“Diamo una famiglia a tutti i bambini”.
“Necessaria una nuova cultura dell’adozione e dell’affido”.
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Venerdì 05
gennaio
2007, ore 15,00
“La più bella Befana per un bambino: diamo a lui una vera famiglia”, è quanto afferma padre Antonio Rungi, teologo morale, superiore provinciale dei Passionisti di Napoli, in vista dell’annuale solennità dell’Epifania e della Giornata mondiale della Santa Infanzia.
“Necessita una nuova cultura dell’adozione e dell’affido –sostiene padre Rungi- di fronte all’indifferenza generale nei confronti dei bambini abbandonati, maltrattati, carenti di tutto e soprattutto orfani o figli di nessuno. Poche sono infatti le famiglie in Italia e nel Mondo che sono sensibili al discorso dell’adozione e per lo più si tratta di coniugi senza figli che dopo aver sperimentato ogni cosa ed assoggettasi ad ogni sacrificio ed umiliazione pur di avere un figlio attraverso le nuove tecniche di inseminazione artificiale giungono alla decisione di chiedere l’adozione nazionale o internazionale. Ed anche sulla scelta del futuro figlio molti fanno distinzione di sesso, razza, nazione e religione. Criteri assurdi per accedere con animo libero e disponibile all’adozione che non mette preclusione di sorta. Le tante richieste non vengono normalmente soddisfatte dai vari Tribunali dei Minori o dalle liste comunali perché mancano i presupposti essenziali per una adozione senza remore e senza limiti o barriere di qualsiasi genere”.
Padre Rungi sottolinea pure la contraddizione della nostra società che “mentre, da un lato, promuove a parole la cultura dell’infanzia, dall’altra si dimentica dei bambini e li abbandona al proprio destino; anzi in molti casi li sfrutta, li violenta, li offende in tanti modi tra il silenzio complice e compiacente delle istituzioni, dei governi, dei gruppi di potere. Dare invece una vera famiglia ad un bambino di qualsiasi razza e nazionalità è un grande gesto di amore e soprattutto è espresso di vera umanità e di vera sensibilità in chi oggi, nella cultura dell’egoismo, dell’edonismo, del materialismo, del relativismo, sa distinguersi per gesti d’amore sincero verso i bambini più abbandonati e rinnegati delle nostre città e della famiglia umana”.
Ed un appello a tutti i coniugi che sono nelle condizioni giuridiche, spirituali e psicologiche di poter adottare, anche se hanno già altri figli naturali: “Aprite il vostro cuore di padri e madri e aiutate ad aprire il cuore dei vostri figli perché la vostra famiglia sia luogo di disponibilità all’affido e all’adozione e sia anche messaggera di tale sensibilità presso altre famiglie del territorio. I bisogni dei bambini abbandonati, poveri, orfani, girovaghi sono tanti e per di più visibili quotidianamente a tutti in ogni luogo, dai semafori, ove chiedono l’elemosina o provano a lavare i vetri delle auto, alle case famiglie, agli istituti di pena, agli orfanotrofi ed altri centri ed istituzioni di accoglienza per essi, la maggior parte dei quali senza famiglia e senza domani sul loro cammino”.
Napoli, 5 gennaio 2007
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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