“Airola (Bn). Apertura del processo di Beatificazione
della Serva di Dio Maria Concetta Pantusa.”
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Venerdì 9
febbraio
2007, ore 10,00
Sarà il Vescovo della Diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti, monsignor Michele De Rosa, ad aprire il processo di Beatificazione della Serva di Dio, Maria Concetta Pantusa, con una solenne concelebrazione che si terrà, sabato, 10 febbraio, alle ore 16.00, nella Chiesa dell’Annunziata ad Airola (Bn). A sostenere fortemente questa iniziativa è l' Associazione "Pia Unione del Santo Volto" di Airola (Bn), il cui presidente è il professore Carmine Fucci. Per l’occasione saranno presenti autorità religiose e civili della Campania e della Calabria (Regione d’origine della Serva di Dio), tra cui il Superiore provinciale dei Passionisti di Napoli, padre Antonio Rungi (nella foto tra le braccia della Pantusa, insieme al fratello Pompeo, alla sorella Cira e a Suor Speranza), a pochi mesi dalla nascita, avendola conosciuta personalmente.
La Serva di Dio nel suo itinerario spirituale fu guidata, quando viveva ad Airola (Bn) dai Passionisti della vicina comunità di Monteoliveto, assorbendo dalla Congregazione della Passione la sua spiritualità, in particolare l’amore verso Gesù Crocifisso e la Vergine Addolorata. Attualmente è la Provincia dei Frati Minori Irpino-Sannita a curare la fase istruttoria della Causa di Beatificazione, attraverso il moderatore, padre Vittorio Balzarano. Sabato durante una suggestiva liturgia eucaristica si insedierà il tribunale diocesano, nominato dal Vescovo De Rosa, per la Causa di Beatificazione della Serva di Dio Maria Concetta Pantusa, madre di famiglia.
Nata a Celico (Cosenza) il 3 febbraio 1894, Maria Concetta aveva sposato, nel 1914, Vito De Marco, dal quale, nel 1915 ebbe una figlia, oggi clarissa nel Monastero "Regina Coeli" di Airola, con il nome di Suor Maria Carmela, ultranovantenne. Rimasta vedova, a seguito della tragica morte in guerra dello sposo, nel 1930 la Serva di Dio si stabilì ad Airola, dopo una breve permanenza presso le Piccole Suore dei SS. Cuori a Redipiano (Cosenza). Ad Airola visse in povertà e generoso servizio degli umili. Circondata in vita da una diffusa fama di santità, questa è andata crescendo fino ai nostri giorni. Moriva il 27 marzo 1953 nella sua abitazione, in affitto, ad Airola in Via Monteoliveto, 83. Sono molti i suoi devoti che auspicano che sia avviata una canonica inchiesta sulla vita e le virtù della Serva di Dio, perché la santità di vita dell'esemplare testimone dell'Amore verso Dio ed i fratelli venga riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa.
“Suor Concetta”, come era conosciuta e chiamata ad Airola, fu particolarmente vicino ai bambini e alle madri, all’indomani della seconda guerra mondiale, quando la miseria, la fame e la povertà era ben visibile in tutte le famiglie che avevano subito il trauma della guerra con lutti e sofferenze varie. Sorriso, ospitalità, generosità, comprensione erano rivolte soprattutto alle madri, essendo stata lei stessa sposa e madre, quindi più vicina al cuore di ogni madre e di ogni sposa. Su questa particolarità della sua “santità” che la Chiesa vuole indagare per capire se ci sono tutti gli elementi per una possibile e rapida beatificazione, dato che si attribuiscono ai lei grazie e favori particolari.
Napoli, 9 febbraio 2007
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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