Ceccano (Fr). E’ morto
padre Luciano Scarfagna.
Di padre Antonio Rungi |
Comunicato stampa
Lunedi'
14
agosto
2006, ore 9,00
Alle ore 15.00 del 12 agosto 2006, nell’Ospedale civile di
Frosinone, ove era stato trasportato d’urgenza in seguito ad una
crisi cardiorespiratoria, proveniente dalla Residenza Sanitaria
“Città Bianca” di Veroli, ove era ricoverato da diversi giorni,
all’età di 85 anni è morto padre Luciano Scarfagna, religioso
passionista della Provincia dell’Addolorata.
Padre Luciano (al secolo Luigi Scarfagna, fu Giacomo e Giuseppina
Margheriti) era nato nella Frazione di San Procolo di Paliano
(Fr), Diocesi di Palestrina il 9 luglio 1921. Entra tra i
passionisti di Calvi Risorta il 22 ottobre 1934. I religiosi
passionisti li conosceva da piccolo per la vicinanza del Convento
di S.Maria di Pugliano in Paliano. La sua vocazione passionista è
da attribuire al celebre predicatore, padre Leone Zucconelli, che
lo guidò nei suoi primi passi e lo diresse verso la Scuola
Apostolica di Calvi Risorta.
Completati gli studi fondamentali, il 4 dicembre 1937 vestiva
l’abito di San Paolo della Croce a Pontecorvo ed ivi iniziava
l’anno di Noviziato sotto la guida di padre Francesco Saverio
Zevola, Maestro dei Novizi di allora. Cambiò il nome di Battesimo
di Luigi in Luciano dell’Addolorata per la particolare devozione
verso la Madonna, titolare della Provincia a cui egli apparteneva.
Il 5 dicembre 1935 professava tra i Passionisti nella comunità di
Pontecorvo. Emetteva la professione perpetua a Ceccano il 9 luglio
1942. Veniva ordinato diacono a Napoli il 22 dicembre 1945 da
monsignor De Nicola, Ausiliare di Napoli e, una volta completati
gli studi filosofici-teologici venne ordinato sacerdote, sempre a
Napoli e dallo stesso Vescovo De Nicola, il 19 marzo 1946.
Diversi gli uffici ricoperti da padre Luciano durante la sua lunga
vita di religioso e sacerdote: direttore degli studenti teologi
(per circa 15 anni), formando praticamente diverse generazioni di
Passionisti della Provincia dell’Addolorata, che ancora oggi lo
ricordano, nonostante la loro età avanzata, come il Direttore;
superiore più volte ed in varie comunità della Provincia; parroco
in diverse parrocchie dei Passionisti ed anche consultore
provinciale negli anni 1960-62. Grande amore e attaccamento
all’Istituto. Carattere coriaceo e risoluto.
Il 19 marzo scorso aveva, festeggiato il suo 60° anniversario di
ordinazione sacerdotale ed aveva ardentemente desiderato di
ricordare questa fausta ricorrenza della sua vita insieme ai suoi
due confratelli di studio ancora viventi: il padre Pacifico
Gasparrini (missionario in Argentina), venuto appositamente in
Italia per tale avvenimento, e padre Felice Inglesi (già
missionario in Brasile ed oggi superiore-delegato del Provinciale
della comunità di Casamicciola).
La sentita cerimonia fu tenuta nella Chiesa della Badia di Ceccano
il 20 aprile scorso, alla presenza del Superiore provinciale,
padre Antonio Rungi, che tenne il discorso, di diversi religiosi e
di tanti fedeli di Ceccano, ove padre Luciano ha vissuto per molti
anni, ricoprendo vari uffici: superiore, parroco,
vicario-parrocchiale, cappellano, confessore.
Un religioso, padre Luciano Scarfagna, colto, anche in
considerazione degli studi fatti tra i Passionisti, prima e dopo
il sacerdozio. Dopo l’ordinazione sacerdotale frequentò, infatti,
l’Istituto Santa Chiara di Napoli per due anni, approfondendo i
suoi studi nella letteratura classica, antica e moderna. Impegnato
in vari campi dell’apostolato, soprattutto nelle parrocchie, ebbe
la possibilità nei primi anni di predicare anche alcune missioni
popolari e tenere varie predicazioni itineranti. Il suo impegno
per lunghi anni fu anche quello di confessore di vari istituti di
Suore, sia nel Lazio che nella Campania, ma anche quello di
confessore di sacerdoti e religiosi. Per diversi anni fu il
confessore dei Benedettini dell’Abbazia di Montecassino. Buona
parte dei conventi della Provincia dell’Addolorata lo hanno avuto
come religioso di comunità (Calvi Risorta, Napoli, Ceccano, Sora,
Paliano, Pontecorvo, Mondragone) con diversi incarichi, ma la sua
preferenza era prima per Santa Maria a Fiume, ove fu superiore e
parroco, e poi per la Badia di Ceccano, ove ha voluto rimanere
fino alla sua morte.
Per i suoi meriti acquisti durante la seconda guerra mondiale
proprio a Ceccano, quando, allora ancora studente, insieme ai
religiosi di tale comunità si distinse in molti atti di
accoglienza e benevolenza verso la gente, la Città di Ceccano, lo
scorso hanno, gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Ciò a
conferma di un legame profondo di questo passionista con tutti i
Ceccanesi, molti dei quali affezionati a questo sacerdote sempre
disponibile per il servizio religioso e per l’assistenza
spirituale a tutti, specie se bambini, ammalati ed anziani.
“Quando il cielo è sereno si vede il sole. Quando si vuol
trapiantare un albero vecchio e mezzo tarlato altrove –scriveva-
vuol dire condannarlo a seccare al più presto” (Lettera del 23
ottobre 1996). Convinti di questi suoi detti, i tanti superiori
provinciali che si sono succeduti nel tempo hanno cercato sempre,
nei limiti del possibile, di venire incontro alle richieste di
questo religioso come pure di tutti gli altri religiosi della
Provincia, soprattutto se anziani ed ammalati.
Fino all’ultimo momento ha cercato di reagire al logorio del tempo
e dell’età, rincorrendo cure e case di cure nel Lazio, nella
speranza di guarire e di riprendere la normale attività
apostolica, che lo portava spesso fuori casa per periodi lunghi.
Ma il fisico ormai non rispondeva più, gli anni erano abbastanza
ed il peso si era fatto anche più grave. Sicuramente nel letto
d’ospedale ove ad assisterlo sono stati i religiosi della comunità
di Ceccano, la sorella, i nipoti, tanti amici e conoscenti, quando
ha immaginato come si sarebbero svolti i suoi funerali, tra le
altre cose che sicuramente gli sovvenivano alla mente ci saranno
state le parole scritte di proprio pugno il 28 aprile 1996: “Come
è triste lasciare il campo prima che si fa sera, e quando c’è
ancora tanto lavoro nella vigna, e ancora tanta voglia di
faticare”.
Sì, padre Luciano aveva imboccato la strada della speranza della
guarigione per poter continuare a lavorare nella vigna del
Signore. Ma i progetti di Dio nei suoi riguardi, come per tutti,
sono stati altri, non facilmente individuabili e quando si fanno
chiari c’è anche il rischio di non accettarli, se chiedono di
prendere la croce e di prepararsi a salire il Calvario,
nell’attesa del transito all’eternità.
E così che il 12 agosto 2006, alle ore 15.00, padre Luciano ha
lasciato questa terra per volare al cielo, dopo aver ricevuto
tutti i sacramenti e particolarmente,richiesta espressamente da
lui nella giornata precedente, l’Unzione degli infermi.
I solenni funerali si sono svolti, domenica 13 agosto, alle ore
16.00, nella Badia di Ceccano (Fr) dei padri passionisti. A
presiedere il rito funebre è stato padre Antonio Rungi, superiore
provinciale dei Passionisti di Napoli. Con lui hanno concelebrato
numerosi sacerdoti, religiosi e diocesani, confratelli o
conoscenti dello stimato sacerdote. Presenti la sorella del
defunto e numerosi parenti. La partecipazione del popolo di Dio
per l'estremo saluto al sacerdote, parroco e confessore, è stata
consistente. Anche l'amministrazione comunale ha partecipato con
vari rappresentanti, essendo padre Luciano cittadino onorario di
Ceccano. Fedeli, amici ed estimatori del sacerdote sono arrivati
da varie località ove padre Luciano ha esercitato il suo
ministero, tra cui Calvi Risorta (Ce). Durante la sentita e
commossa omelia del Superiore provinciale, conclusa con uno
spontaneo applauso dei numerosi presenti, padre Rungi ha messo in
risalto la figura e l'opera sacerdotale di padre Luciano
sottolineando, citando una lettera del defunto, il suo desiderio
profondo di lavorare per il Regno di Dio fino all'ultimo momento
della sua vita, nonostante i malanni che negli ultimi anni lo
avevano praticamente bloccato a letto o comunque nelle sue
attività apostoliche.
La messa funebre è stata animata dai Canti della Corale
parrocchiale della Badia, mentre un'ampia rappresentanza della
Parrocchia di S.Maria a Fiume in Ceccano, ove padre Luciano era
stato parroco per diversi anni, ha voluto essere presente al rito
e condividere con tutti i presenti il momento della preghiera e
del saluto estremo al caro ed amato sacerdote della Badia dei
Passionisti. A conclusione del rito il superiore provinciale ha
benedetto la salma che subito dopo è stata traslata al cimitero di
Ceccano, nella cappella dei Passionisti. "Da oggi in poi -ha
concluso padre Rungi- avete un amico in più da visitare nel
cimitero ed una persona alla quale affidare le vostre pene e le
vostre preghiere. Padre Luciano ne siamo certo sta sicuramente in
Paradiso e può quindi pregare per noi il Signore". Da ogni parte
d'Italia e del mondo sono giunte le condoglianze alla Provincia
dell'Addolorata, alla comunità passionista di Ceccano e ai
familiari per la grave perdita del noto e stimato sacerdote. Tra i
tanti quelli molto attesi e apprezzati del Superiore generale dei
Passionisti, padre Ottaviano D'Egidio, che ha inviato al Superiore
provinciale il seguente messaggio: "Caro P. Antonio, sono vicino
con la preghiera e la fraternità a te e ai confratelli religiosi
della Provincia dell'Addolorata per la morte di P.Luciano della
Comunità di Ceccano. E' a Ceccano infatti che ho incontrato con
te, per l'ultima volta, P. Luciano nell'incontro con la Comunità
per l'affidamento di parte del convento per l'Università. Ho
incontrato per la prima volta e conosciuto più da vicino il
P.Luciano quando ho effettuato la visita Canonica, come Consultore
generale, e lui era Superiore della Comunità di Sora. Ho
apprezzato di lui oltre che la grande fede e il senso di
appartenenza alla Congregazione, la sensibilità umana. E' stato un
esempio di persona consacrata ed ora nel cielo seguiterà ad
esserci vicino per "la comunione dei santi" e per l'appartenenza
ancora alla nostra Famiglia religiosa che non viene interrotta
dalla morte, ma che si completa nel mistero d'amore di Dio tra
coloro che sono stati, iniziando da S.Paolo della Croce, tra noi i
viventi e tra quanti in futuro seguiranno la vocazione
passionista. Dio doni a P.Luciano il riposo dei servi fedeli dei
quali parla il Vangelo. Fraternamente. P.Ottaviano D'Egidio cp".
Napoli,
14 agosto
2006
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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