |
“Gioiosamente con Gesù sulla Croce, così questa
nostra sorella del Monastero Passionista di Napoli ha vissuto la sua
vocazione all’amore, offrendosi vittima di espiazione, unita a Cristo
sul Calvario per la salvezza delle anime. Ed è volata la cielo il 15
dicembre 2005, confortata dalla presenza orante delle consorelle che
hanno accompagnato il suo viaggio incontro allo sposo.
Una vita quella di Suor Consolazione vissuta nel silenzio e nella
sofferenza immolandosi completamente, fino a consumarsi nella malattia
che le fu compagna quasi per un decennio.
Nacque a Paternò (Ct) il 15 novembre 1940, da un famiglia di
coltivatori di agrumi. Dalla sua famiglia ereditò quei valori che
durano e che caratterizzarono tutta la sua vita fin dall’infanzia.
Ebbe la possibilità di studiare, fino a laurearsi in lettere
all’Università, e anche a diplomarsi lodevolmente per eventuale
assistenza ai disabili. Ma non mai mise in atto queste sue risorse,
dedicandosi invece a condividere il lavoro della famiglia, avendo però
sempre nell’animo qualcosa che l’attirava verso una consacrazione
totale a Dio. Visse la sua gioventù, oltre che nel donarsi al bene
della famiglia, anche operando per il bene del prossimo, vivendo le
opere di misericordi a tutto spiano. Aveva una particolare attrazione
spirituale verso la Passione di Gesù e la Vergine Addolorata, perciò,
giunta all’età di anni 47 diede una svolta “passionista” alla sua
vita, entrando tra le Suore Passioniste di S. Paolo della Croce di
Ciampino (Roma). Nel 1990 emise la professione religiosa in quell’Istituto,
però le contingenze la portarono ad andare oltre, anche perchè, dato
il suo carattere, portato piuttosto alla calma e alla contemplazione,
non si trovò nell’apostolato attivo delle Suore. E il Signore non la
lasciò nel mondo, ma la fece approdare al Monastero delle Passioniste
di Napoli, dove le sue aspirazioni di dedizione completa a Dio in una
vita di contemplazione sembrarono concretizzarsi. Si legò a Dio per
sempre nel 1999. Il suo desiderio era quello di essere la
“consolazione di Gesù Crocifisso e di Maria Addolorata”. E il Signore
sembrò prenderla in parola. Infatti, appena dopo la professione
perpetua, una strana malattia, rivelatosi poi come un brutto tumore,
la unì al Cristo del Calvario in una dolorosa Via Crucis.
Hanno scritto di lei :”Nelle crescente agonia di quegli anni
interminabili, Suor Consolazione si sforzò di incarnare i sentimenti e
i gesti del Maestra Divino”. Nella sua sofferenza mai atti di
impazienza, ma sempre parole di accettazione e di offerta. “Mio Dio
agonizzante e crocifisso, Tu mi triboli perchè mi ami. Accetto ogni
tribolazione in segno di amore sconfinato a Te!”. Suor Consolazione
sposò in pieno il progetto di Dio su di lei, il progetto della Croce
vissuto nel dolore, unita a tante anime che, ancora oggi, fanno a gara
ad amare Gesù, lasciandosi crocifiggere con Lui per la salvezza
dell’umanità. Un’offerta non inutile, né un progetto effimero, ma una
vita forte che si proietta nell’eternità. E lei stessa ripeteva: ”Con
gioia sulla Croce di Gesù.....Sono il chicco di grano: se non muoio
non porto frutti. Mi sforzerò di essere simile a Gesù, e con Lui
voglio donarmi ai fratelli bisognosi”. Il progetto di Dio, condiviso,
era diventato ”suo”. Ora il sacrificio è consumato!
Suor Consolazione riposa con le consorelle che l’hanno preceduta nella
morte, ma siamo certi che , da lassù, unita al suo Sposo Celeste,
continui da essere la “consolazione” accanto a tutti noi.
Pierluigi Mirra
Napoli
14/6/2006, ore 9,30
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