Una ricchezza libraria di grande
prestigio per l’intera Ciociaria. Con l’inaugurazione del
fondo antico della biblioteca dei Passionisti di Sora, si
arricchisce, infatti, l’intero patrimonio culturale della
Provincia di Frosinone. La cerimonia di presentazione si
è svolta nei giorni scorsi nello storico Ritiro dei
Passionisti di Sora (Fr), in una cornice di decorosa
ufficialità e di marcato taglio culturale. Erano presenti
il vescovo diocesano, monsignor Luca Brandolini, il vescovo
passionista brasiliano padre Mauro Bastos, l’assessore alla
cultura Antonio Lombardi del Comune di Sora, le autorità
militari del territorio, un folto ed attento pubblico.
A tutti ha rivolto il saluto benvenuto
il superiore locale dei Passionisti, padre Emidio Petringa
illustrando i motivi della manifestazione. Vari gli interventi
degli esperti del settore: il dottor Giuseppe De Nitto,
Direttore della biblioteca del Palazzo reale di Caserta che
ricordava, tra l’altro, i legami storici tra le biblioteche
dei Passionisti e quella palatina; il dottor Fausto Ruggeri,
Segretario nazionale dell’Associazione Bibliotecari
ecclesiastici italiani (ABEI) che presentava i recenti accordi
tra CEI e Ministero dei Beni culturali per la salvaguardia e
funzionalità delle biblioteche ecclesiastiche; il dottor
Benedetto Volpe, Responsabile Ufficio Beni e servizi culturali
della Provincia di Frosinone, autore dell’inventariazione, il
quale elencava le iniziative ancora in atto nel suo settore a
vantaggio delle 19 biblioteche appartenenti a enti religiosi;
Don Alberto Coratti, Direttore della biblioteca del Monastero di
Casamari, che parlava delle biblioteche monastiche annesse ai
Monumenti statali di Montecassino, Trisulti e Casamari.
La relazione ufficiale di presentazione
del fondo antico della biblioteca dei passionisti di Sora era
tenuta da padre Giuseppe Comparelli, incaricato provinciale per
le biblioteche passioniste antiche, che tratteggiava in sintesi
la costituzione del fondo antico, la sua tipologia e il suo
sviluppo nel panorama culturale dell'800.
Dopo gli interventi si passava a
visitare le vetrine contenenti antichi e pregiati esemplari, dal
'400 a '700, unitamente a stampe di interesse artistico e
documentario.
Particolarmente gradito per gli studiosi è stato l’omaggio
dell’inventario stampato col finanziamento del Comune di Sora.