Scandaloso il comportamento della terna arbitrale nella partita
dell’Italia contro la Croazia. Per teologo moralista campano,
Rungi, ci vogliono criteri selettivi più credibili per la scelta
delle terne arbitrali in un campionato del mondo.
"Errare è umano, ma perseverare è diabolico", è
questo il commento che il teologo moralista campano, padre Antonio
Rungi, direttore dell’Ufficio diocesano della pastorale dello
sport di Sessa Aurunca fa in margine alla sconfitta dell’Italia
contro la Croazia ai Campionati del Mondo in Corea e Giappone.
"Mi riferisco al comportamento avuto soprattutto dal
guardalinee che ha condizionato l’arbitro ad annullare due goal
regolari all’Italia, in una partita che poteva segnare il nostro
passaggio al turno successivo. Qualora fossero stati convalidati i
due goal fatti dalla nostra nazionale, tutto sarebbe stato piè
normale, anche se ci fosse stata la sconfitta. E’ triste notare
come a livelli così alti e professionistici, valutazioni
arbitrali possano condizionare il regolare svolgimento di un
torneo. E ciò non solo perché questa volta è toccata all’Italia,
ma per tutte le squadre interessate.
Mi auguro che il prosieguo del campionato del mondo non riservi
altre sgradite sorprese come quelle che hanno riguardato l’Italia
nella partita contro la Croazia. Sicuramente –precisa il
sacerdote, esperto in sport- l’Italia non ha giocato benissimo,
ma non meritava di perdere, soprattutto dopo la constatazione
della regolarità dei goal segnati. Posso capire lo sbaglio sul
primo, ma è inconcepibile l’annullamento del secondo goal, allo
scadere della partita. Mi sarei aspettato che l’arbitro avesse
avuto almeno un piccolo dubbio e avesse deciso in proprio, visto l’errore
precedente del suo collaboratore, che sicuramente gli risultava
noto, in considerazione delle proteste dei nostri giocatori e del
pubblico. Dispiace che uno sport così seguito possa ingenerare
dubbi sulla regolarità delle gare e sugli arbitraggi.
Certamente –conclude il teologo campano- se fossi al posto degli
organizzatori e dei responsabili della Fifa mi porrei seriamente
il problema. Lo sport sta perdendo sempre più credibilità.
Questo campionato mondiale potrebbe essere una valida occasione
per ridare credibilità allo sport, visto anche la passione di
milioni di cittadini in ogni parte del mondo con la quale stanno
seguendo il mondiale fin dal suo esordio. Perciò –conclude
padre Rungi- si faccia in modo che errori commessi come quelli
durante la partita Italia-Croazia non succedano più e che ad
arbitrare partite importanti ci siano anche persone più
qualificate ed esperte a svolgere il loro ruolo. Non vorremmo
essere fuori dai mondiali non per nostro demerito, ma per colpa
degli arbitri e guardalinee.
Sarebbe un’ingiustizia calcistica e sportiva gravissima, che
risulterebbe dannosissima allo sport a livello generale. Con ciò
non si devono attivare forme di protezione verso qualche squadra
come potrebbe essere l’Italia, accreditata, fino ad ieri, per la
vittoria finale, ma per tutte le squadre che devono essere
trattale allo stesso modo al di là del nazione che
rappresentano".
Mercoledì