“Roma. I dati aggiornati della Congregazione della Passione.”
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Mercoledì
20 giugno
2007, ore 18,30
Sono oltre 2000 i passionisti in tutto il mondo, esattamente
2.164, censiti al 31 dicembre del 2006. I dati sono stati
pubblicati nell’annuario della Congregazione della Passione
uscito in questi giorni, nel quale sono riportati varie e
significative informazioni circa lo sviluppo storico della
Congregazione della Passione a partire dal 1741 al 2006. In 265
anni di storia i Passionisti che hanno condiviso anche per pochi
anni la vita religiosa sono stati 13.711, di cui 5.308 morti e
6231 usciti dalla Congregazione per vari motivi personali. Tra i
passionisti, in 265 anni ci sono stati 6.886 sacerdoti, di cui
55 vescovi, 2929 fratelli coadiutori, 3.864 chierici, 12 diaconi
permanenti. Nella Congregazione di san Paolo della Croce si
contano 6 Santi, 35 Beati, 16 Venerabili e 14 Servi di Dio. Una
vera scuola di santità che ha avuto una testimonianza proprio
con la canonizzazione di padre Carlo di Sant’Andrea (Houben) il
3 giugno scorso.
Storicamente, la Famiglia di San Paolo della Croce nata in
Italia, si è sviluppata prima di tutto in Italia e poi a man
mano in altre parti del Mondo. Oggi la Congregazione è presente
in 58 nazioni e in tutti i continenti, con 382 case religiose.
In Italia oggi i passionisti sono 449, suddivisi in 6 province e
residenti in 67 case religiose. Di essi 374 sono sacerdoti, 7
sono diaconi permanenti, 39 fratelli coadiutori di voti
perpetui, 4 chierici di voti perpetui, 18 di voti temporanei.
Nei tre noviziati provinciali al 31 dicembre 2006 erano presenti
in totale 7 novizi chierici. Dei 374 religiosi 6 sono impegnati
nella missione della Bulgaria. Per cui in totale, in Italia,
vivono ed operano 368 religiosi, tra sacerdoti, diaconi
permanenti, fratelli e studenti.
In dati generali, nonostante lo sviluppo consistente della
Congregazione nelle Filippine, Indonesia, Africa e in generale
nei Paesi sottosviluppati o in via di sviluppo, la Congregazione
perdere ogni anno in consistenza numerica. Rispetto al 2005,
quando in totale i passionisti erano 2185, c’è un calo di 21
religiosi, dovuto, per lo più, ai pochi ingressi, come prima
professione (con solo 48 religiosi in tutto il mondo rispetto
alle 62 del 2005). La crisi vocazionale è avvertita soprattutto
in Europa, in America del Nord ed ora anche nell’America Latina.
Il Capitolo generale dell’ottobre scorso, in ragione di questa
situazione, che si fa sempre più numericamente fragile, ha
approvato il processo di ristrutturazione della Congregazione
della Passione, che dovrà concludersi entro il 2012. Nel
frattempo in Italia e in altre nazioni ove sono presenti i
passionisti, si sono svolti i capitoli provinciali proprio per
attuare concretamente e sul territorio il processo di
ristrutturazione, in sintonia con il governo generale dei
passionisti e delle altre province della Regione. Motivo di
fondo è il problema delle vocazioni, della promozione ed
animazione vocazionale, ma anche della formazione iniziale e
permanente. Nella recente assemblea dei passionisti italiani,
11-13 giugno, è stato eletto quale coordinatore regionale per la
ristrutturazione il padre Leone Masnata, originario del Nord
Italia, ma attuale superiore provinciale dei passionisti della
Sicilia. Spetterà a lui il compito, in base alle programmazioni
approvate dai singoli capitoli provinciali far interagire e
collaborare le varie province passioniste italiane nel campo
della formazione, della missione, della vita spirituale,
culturale e comunitaria. Data l’età elevata di buona parte dei
passionisti italiani, già pochi rispetto alla molteplicità degli
impegni che assolvono, si avverte la necessità di trovare forme
di collaborazione soprattutto nel campo della promozione
vocazionale, molto carente in alcune aree con la conseguenza che
i giovani intenzionati a farsi passionisti sono davvero pochi;
mentre avanzano le vocazioni adulte, con esperienze di vita
precedenti non sempre rispondenti alle esigenze della vita
comunitaria e agli attuali modelli di vita religiosa in Italia.
“C’è auspicio che la nuova leadership –afferma padre Antonio
Rungi, superiore provinciale emerito dei Passionisti di Napoli-
per lo più giovanile, che è emersa dalla celebrazione dei
capitoli provinciali possa dare un impulso consistente proprio
al settore delle vocazioni, come pure a quello della vita
comunitaria, spirituale ed apostolica. Un auspicio che bisogna
fare i conti con la realtà vocazionale in Italia che vive
sicuramente, specie in alcuni istituti, un momento di difficoltà
evidente, mentre emerge con chiarezza che la scelta della vita
sacerdotale in Diocesi e nelle parrocchie viene accolta con
maggiore generosità dai giovani. Segno evidente che è ben
delineato il compito, la funzione e la presenza del sacerdote
nella Chiesa locale e nel territorio; mentre nella
massificazione di ruoli e funzioni, il religioso, almeno in
certe realtà territoriali, ha perso la sua identità e di
conseguenza la sua incisività come vita, testimonianza e
presenza. Anche su questo i Passionisti italiani, stimolati
dalle statistiche –conclude padre Rungi- si vanno interrogando
in questi giorni, per progettare un futuro di speranza per sé e
per la missione che sono chiamati a svolgere nella Chiesa, nel
segno del Cristo Crocifisso”.
Mondragone, 20 giugno 2007
L’Addetto
Stampa del Teologo morale
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