Napoli. “Da Internet
rischio per la ortodossia
della fede cattolica”.
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Giovedi'
17 agosto
2006, ore 16,00
"Da Internet viene un rischio reale per l'ortodossia della fede
cristiana ed in particolare di quella cattolica", è quanto
afferma, padre Antonio Rungi, teologo morale, superiore
provinciale dei passionisti di Napoli.
"La pluralità dei siti -afferma padre Rungi - che attaccano
sistematicamente la Chiesa cattolica in tutto il mondo ed in tutte
le lingue deve far aprire gli occhi a quanti navigano su Internet
ed hanno indirizzi di posta elettronica visibili a tutti. Ci sono
presunti cattolici che si spacciano per tali per far passare idee
etiche e religiose contrarie alla fede cristiana. Non è facile
identificare tali soggetti, ma c'è una strategia sottile e
chiaramente finalizzata a mettere confusione nella mente e nella
fede di quanti sono cattolici".
C'è una possibilità per difendersi da tutto questo? Padre Rungi lo
richiama all'attenzione di quanti pur nel legittimo confronto
dialettico e pluralistico delle religioni e delle idee altrui
vogliono avere la certezza di essere nel giusto e nella retta
interpretazione dei dati biblici e degli insegnamenti dottrinali e
morali della fede cattolica, sostenendo che "i siti cattolici sono
approvati dall'autorità ecclesiastica o comunque fanno riferimento
a Diocesi, parrocchie, Istituti di vita consacrata, facoltà
teologiche, istituzioni varie, associazioni, case editrici, ecc.
che sono in comunione con la chiesa di Roma e con le chiese
particolari. Consultare questi siti e soprattutto accettare posta
elettronica inviata da questi soggetti ecclesiastici è una
sicurezza, anche se parziale, in quanto i testi pubblicati vanno
attentamente valutati alla luce degli insegnamenti del Magistero e
della fede professata. Pertanto, una forma di censura sui siti che
offendono la chiesa cattolica, i sacerdoti, le singole persone è
necessaria operarla a monte. Ci sono strumentazioni adeguate al
riguardo che possono e debbono essere attuate mediante la stessa
comunicazione telematica. Bloccare siti all'origine è cosa facile
e possibile anche per non far proliferare a dismisura gli errori
di fede e di morale che si diffondo attraverso la rete telematica.
Prevenire è meglio che reprimere anche in questo campo delicato
che tocca la sfera personale e la scelta della propria fede che
deve essere rispettata da tutti, anche dai nuovi untori
dell'errata religione. Sì invece a quei siti e a quei forum che
permettono il leale confronto delle varie tesi e lasciano la
possibilità di scelta a quanti partecipano alla discussione, dando
il loro personale contributo di idee e testimonianze".
Quindi "un invito -conclude padre Rungi- ai genitori, agli
educatori, ai sacerdoti, ai vescovi, ai religiosi a vigilare
affinché la zizzania dell'errore dottrinale e morale non venga
diffuso attraverso la rete telematica, senza che alcun controllo e
verifica dei messaggi ricevuti. Come per altri problemi così anche
per questo è necessario correre ai ripari prima che sia troppo
tardi. La responsabilità in questo settore è di tutti i cristiani
e cattolici, soprattutto di coloro che sono impegnati in prima
persona in questo delicato campo dell'informazione e della
trasmissione della fede".
Napoli,
17 agosto
2006
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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