Pompei. Assemblea congiunta dei religiosi e delle religiose
della Campania
di
Antonio Rungi
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Comunicato
stampa
Venerdì 28
ottobre
2005, ore
19,30
L'Assemblea congiunta dei religiosi e delle religiose della Regione Campania si è svolta, giovedì 27 ottobre
2005, presso il Santuario della Madonna di Pompei. Al centro dell'importante
assise la tematica: "Questa è la nostra fede. Risposta dei religiosi e delle religiose della Campania. L'assemblea annuale, è
stata introdotta dall'Abate di Cava dei Tirreni, monsignor Benedetto
Chianetta, delegato della Conferenza Episcopale Campana per la vita
consacrata. Monsignor Chianetta ha focalizzato la sua riflessione sul
tema della gioia: "i religiosi devono vivere nella gioia e trasmettere
la gioia. Non si può invogliare i giovani a seguire la strada stretta
dei consigli evangelici se chi è già consacrato non esprime in se
stessa la dimensione più bella del Vangelo, che è la gioia". Presenti
all'importante incontro circa 30 superiori maggiori o loro delegati e
circa 100 suore, tra madri generali, provinciali o loro delegate.
Nell'accogliente struttura del Centro educativo del Santuario di Pompei i religiosi e le religiose della Campania ha accolto volentieri
la parola di monsignor Francesco Lambiasi, presidente della Commissione episcopale per la dottrina della fede, l'annuncio e la
catechesi. Tre le idee su cui si è sviluppata la relazione di monsignor Lambiasi: viviamo in un mondo praticamente pagano, in quanto
il paganesimo sta dentro di noi, ha occupato mente e cuore della gente
e quindi l'agire riflette di tutto questo. In questo contesto sociale
nuovo è urgente e necessario l'evangelizzazione (seconda idea). Il
primo annuncio consiste nel proclamare che Cristo è l'unico Salvatore
del mondo. A giudizio del Vescovo bisogna ripartire dall'annunciare
Cristo soprattutto agli adulti e sostenere l'annuncio di una fede semplice ed essenziale che sta proprio nell'ammettere che Cristo è il
nostro Redentore ed avere il coraggio di annunciare il nucleo
essenziale della fede in un contesto completamente diverso dal passato. Evitare di assicurare solo i sacramenti, ma pensare
seriamente ad un opera di evangelizzazione che parta dal minimo indispensabile, ovvero dal riconoscere nel Cristo Crocifisso, il
Figlio di Dio, che è venuto a salvare il mondo e l'uomo dai suoi peccati (terza idea). Sull'interessante relazione sono intervenuti in
un franco dibattito molti religiosi e religiose, ai quali monsignor
Lambiasi ha risposto in termini soddisfacenti. Alle ore 12,15, nel
Santuario della Madonna di Pompei, è stato lo stesso vescovo Lambiasi
a presiedere la concelebrazione eucaristica, alla quale hanno preso
parte tutti i religiosi e le religiose presenti. Prendendo spunto dalla parola di Dio della giornata, monsignor Lambiasi ha sottolineato
nuovamente l'urgenza di una nuova evangelizzazione che abbiamo in Cristo e in Maria il Maestro e la Maestra per eccellenza. Nel
pomeriggio i lavori sono proseguiti con la discussione sulle nuove
norme in materia dei beni artistici e culturali appartenenti agli istituti di vita consacrata. Poi nei gruppi di studio sono state
approfondite le varie questioni posto all'attenzione dei religiosi e
delle religiose, in questa assemblea annuale congiunta, che, anche
questa volta, si è rivelata particolarmente proficua per tutti, in
vista, soprattutto, di una più concreta e fattiva collaborazione a
livello apostolico e missionario tra i vari istituti religiosi maschili e femminili della Campania. L'Assemblea Cism-Campania di
quest'anno ha avuto carattere elettivo. Infatti sono indicati i responsabili regionali dei religiosi che guideranno la conferenza dei
superiori maggiori nel prossimo triennio. Confermato in blocco e all'unanimità il precedente direttivo: padre Antonio De Luca, Redentorista
(Presidente); due Vice-presidenti, tra cui padre Antonio Rungi, superiore provinciale dei passionisti di Napoli; padre Gino Bussetti,
conventuale (Segretario). Facendo tesoro delle indicazioni dei vescovi
italiani, anche i religiosi e le religiose della Campania si interrogheranno sulla tenuta della fede nel
nostro Paese, in particolare nel Sud d'Italia. Si tratta di rispondere
alle nuove istanze del primo annuncio missionario anche in Campania,
mediante la specificità dei singoli istituti di vita consacrata, nel
quadro complessivo delle chiese locali e regionali, nonché della Chiesa
italiana. "Nel nostro Paese e nelle nostre comunità - sottolinea la
Nota Pastorale della Cei della Pentecoste 2005 - sono sempre meno le
persone in grado di articolare con schiettezza e semplicità di cuore
il messaggio cristiano. Si tratta di un passo decisivo nella
consapevolezza che sempre più spesso la nuova evangelizzazione è, di
fatto, una prima evangelizzazione". Come dire che anche i religiosi
devono operare apostolicamente in questo nuovo contesto religioso e
sociale, dove oltre all'annuncio è richiesto primariamente la testimonianza della vita. Infatti, secondo la nota, per annunziare il
vangelo della vita piena, serena e feconda che i cristiani possono
vivere sulle tracce del Signore Gesù, la Chiesa ha bisogno soprattutto
di santi. Santità intesa, però, come questione di amore: richiede di
non anteporre nulla all'amore gratuito e smisurato del Signore e, per
questo, di essere pronti a lasciare tutto, ma solo per seguire Lui".
Con la speciale vocazione alla vita consacrata, i religiosi sono i
primi a dover accogliere questa istanza e ad evangelizzare con la testimonianza di una vita santa, ma anche con un annuncio che parta
dalla realtà del mondo attuale. Per il prossimo anno è stato, infatti,
ipotizzato la celebrazione di un importante convegno su evangelizzazione e missioni popolari nella Campania. A conferma di una
linea ben precisa che i religiosi e le religiose intendono seguire in
sintonia con i Vescovi della Campania e con le comunità ecclesiali
dell'intera Regione, quella appunto del primo annuncio evangelico in
un mondo che necessità di conoscere chi è Gesù Cristo e cosa ha fatto
per noi.
Napoli 28 ottobre 2005
’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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