Catechesi
di padre Antonio Rungi su Teleradio Padre Pio.
di
Antonio Rungi.
|
Comunicato stampa
Lunedi'
06 marzo
2006, ore 20,00
Sia lodato Gesù Cristo
Carissimi radioascoltatori di Teleradio padre Pio, questa prima
puntata della Rubrica “I simboli della Quaresima”. Preparazione
alla Pasqua”, desidero dedicarla alle origini e alla storia della
Pasqua ebraica e cristiana. Ciò per sostenere il nostro cammino
spirituale in questo tempo fecondo per la nostra conversione ed il
nostro personale rinnovamento interiore.
Per comprendere in modo più ampio e circostanziato la storia della
nascita e della celebrazione della Pasqua secondo le due più
grandi religioni monoteiste, l’Ebraismo e il Cristianesimo,
dobbiamo fare un salto nel passato e andare a scandagliare i più
remoti angoli della storia di tali religioni.
La Pasqua ebraica ricorda la liberazione del popolo giudeo dalla
schiavitù dell’Egitto, il suo passaggio attraverso il Mar Rosso e
l’arrivo alla Terra Promessa..
La Pasqua cristiana, è incentrata nella celebrazione del mistero
della morte e risurrezione di Gesù Cristo, Figlio di Dio, che
nella sua pasqua porta a compimento la salvezza del genere umano.
Tale celebrazione coincide con la vigilia della Pasqua ebraica.
I cristiani di origine ebraica onoravano la Resurrezione dopo la
celebrazione della Pasqua semitica, mentre i cristiani di origine
pagana la osservavano tutte le domeniche dell’anno. Da qui la
definizione della Domenica, come Pasqua settimanale. Da qui il
bisogno spirituale dei primi cristiani che affermavano, senza
timore, come i martiri di Abitene, che senza Domenica non potevano
assolutamente vivere; mentre la Pasqua annuale ricorda in modo
speciale l’evento salvifico della nostra salvezza.
All’inizio della storia del cristianesimo la cosa non era molto
chiara, c’era un certa confusione nella celebrazione della Pasqua
ebraica e cristiana. Da questa ambivalenza e confusione di
festeggiamenti nacquero numerose controversie che terminarono nel
325 d. C. grazie al Concilio di Nicea, che stabilì che la Pasqua
doveva essere celebrata la prima Domenica dopo la luna piena che
seguiva l‘equinozio di primavera. Nel 525 d. C. si stabilì che
questa data doveva cadere tra il 22 marzo e il 25 aprile.
La Pasqua cristiana è preceduta dalla Quaresima, un periodo di
penitenza di quaranta giorni che va dal mercoledì delle Ceneri al
Sabato Santo.
Nella Domenica precedente la Pasqua – la cosiddetta Domenica delle
Palme o di Passione, il cui simbolo è il ramo d’ulivo – viene
ricordato l’arrivo del Messia in Gerusalemme e l’inizio della
settimana di passione. Da qui la denominazione di Settimana Santa
o Maggiore, cioè della settimana più importante dell’intero anno
liturgico, durante la quale hanno luogo momenti liturgici ben
precisi.
Dal lunedì santo al mercoledì santo è il tempo della
Riconciliazione. Con il giovedì santo inizia il triduo pasquale.
Nella mattinata, nelle chiese cattedrali il Vescovo presiede la
Messa del Crisma, in cui vengono benedetti l’olio profumato –
quello utilizzato nei sacramenti del Battesimo, della Cresima e
dell’Ordine – l’Olio dei catecumeni e l’Olio degli infermi. In
qualche Diocesi, il Vescovo anticipa al mercoledì santo, alla
sera, la celebrazione della messa crismale.
La sera del giovedì Santo si svolge la Messa in Cena Domini in
ricordo dell’ultima cena di Gesù, alla quale segue la processione
all’altare della reposizione. Le ostie consacrate, che saranno
utilizzate nella celebrazione del venerdì santo, vengono deposte
nel tabernacolo, in una cappella laterale, appositamente preparata
per la circostanza, per essere adorate dai fedeli.
I cristiani considerano il venerdì Santo un giorno di
contemplazione della passione di Gesù: è infatti in questo giorno
che si svolge il rito della Via Crucis, che in maniera figurativa
ripercorre l’ultimo giorno di vita del Figlio di Dio. Questa
giornata è, per tutti i fedeli, dedicata al digiuno, testimonianza
del bisogno di partecipazione alla Passione e alla Morte di
Cristo.
Il sabato Santo è un giorno di riflessione e preghiera silenziosa.
La notte tra sabato e domenica si svolge la Veglia Pasquale,
durante la quale si leggono le promesse di Dio al suo popolo.
Questa notte è scandita da quattro momenti: la Liturgia della luce
(benedizione del fuoco, preparazione del cero, processione,
annunzio pasquale, il cosiddetto Preconio Paquale); Liturgia della
Parola (sette letture), più l’epistola e il testo del Vangelo
della Risurrezione. In tutto nove letture, che possono essere
ridotte di numero, ma non si possono omettere alcune importanti,
quali la terza, che ricorda il passaggio del mar Rosso, l’Epistola
ed il Vangelo. Non meno di cinque in tutto. Segue la Liturgia
Battesimale (canto delle Litanie dei Santi, Preghiera di
benedizione dell'acqua e del fonte battesimale, celebrazione di
eventuali Battesimi); infine la Liturgia Eucaristica.
In questa presentazione teologica e liturgica della Pasqua
cristiana, cogliamo, carissimi radioascoltatori, alcune istanze
per prepararci a tale solennità nel modo migliore. Tali istanze
sono: la conversione del cuore, con il pentimento sincero di tutti
i nostri peccati; la necessità di una vita più intensamente
spirituale, lontana dalle cose effimere del mondo.
La Liturgia della Parola di Dio della Solennità di Pasqua ci
rammenta proprio questo: se siete risorti con Cristo, cercate le
cose di lassù. Questo bisogno di spiritualità deve emergere forte
in questo tempo di preparazione. La vita spirituale è espressione
di un’autentica vita di fede.
Concludo questa prima riflessione con le parole del Santo Padre,
Benedetto XVI, dette durante l’Udienza generale di mercoledì delle
ceneri: “La vita del cristiano è vita di fede, fondata sulla
Parola di Dio e da essa nutrita. Nelle prove della vita e in ogni
tentazione il segreto della vittoria sta nel dare ascolto alla
Parola di verità e nel rifiutare con decisione la menzogna e il
male. Questo è il vero e centrale programma del tempo della
Quaresima: ascoltare la parola di verità, vivere, parlare e fare
la verità, rifiutare la menzogna che avvelena l'umanità ed è la
porta di tutti i mali. Urge pertanto riascoltare, in questi
quaranta giorni, il Vangelo, la parola del Signore, parola di
verità, perché in ogni cristiano, in ognuno di noi, si rafforzi la
coscienza della verità a lui donata, a noi donata, perché la viva
e se ne faccia testimone. La Quaresima a questo ci stimola, a
lasciar penetrare la nostra vita dalla Parola di Dio e a conoscere
così la verità fondamentale: chi siamo, da dove veniamo, dove
dobbiamo andare, qual è la strada da prendere nella vita. E così
il periodo della Quaresima ci offre un percorso ascetico e
liturgico che, mentre ci aiuta ad aprire gli occhi sulla nostra
debolezza, ci fa aprire il cuore all'amore misericordioso di
Cristo”.
Prepararsi alla Pasqua significa anche dare molta importanza alla
liturgia e ad una degna celebrazione dei divini misteri. E’ quanto
vi suggerisco di fare in questo in questo tempo.
E con queste parole vi saluto e vi do appuntamento a lunedì
prossimo alla stessa ora.
Sia Lodato Gesù Cristo
Napoli, 06 marzo 2006
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
INIZIO
PAGINA |