“Scuole, parrocchie ed oratori aperti
per lezioni sulla legalità durante l’estate”
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Martedì
5 giugno
2007, ore
11,00
“Scuole, parrocchie, oratori, circoli ricreativi e sportivi aperti
durante l’estate in Campania per educare i giovani alla legalità
e per esperienze di fraternità e condivisione tra adulti e
giovani”, è la proposta che padre Antonio Rungi, teologo morale,
docente di filosofia e pedagogia, fa alla vigilia della chiusura
delle scuole in tutta Italia. “Nei cosiddetti centri a rischio e
in quei comuni ove maggiore è il fenomeno della devianza
minorile, del bullismo, della criminalità comune ed organizzata,
dell’abbandono scolastico qui si rende più urgente e necessario
interventi finalizzati all’essere vicini agli adolescenti e
giovani durante il periodo di sospensione delle attività
didattiche come è appunto l’estate. Come si sa non tutti si
possono permettere le vacanze e soprattutto quelle le famiglie
di quei minori a rischio che proprio per soddisfare le proprie
necessità spesso delinquono. Per tali famiglie e giovani le
istituzioni deve raddoppiare gli sforzi durante l’estate per non
lasciarli soli ed abbandonati a se stessi, per periodi così
lunghi, come sono le vacanze estive che molti di essi più
facilmente si smarriscono. Progetti congiunti tra famiglie,
scuole, parrocchie ed istituzioni territoriali possono aiutare a
recuperare in legalità quei giovani che durante l’anno
scolastico o hanno abbandonato di fatto la scuola oppure l’hanno
frequentato poco o per nulla. Educare alla legalità è al di là
dei corsi di formazione specifica e di informazione è
soprattutto vivere insieme e condividere con i giovani istanze e
problematiche che gli adulti devono pure ascoltare e le
istituzioni territoriali farle proprie per venire incontro
concretamente ad essi. Certo –conclude padre Rungi- nella
Regione non abbiamo scuole e parrocchie così ben predisposte a
fare un discorso del genere; ma penso che di fronte
all’emergenza violenza ed illegalità sul territorio campano
ognuno deve farsi carico di tali istanze e rispondere al meglio
con personale e strutture, con disponibilità di servizi proprio
alle richieste dei giovani che nell’estate vedono un maggiore
rischio di essere abbandonati a se stessi e avere tanto tempo a
disposzione senza poterlo o saperli valorizzare per la propria
crescita cuturale, sociale ed umana. Non tutti dei giovani
possono permettersi vacanze o ferie lontane da casa, ma solo a
stento qualche gitarella o giornata al mare da pendolari. Ove
manca il lavoro, le risorse economiche, le possibilità di
occupazione durante l’estate, i giovani sono più a rischio
durante il tempo ordinario. Questo è un problema che va
affrontato in questi ultimi giorni di scuola, prima che il
sipario cali sulle attività didattiche, senza aver progettato
niente per l’estate per quei giovani che nella scuola o nella
parrocchia trovano il loro riferimenti quotidiani per
fronteggiare i rischi di trovarsi inseriti in qualche gruppo
delinquenziale”.
Mondragone, 5 giugno 2007
L’Addetto
Stampa del Teologo morale
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