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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it


Airola. I Passionisti ricordano la loro presenza in città
di Antonio Rungi


Comunicato stampa
Lunedì
10 ottobre 2005, ore 11,30



Con una giornata spirituale e culturale, i passionisti ricordano, sabato prossimo, 15 ottobre, la loro pluricentenaria presenza in Airola (Bn), nello storico ed artistico convento di Monteoliveto. Una speciale mostra per la ricorrenza è stata allestita nei corridoi dell’antico monastero benedettino, successivamente acquistato dai Padri Passionisti, che si stabilirono qui nel 1883. La mostra è diretta ai ragazzi e giovani delle scuole di ogni ordine e grado non solo della città di Airola, bensì di tutta la Valle Caudina, che ingloba un vasto comprensorio di Comuni (Montesarchio, Moiano, Bucciano, Bonea, S.Martino Valle Caudina, Cervinara, Rtondi, Paolisi, Arpaia), ove i Passionisti sono conosciuti e svolgono il loro ministero apostolico con la predicazione itinerante. Nella mattinata, infatti, saranno i ragazzi e i giovani a conoscere direttamente la storia del Monastero. Nel pomeriggio la parte più spirituale della giornata con la concelebrazione eucaristica, presieduta dal Superiore provinciale dei Passionisti di Napoli, nella Chiesa, ed il Convegno storico-religioso sulla presenza dei Passionisti a Monteoliveto, nella Sala-conferenze, le cui tematiche saranno presentati da esperti del settore.
La manifestazione è stata organizzata congiuntemente dalla comunità passionista e dall’Amministrazione comunale di Airola. 
Parteciperanno numerose autorità religiose, civili e militari della zona. Occasione questa per far meglio conoscere il sito dei Passionisti, uno dei più importanti, da un punto di vista artistico, storico e religioso dell’intera Valle Caudina. 
La prima chiesa dedicata a San Gabriele Arcangelo fu edificata nel 960 sulla collina di Monteoliveto , dieci anni dopo fu consacrata dall'arcivescovo di Benevento, Landulfo. Nel 1033 alla Chiesa fu annesso un piccolo monastero di monaci Benedettini Cluniacensi; essi restarono nel monastero fino al 1201. Partiti i Cluniacensi, il monastero fu retto dagli abati commendatari che vi restarono fino al 1545. Nello stesso anno il vescovo di Sant'Agata dei Goti, monsignor Giovanni Guevara, concesse il monastero ai Benedettini Olivetani. La nuova comunità soggiornò sulla collina fino alla soppressione napoleonica. Nel 1606, durante i lavori, poco sotto l'altare furono trovati i resti mortali del Beato Agano, monaco Cluniacense, nominato abate nel 1108 da Papa Pasquale II, durante una sua visita a Monteoliveto. Il 7 Dicembre del 1842 il pubblico demanio concesse il Monastero di San Gabriele al monaci Benedettini di Montevergine (Av), aprendovi un priorato con il compito di educare i giovani aspiranti monaci. Rimasero su Monteoliveto fino alla successiva soppressione del 1866. Nel 1875 il monastero fu acquistato dalla famiglia Montella di Airola e rivenduto nel 1882 alla Congregazione dei Padri Passionisti che a tutt'oggi risiedono su Monteoliveto. La Chiesa (quella attuale è la terza) è a forma ellittica, a navata unica dotata di quattro altari laterali e un pregevole altare maggiore. In una delle due nicchie una colonna di porfido rosso custodisce una reliquia di S. Bartolomeo Apostolo. Il Monastero, risalente al periodo Olivetano, è a forma rettangolare con due chiostri. Nel suo interno sono custodite opere d'arte di notevole pregio. La facciata della Chiesa e il poderoso campanile, costruito con grossi blocchi di tufo e di pietra viva sono orientati verso Airola e la Valle Caudina ed un forte richiamo spirituale, oltre che un punto di riferimento importante per la vita religiosa dell’intera Valle. Di grande valore letterario è la ricca e fornita biblioteca del Monastero con circa 10.000 volumi, diversi dei quali molto preziosi.
Attualmente i Passionisti della comunità di Monteoliveto sono otto e svolgono una molteplicità di attività spirituali, pastorali e culturali. I Passionisti, infatti, curano la Parrocchia di San Michele a Serpentara, il celebre Santuario della Madonna Addolorata, collaborano, come, Vicari parrocchiali o semplicemente come sacerdoti, con diversi sacerdoti della Diocesi di Cerreto-Telese-Sant’Agata dei Goti, nella cui giurisdizione ricade il Convento, nonché con altri parroci dell’Arcidiocesi di Benevento. Il maggiore impegno è profuso, tuttavia, nell’amministrazione del sacramento della riconciliazione. Il Convento di Monteoliveto, soprattutto in determinate solennità, feste e circostanze è un approdo sicuro per accostarsi al sacramento della penitenza, in quanto la disponibilità dei Padri Passionisti è totale nei confronti di quanti voglio riconciliarsi con Dio. Un ministero che i Passionisti assicurano costantemente da oltre cento anni a Monteoliveto. 

Napoli 10 ottobre 2005

’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti

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