E’ morto Fratel Gaetano
Ricciardone
di
Antonio Rungi.
|
Comunicato stampa
Lunedi'
20 febbraio
2006, ore 10,00
All’età di circa 92 anni, nella Casa di Cura di lunga degenza
Sant’Antonio di Frosinone, ieri 19 febbraio, verso le 1,30 della
notte è morto Fratel Gaetano dell’Immacolata, al secolo Gaetano
Ricciardone. Il religioso che all’inizio del nuovo anno era stato
colpito da ictus cerebrale rimanendo semiparalizzato. Nonostante
le cure praticate presso l’Ospedale civile di Frosinone,
l’assistenza dei religiosi della comunità passionista della Badia
e di tante persone che lo conoscevano e lo stimavano, il religioso
si aggravava fino al repentino declino che lo ha portato alla
morte.
Fra Gaetano era nato a Sassano (Salerno) il 2 novembre 1914, nella
Diocesi di Teggiano Policastro, da una famiglia semplice,
laboriosa e profondamente cristiana, composta dal papà Giuseppe e
dalla mamma, Arcangela D’Amato e da altri familiari. Pur curando
da piccolo l’idea di farsi frate, solo in età adulta, a 32 anni,
decise di entrare tra i Passionisti della Provincia
dell’Addolorata.
Vestiva l’abito di San Paolo della Croce il 1 marzo 1946 nella
Chiesa di Santa Maria di Corniano in Ceccano, svolgendo qui l’anno
di noviziato sotto la guida di padre Bernardo Fiore.
Professava i voti religiosi il 2 marzo 1947 a Ceccano; mentre
risale al 1950 la professione perpetua emessa a Napoli nel Chiesa
dei Passionisti di Santa Maria ai Monti.
Vari conventi accolsero, soprattutto nei primi anni di vita
religiosa, fratel Gaetano, che in essi svolse le mansioni di
cuoco, questuante, ortolano, portinaio, cantiniere, addetto alla
sartoria e al guardaroba.
Tra i conventi, oltre a quello di Ceccano-Badia, ove praticamente
ha vissuto l’intera sua vita religiosa, troviamo Falvaterra
(1948-49), Airola (1948-49), Napoli (1949-1950), Paliano (1950),
Forino, Calvi Risorta, tutti luoghi di brevi residenze per
esigenze di comunità e di Provincia.
Dal 10 luglio 1951, Fratel Gaetano ha vissuto sempre alla Badia di
Ceccano, costituendo di fatto un punto di riferimento per il suo
stile di vita, semplice ed essenziale, che tutti, sia religiosi
che fedeli laici, potevano osservare nel suo comportamento.
Un esempio di vita per tutti, sacerdoti, studenti e fratelli
coadiutori. La sua scelta di seguire la strada della perfezione
della carità mediante la professione religiosa come semplice
fratello coadiutore, lo metteva nella condizione favorevole di
essere un confratello dalle provate virtù morali, ma anche di
equilibrio, saggezza e serietà.
Un’intera vita sempre con l’abito di San Paolo della Croce
addosso, a testimoniare il grande legame affettivo e spirituale,
anche esteriore, alla Congregazione che egli ha amato con cuore
sincero ed ha servito con grande generosità.
Tutti gli studenti che sono transitati per Ceccano negli anni del
dopo-guerra, quando tale Ritiro fu destinato a Studentato
teologico passionista, fino al 1971, conoscevano Fratel Gaetano e
ne avevano grande stima. Così pure negli anni più recenti, quando
Ceccano fu finalizzata a semplice Casa di accoglienza, tutti
coloro che passavano per Ceccano conservavano un gradito ricordo
di questo religioso discreto e conciliatore, sempre disponibile a
dire una buona parola o a dare un buon consiglio. Uomo di grande
carità e servizio non si negava a nessuno e tutti cercava di
accontentare come, d’altra parte erano e sono disponibili i nostri
fratelli coadiutori, definiti dallo stesso nostro Fondatore “Madri
della Congregazione”, per il prezioso ed insostituibile ruolo che
da sempre hanno ricoperto nella nostra Provincia dell’Addolorata.
Fratel Gaetanp aveva un animo materno disarmante verso tutti,
fosse anche l’autorità più rappresentativa dell’Istituto. Egli
sempre rispettoso ed ossequioso, non faceva mancare il suo
supporto nella valutazione dei fatti e degli avvenimenti della
casa, della Provincia e della Congregazione.
Si interessava di tutti ed era vicino, specialmente con la
preghiera e l’incoraggiamento, a quanti si trovavano in difficoltà
personali o vocazionali. Soffriva molto quando un postulante, un
novizio, uno studente e soprattutto un sacerdote, per motivi
personali, lasciava l’Istituto e ritornava alla vita normale.
Verso di loro conservava un positivo ricordo e cercava di capire e
comprendere le motivazioni più profonde della scelta sia di
entrare che, eventualmente, di uscire dall’Istituto.
Ora, dopo una vita spesa interamente per servire la Provincia e la
Congregazione dei Passionisti, gode della visione beatifica di Dio
e del premio eterno riservato agli eletti. E Fratel Gaetano era
una persona eccezionale nella sua normalità, per quella radicalità
e fedeltà alla vocazione che manifestava in ogni situazione, fosse
anche la più semplice e apparentemente banale.
Fisico asciutto ed esile, non ha mai fatto eccessi, sempre
parsimonioso e contenuto qual era. Conosciuto in tutto il
territorio della Provincia dell’Addolorata, perché per vari anni
questuante, Fra Gaetano rappresentava con dignità i Passionisti,
era il volto spirituale, buono e semplice del passionista della
Badia i Ceccano.
Il suo modo di fare era convincente per tutti e Fra Gaetano era
atteso ovunque. Aveva “passioni” particolari quali quelli di fare
corone del Santo Rosario che poi distribuiva a tutti, piccoli,
adulti e grandi, per incentivare la devozione alla Madonna. Cosa
che faceva spontaneamente durante il suo peregrinare da una zona
all’altra della Provincia per portare in convento il necessario
per i religiosi. Questi aspettavano il fratello questuante che
rientrasse con le provviste fatte, attraverso la generosità di
tante persone che, pur essendo a loro volta in ristrettezze
economiche e qualche volta in estrema necessità, non omettevano di
dare a Fratel Gaetano quel poco o molto per il convento. Un aiuto
economico grande allora per le comunità che all’indomani del
secondo dopoguerra si trovano nella miseria. Egli chiedeva non per
sé, ma per i Confratelli, specialmente per i giovani che aveva
particolarmente a cuore e li sosteneva sempre.
Una vita, come è facile capire, davvero vissuta alla grande nella
semplicità, fondando il tutto su una spiritualità personale,
alimentata dall’eucaristia quotidiana, dalla liturgia delle ore,
dall’ascolto della parola di Dio, dalla preghiera e meditazione
personale e comunitaria.
La sua devozione verso San Paolo della Croce e il Beato Grimoaldo
Santamaria, le cui spoglie mortali sono conservate alla Badia, era
nota a tutti e la diffondeva a modo suo, con una parola
convincente e il ricordo di tanti avvenimenti della Casa, della
Provincia e della Congregazione della Passione.
I funerali si svolgeranno oggi, 20 febbraio 2006, alle ore 15,30,
nella Chiesa di Santa Maria di Corniano, ove Fra Gaetano professò
tra i Passionisti ed ove ai piedi della Madonna, ogni giorno, ha
potenziato, in convinzione interiore e con l’impegno quotidiano,
il suo sentire ed essere religioso passionista.
I funerali saranno presieduti dal Superiore provinciale della
Provincia dell’Addolorata, padre Antonio Rungi, con la
partecipazione di numerosi confratelli sacerdoti e fratelli
coadiutori dell’intera Provincia, che si stringeranno intorno alla
bara di Fratel Gaetano per l’estremo saluto, prima di essere
tumulato nella cappella dei Passionisti del Cimitero di Ceccano.
Riposi in Pace.
Napoli, 20 Febbraio 2006
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
INIZIO
PAGINA |