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- offrire un contributo settimanale di attualità;
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Roma. I passionisti italiani a favore della giustizia della pace e della difesa del creato
Comunicato di Antonio Rungi 21 giugno 2002

Si è riunito ieri, 20 giugno 2002, per la seconda volta il gruppo di lavoro dei passionisti italiani per sviluppare a livello nazionale un progetto concreto ed operativo in ordine alla giustizia, alla pace e all’integrità del creato. 
Dopo la celebrazione del capitolo generale in Brasile, nell’anno santo, e in vista dello svolgimento del Sinodo generale della Congregazione, che si terrà a Seoul in Corea, fine-settembre inizio-ottobre 2002, i Passionisti hanno focalizzato la loro attenzione sui gravi problemi che interpellano l’uomo moderno nel quadro complessivo della globalizzazione. Quest’attenzione all’uomo del nostro tempo è interpretata alla luce dei gravi avvenimenti degli ultimi anni, con la questione primaria del terrorismo, delle guerre locali dimenticate, con lo squilibrio economico sempre più evidente tra Nord e Sud del Mondo, con l’inquinamento atmosferico a livello planetario e con la ricorrente ed insoluta questione della fame nel mondo, della mancanza di istruzione.
I Passionisti che sono presenti in tutti e cinque i continenti con circa 400 case e 2500 religiosi, con una pluralità di iniziative a favore dei poveri e dei "crocifissi" del nostro tempo rilanciano, all’interno e all’esterno del loro istituto, la questione della giustizia, della pace e dell’integrità del creato con precisi e mirati interventi. 
Primo e fondamentale passo è l’accreditamento dell’Istituto come organizzazione non governativa presso l’Onu, con l’apertura di un ufficio stabile presso tale istituzione in fase di perfezionamento. Sempre per sviluppare un discorso concreto, i passionisti pensano già alla costituzione di un fondo per aiuti e sostegni economici a progetti di particolare urgenza e gravità in quelle aree del mondo in grave difficoltà. Altra significativa iniziativa è tesa a sensibilizzare religiosi, fedeli laici e luoghi evangelizzati intorno al problema della giustizia, della pace e dell’integrità del creato. La strategia per arrivare a perseguire i vari obiettivi segue un percorso formativo preciso, che investe i singoli religiosi, le singole comunità, le varie province e le molteplici attività missionarie ed apostoliche svolte dai passionisti.
Grande attenzione per sensibilizzare tutti i religiosi e il vasto campo missionario dei passionisti sarà data all’informazione e alla comunicazione orale, scritta e telematica. In questo quadro di riferimento complessivo si colloca l’azione anche del gruppo di lavoro italiano, che è costruito da sei religiosi, in rappresentanza delle sei province religiose dei passionisti.

Nella riunione di ieri, tenuta presso la Casa generalizia dei passionisti, a Roma, ai Santi Giovanni e Paolo, il gruppo di lavoro Jpic ha prospettato per l’immediato futuro una serie di iniziative tese soprattutto a far conoscere il problema, a sensibilizzare l’ambiente e a organizzare il cammino futuro in vista soprattutto di una presenza operativa dei religiosi nei settori strategici nella missione ad gentes e della promozione umana. 
Questa attenzione dei passionisti italiani non è rivolta esclusivamente ai bisogni del terzo e quarto mondo, ma anche alla realtà italiana nel suo insieme, con speciale e vigile presenza nella realtà degradata di città e zone periferiche del nostro Paese, dove l’azione dei passionisti è vista come presenza costruttrice di speranza e di apertura all’accoglienza e alla solidarietà.

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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