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Mese di maggio: la devozione mariana al vaglio del tempo e del rinnovamento personale
Domenica 27 maggio 2002, Festa della SS. Trinità

Siamo ormai alla fine del mese di maggio, mese che per antica tradizione è dedicato alla Vergine Santa, che noi cattolici veneriamo con una molteplicità di titoli e tantissime pratiche religiose spontanee e, per lo più, autentiche.
A conclusione di questo maggio 2002 si fa doverosa una riflessione per quanti hanno avuto modo di frequentare ogni giorno la comunità dei credenti, i santuari mariani, i luoghi di preghiera per "farsi il mese di maggio".
E’ interessante notare come le persone mettano in risalto quel "farsi", quasi a significare, da un lato, un dovere e, dall’altro, un piacere. Perché alla fine il mese di maggio in onore della Madonna diventa un sacrificio non sempre facile da affrontare per un così lungo periodo.
Molti fedeli per propria iniziativa sono presenti alle celebrazioni eucaristiche nella prima mattinata, quasi all’alba. In moltissime chiese e santuari la messa dell’alba è quella più frequentata. Si alzano prima dal letto, fanno sacrifici enormi pur di mantenere l’impegno del mese di maggio. Alla Santa Messa ed alla meditazione che si effettua, prima, durante o dopo la celebrazione eucaristica, fa da riscontro quell’impegno di vita (una volta si diceva "fioretto", cioè una piccola rinuncia) in onore di Maria, la Madre di Dio e Madre Nostra.
semplici spontanei, impegni che nella maggior parte dei casi si portano fino in fondo. E allora ti trovi cristiani che magari hanno rinunciato al pacchetto di sigaretta al giorno per il fioretto fatto, chi, invece, ha rinunciato a cibi gustosi e succolenti o ad altro da cui era particolarmente attratto, chi a beni di consumo o voluttuari, chi a cose più serie ed impegnative. Tutti si sentono coinvolti ed emotivamente motivati. Tutti, chi? Tutte quelle persone che sentono il mese di maggio con un appuntamento annuale al quale non mancare. E tra questi ci sono, per la verità, tantissimi giovani e persone adulte.
, ormai verso la fine del mese di maggio, quanti fioretti siano giunti, almeno intenzionalmente, in Paradiso. Forse tantissimi, forse pochi rispetto alle promesse fatte, forse nulla, perché si è venuti meno all’impegno assunto. Nascono i sensi di colpa, perché si è mangiata la frutta, il gelato o si è fumata la sigaretta nonostante il fioretto. Si chiede al sacerdote la "dispensa" per l’occasione di una festa particolare o ricorrenza. In poche parole che una dinamica spirituale che è significativa, anche se non risolutiva.
nel rispetto di queste singolari e libere iniziative che ognuno assume per il proprio itinerario di fede, resta il nodo più vero dell’autentica devozione alla Madonna.
culto alla Madonna o ai santi è autentico quando si esprime in uno stato di vita coerente con il Vangelo. Altrimenti può scivolare nell’occasionalismo o nel sentimentalismo, che non produce effetti duraturi sulla spiritualità soggettiva.
un mese intero abbiamo svolto il nostro dovere, magari ci siamo pure sacrificati ad andare a messa ogni giorno, abbiamo fatto penitenze, siamo stati più solidali e abbiamo fatto anche opere di bene. Ma dal primo giugno cambia la scena e si ritorna ad essere quelli di sempre. Si riprendono le abitudini alimentari e gli stili di vita sospesi per un breve periodo. Come dire, passata la sofferenza si riprende il cammino della gioia e del godimento.
senso può avere un modo del genere di concepire e vivere il mese in onore di Maria? A mio avviso il non-senso di questa pratica religiosa che alcuni cristiani si ostinano a praticare sta proprio nel fatto che la si considera una realtà isolata dal resto della propria vita cristiana. Per il vero cristiano è sempre mese di maggio e non solo una volta all’anno.
estremismi sono sempre da rigettare in un’esperienza di vita cristiana che richiede equilibrio e costanza. Vengano pure i fioretti di maggio, ma vengano soprattutto nella nostra vita i fioretti di tutta la vita. Fioretti che vanno dallo stile costante e continuativo di una fede che è misericordia e perdono, ad un stile di carità operosa e costruttiva di bene. E’ singolare che il mese di maggio, da un punto di vista liturgico, si concluda con la festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Eliesabetta.
festa che è memoria ed impegno. Memoria di quanto Maria ha fatto per la sua cugina, ma anche memoria di quanto abbiamo fatto nel corso di un intero mese di maggio. Impegno non solo perché Maria corse in fretta verso la sua cugina per portarle aiuto, ma anche perché volle restare con lei per circa tre. Impegno per Maria, ma soprattutto impegno per ogni autentico devoto della Madre di Dio.
qui, secondo la spiritualità e l’etica mariana l’impegno diventa davvero oneroso, oltre al solo mese di maggio che stiamo per concludere.
impegno che investe la persona umana nella sua totalità e nella sua unità biopsichica di anima e di corpo. Investe la sfera del pensare e quella dell’agire. In poche parole investe tutto di noi e tutti i componenti del genere umano.
mariano, in poche parole, a lungo raggio e termine che chiede rinuncia, sacrificio, ma anche tanta disponibilità alla gioia vera che viene da Dio e che Maria ci dona con l’esserci vicino e proteggerci.
La Madre di Gesù –ci ricorda il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium- come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima è l’immagine e la primizia della chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla come un segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in marcia, fino a quando non verrà il giorno del Signore" (LG, 68).
Ho notato, in questo mese di maggio 2002, che, nello scorrere veloce dei giorni, tante persone sono convinte che la pratica del mese di maggio possa mettere a posto, su un piano di coscienza, situazioni etiche di particolare delicatezza.
è così, né potrebbe essere così, se non nella misura in cui il mese di maggio sia stato lo spartiacque tra il passato ed il futuro personale. Come dire. Un inizio di un nuovo stile di vita sul modello di Maria. Stile mariano riconducibile a queste virtù morali fondamentali, che sono l’umiltà e la docilità alla grazia di Dio.
questo miracolo in qualcuno è avvenuto. Io mi auguro che sia avvenuto anche tra coloro che sono soliti navigare su Internet e sono nostri abituali visitatori.

Domenica 27 maggio 2002
Festa della SS. Trinità

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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