Conclusa l'Assemblea annuale dei Passionisti italiani
di
Antonio Rungi.
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Comunicato
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Lunedì
16 gennaio 2006, ore 8,15
Si è conclusa ieri, l'annuale assemblea della Comunità Interprovinciale dei Passionisti Italiani (Cipi), tenuta nella Casa
generalizia dei Santi Giovanni e Paolo in Roma. Presenti tutti i sei
consigli provinciali delle sei Province Italiane ed altre figure istituzionalli della Congregazione della Passione di Gesù Cristo,
operante in Italia, con oltre 500 religiosi, 60 case, e varie dipendenze all'estero. Tra tali figure anche il Consultore generale
uscente, padre Luigi Vaninetti, presidente Cipi, l'Assistente nazionale
del Movimento Laicale Passionista, padre Giovanni Giorgi, il Direttore
degli Studenti passionisti di Roma, padre Daniele Pierangioli e vari
osservatori. L'assemblea è iniziata con la concelebrazione eucaristica
di lunedì mattina, presieduta dal Superiore generale, padre Ottaviano
D'Egidio ed è proseguita nella mattinata con tre significative
relazioni, tra le quali, quella più specifica sul cammino della Ristrutturazione in Italia, tenuta dal
provinciale dei Passionisti di Napoli. L'annuale assemblea, infatti,
si è svolta sull'aggiornamento e
contributo dell'area Cipi sulla Ristrutturazione". Altrettante importanti per inquadrare il discorso
sulla ristrutturazione della Congregazione dei Passionisti nel panorama dell'intero istituto,
fondato da San Paolo della Croce, sono state le relazioni di padre
Luigi Vaninetti e di padre Adolfo Lippi.
Su questi testi ed altre informazioni hanno lavorato, successivamente,
martedì, i gruppi di studi, costituiti in base alle commissioni interprovinciali della vita
comunitaria e spirituale, della vocazione, formazione e studi, dell'Apostolato e dell'economia e solidarietà .
Significativi i contribuiti delle varie commissioni e gruppi di studi
presentati nella sessione pomeridiana di ieri in aula per sostenere il
cammino della ristrutturazione dei Passionisti italiani in vista delle
assemblee provinciali, del Capitolo generale e dei capitoli provinciali, con una
speciale attenzione ai religiosi passionisti giovani. Prime forme di
collaborazione di Province sono state annunciate ed auspicate, recuperando la sana tradizione dei
Passionisti italiani che dal dopo-
Concilio hanno tra loro collaborato in modo fattivo soprattutto nel
campo della formazione, della cultura, della spiritualità e dell'apostolato. Da qui la nascita della Comunità
Interprovinciale, che porta la sigla Cipi. Collaborazione che si era
appannata negli ultimi anni. Il discorso della ristrutturazione, tuttavia, va ben oltre queste
forme di collaborazione che lodevolmente si auspicano i passionisti
italiani e che investono l'intera Congregazione della Passione in ragione delle molteplici problematiche
che essa dovrà affrontare nell'immediato futuro in Italia, come la
carenza delle vocazioni e la gestione delle diverse case religiose,
alcune delle quali abitate, oggi, da pochi religiosi e per lo più
anziani. Da qui, la necessità forse di accorpare le province per un
progetto unitario di presenza passionista in Italia, anche nella salvaguardia del territorio e delle
diversità di culture tra Nord, Centro e Sud. Cose messe in risalto
nella relazione del Superiore provinciale dei Passionisti di Napoli.
Relazione che fotografa il cammino dei Passionisti italiani su questa
problematica e guarda al futuro con una visione oggettiva della realtà ,
con le difficoltà e le potenzialità .
La
Relazione Finale
Napoli, 16 Gennaio 2006
P. Antonio Rungi
C.P- Superiore provinciale
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