Roma. Proseguono i lavori capitolari dei Pssionisti
di tutto il mondo.
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Martedì 3
ottobre
2006, ore 20,00
Quarto giorno dei lavori capitolari per i Passionisti di tutto il mondo riuniti nella casa generalizia dei Santi Giovanni e
Paolo in Roma, sul colle Celio, per il loro 45° Capitolo generale. Dopo
la relazione del Superiore generale, padre Ottaviano D'Egidio, presentata in aula ieri mattina e discussa nei lavori di gruppo e
successivamente nella sessione pomeridiana con la sentise dei segretari
dei 10 gruppi di studio, oggi si entra nel vivo della questione di
fondo: il carisma passionista. Chi è oggi il passionista. Perchè è
necessario continuarlo ad esserlo? A qual fine per se stessi e per la
comunità ecclesiale e sociale? Sono questi gli interrogativi di fondo
che il moderato del Capitolo, padre Ward Cortvriendt, premostratense,
agli 85 capitolari nella prima sessione della giornta odierna, festa di
san Francesco, patrono d'Italia. E con la messa in onore di San Francesco, celebrata nella cappella di San Paolo della Croce, che si è
aperta la giornata odierna. E un significativo richiamo alla spiritualità e all'opera di San Francesco è stato fatto nella preghiera
iniziale di tutta l'Assemblea capitolare. Il clima entro il quale intendersi svolgersi questo Capitolo è quello del silenzio, della
riflessione e della preghiera. Un vero e proprio corso di esercizi
spirituali, durante il quale i capitolari sono chiamati a "ricostruire
la Congregazione della Passione" un pò come San Francesco d'Assisi, di
fronte alla crisi delle vocazioni, in alcune aree della medesima, o a
sostenere il cammino della Congregazione della Passione in quelle aree
nelle quali si sta sviluppando in modo significativo, soprattutto Africa. America Latina e Estremo Oriente. Finora, infatti, i capitolari
hanno molto ascoltato, molto pregato e poco discusso. Luoghi privilegiati dello scambio delle idee sono i gruppi di studio, ove
ognuno dei componenti con la massima libertà e serenità esprime il
proprio pensiero, che il segretario sintetizza e porta poi nelle assemblea. Non sembrano eccessive le difficoltà per quanto riguarda
l'uso delle lingue. In aula con la traduzione simultanea e nei gruppi
con i traduttori che conoscono almeno due lingue, se non tutte e tre
(italiano, inglese e spagnolo) la comunicazione è facile e capirsi è
meglio problematico del passato. La tendenza ad apprendere una nuova
lingua moderna si afferma sempre di più tra i Passionisti. Un decreto
specifico è stato emesso perchè i giovani e i meno giovani della
Congregazione apprendano almeno una seconda lingua, oltre a quella
ufficiale che ormai l'inglese, ovvero l'italiano o lo spagnolo. Una
prima ristrutturazione a livello di comprensione del parlato è stata
avviata. Ma la vera ristrutturazione è quella che parte da se stessi. E
qui si entra in gioco con il tema della conversione personale e della
revisione della propria vita. Da qui, la necessità di riflettere sul
carisma ed individuare le coordinate essenziali i fondamenti dello
stesso non solo a livello teologico, ma anche pratico ed operativo per
il mondo d'oggi. Su questi aspetti i capitolari mediteranno personalmente, si confronteranno nei gruppi di studio e poi
presenteranno i risultati in aula, allo scopo di centrare il primo
obiettivo del Capitolo, che è quello del carisma passionista. San
Francesco che operò un profondo cambiamento sicuramente insieme a Paolo
della Croce dal cielo in questi giorni assisteranno i Passionisti che
stanno celebrando il loro Capitolo, affinchè trovino soluzioni all'interno della Congregazione alle tante sfide che giungono ad essi
da ogni angolo della terra ove sono presenti con comunità ed attività
varie.
Napoli, 3 ottobre 2006
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
INIZIO PAGINA |