“Un Crocifisso in ogni famiglia”.
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Venerdì
23
febbraio
2007, ore 18,00
“Un Crocifisso in ogni famiglia”, è l’iniziativa per la Quaresima 2007 che padre Antonio Rungi, teologo morale, superiore provinciale dei Passionisti di Napoli suggerisce ai parroci italiani di sostenere nei vari momenti di preghiera e di incontri parrocchiali.
“Dalla dimenticanza della Passione di Cristo, morto per noi sulla Croce, nascono i tanti mali del mondo di oggi”, afferma il teologo morale, padre Rungi. “Una sana educazione alla fede passa attraverso la riscoperta del mistero della Passione e Morte in Croce di nostro Signore Gesù Cristo e il modo più semplice ed immediato è quello di far conoscere ai bambini e ai giovani, ma anche ai tanti cristiani lontani dalla fede, il Crocifisso. In molte case questa immagine sacra manca del tutto ed i richiami teologici al mistero principale della fede cattolica sono assenti non solo attraverso il linguaggio e la catechesi, ma anche attraverso la rimozione di Cristo crocifisso. Riportare l’immagine di Gesù Crocifisso nelle nostre case e sistemarla nei luoghi più frequentati dal nucleo familiare è uno richiamo continuo alla fede che professiamo. Non a caso –continua padre Rungi- il Santo Padre, Benedetto XVI, nel suo Messaggio per la Quaresima 2007 ha scelto il tema “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”. Ritengo –conclude padre Rungi- che questa sguardo al trafitto o crocifisso va rivolto costantemente durante le giornate quaresimali, al cui centro c’è il mistero della Passione e Morte del Signore. Non a caso anche nelle comunità cristiane e parrocchiali durante la Quaresima si dà molta importanza nella preghiera alla Via Crucis, e nella catechesi alla Memoria della Passione del Signore. Di fronte ad un cultura anticristiana, da parte di coloro che hanno fede in Cristo, unico salvatore del mondo mediante la via della Croce, è urgente riproporre non solo visivamente l’immagine del Crocifisso, ma anche testimoniarla con una degna condotta di vita, non solo accettando le prove della vita ma anche nell’essere vicino ai tanti piccoli e grandi crocifissi del nostro tempo che sono i fratelli più bisognosi ed indigenti. Cristo che è morto sulla croce per noi è l’esempio mirabile di che cosa è capace l’amore quando è vero ed è sentito davvero. Nella Passione del Signore e nella centralità del Cristo crocifisso nella nostra vita possiamo ritrovare la ragione dell’amore e della speranza in questo mondo con tanto odio e con tanta disperazione”.
Napoli, 23ebbraio 2007
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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