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Diocesi di Janauba – Minas Gerais- Brasile
Lettera ai nostri amici e benefattori


Carissimo Padre Antonio Rungi

Vengo a lei, portando il mio abbraccio in questo tempo pasquale, nel quale ascoltiamo l’eco del saluto di Gesù “La pace sia con voi”.
Vengo a nome del mio popolo, della mia diocesi, per dire a lei, ancora una volta, grazie tanto per i gesti di fraternità, di condivisione e solidarietà che riempiono il nostro cuore e ci danno la certezza che non siamo soli, che l’amore vince ogni distanza, diversità culturale e di lingua e ci affratella come l’unico popolo di Dio, che nella Chiesa è animato dalla forza dello Spirito Santo.
A lei e a quanti le sono cari auguro una felice Pasqua. Gesù Risorto ci dona la certezza che la vita vince, vinse e vincerà.
Nell’assillo della missione, siamo travolti da tante richieste e necessità, che diventa difficile fermarsi un momento per inviare nostre notizie a persone speciali, che fanno parte del nostro cammino, avendoci manifestato in tante maniere l’amore di Dio.
Qui continuiamo a cercare mezzi e forme di evangelizzazione, perché il Vangelo possa giungere a tutti, pur disponendo di un numero esiguo di sacerdoti.
Ma crediamo che lo Spirito Santo illumina i nostri laici che in ogni comunità, nonostante la scarsa presenza del sacerdote, continuano a celebrare, catechizzare, a mantenere viva la fede della comunità. 
Per grazia di Dio, abbiamo un buon numero di vocazioni (15 seminaristi di filosofia e teologia; 8 si preparano per la filosofia) e questo ci infonde grande speranza per il futuro.
Il nostro seminario, già dall’anno scorso, ospita i nostri seminaristi, anche se per essere completato necessita ancora di molti lavori.
Per quanto riguarda la situazione di povertà e miseria della nostra regione, cerchiamo di essere uniti al nostro popolo come segno di speranza e solidarietà, come ci chiede il Signore. Camminiamo insieme ai più oppressi.
Non riusciamo a liberarli dalle loro croci, ma almeno vogliamo e possiamo alleviare il peso della sofferenza, come Simone il Cireneo che portò la Croce di Gesù, insegnandoci ad essere solidali con i crocifissi del nostro tempo.
Animati dall’amore per i più bisognosi, stiamo investendo energie e mezzi in una grande estensione di terreno coltivabile, messa a disposizione della Diocesi dal proprietario, per venti anni. In questa tenuta stiamo aiutando alcune famiglie che non hanno terreno e lavoro al fine di coltivarlo per ricavarne il sostentamento di questa regione che sono il miglio ed i fagioli.
Vogliamo attenuare la loro fame ed impedire che i mariti lascino sole le loro mogli con i figli per cercare lavoro in regioni lontane, con il pericolo di abbandonare la loro famiglia.
Qui stiamo cercando anche di realizzare una scuola agricola per i giovani, che li abiliti a lavorare la terra in modo adeguato e li incoraggi a non abbandonare le zone rurali, ma li metta in condizioni di una vita più dignitosa. Sono iniziative che stiamo intraprendendo con l’aiuto di Dio e la solidarietà di molti fratelli e sorelle, che anche distanti, riconoscono che siamo tutti fratelli e siamo tutti responsabili nella costruzione di un mondo migliore, di una nuova società, ove i figli di Dio abbiano il diritto di vivere secondo la loro dignità.
Caro fratello, coltivo la speranza di ricevere una sua visita, che le consentirà di conoscere più da vicino la realtà del nostro popolo e della nostra Diocesi. Vedrà, anche nella nostra povertà e semplicità, che abbiamo molti segni di vita che quotidianamente ci evangelizzano, confermandoci nella fede, dandoci la gioia di vivere il Vangelo come seguaci di Gesù Cristo. Collochi nella sua agenda l’impegno di una visita qui.
Intanto, continui a pregare per noi e ci stia vicino, perché possiamo sperimentare che non siamo soli in questo nostro cammino missionario.
Imploro per lei e per quanti le sono cari la benedizione di Gesù Risorto.
Janauba, 14 aprile 2005

+ Dom José Mauro Pereira Bastos, CP.
Vescovo Diocesano di Janauba