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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it


La Madonna delle Grazie
 nel Santuario dei Passionisti 
di Pontecorvo (Fr)
 

Pontecorvo (Fr). Al Santuario dei Passionisti la Festa 
della Madonna delle Grazie
.
di
Antonio Rungi


Comunicato stampa
Martedì
5 luglio 2005, ore 10,00


Si è conclusi domenica scorsa i solenni festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie nel Santuario dei Passionisti di Pontecorvo (Fr) a Lei dedicato. E’ stato il superiore provinciale dei passionisti di Napoli, che ha svolto questo ciclo di predicazione, in preparazione alla festa, al quale ha partecipato un folto gruppo di fedeli, devoti della Madonna delle Grazie. L’annuale festa, infatti, richiama sulla collina dei Passionisti, numerosi fedeli di Pontecorvo e di altri Comuni limitrofi della Diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo, guidata pastoralmente da monsignor Luca Brandolini. La devozione alla Madonna delle Grazie è stata trasmessa, infatti, di generazione in generazione tra i cristiani di Pontecorvo, e sono soprattutto le mamme e le donne che curano in modo speciale questo culto, educando i loro figlioli al rispetto delle sane tradizioni. Tema portante di quest’anno è stato “Maria, donna eucaristica”, secondo quanto indicato dal Rettore del Santuario, padre Emiddio Romano nel progetto di preparazione alla festa. Sabato 2 luglio, ricorrenza liturgia della Madonna delle Grazie, dalle sette del mattino fino alle nove di sera c’è stato un continuo pellegrinaggio ai piedi della Madonna delle Grazie. Ogni ora è stata celebrata la santa messa. Nell’intera giornata sono state circa 5000 persone che hanno raggiunto la collina dei passionisti per venerare la Vergine Santissima, partecipare alla santa messa ed accostarsi alla comunione, far benedire i bambini, ricevere il pane benedetto e sostare per un tempo limitato davanti all’icona sacra. Il Superiore provinciale ha celebrato la messa solenne delle ore 11.00 e delle ore 18.30. Gli altri passionisti ha assicurato la celebrazione per l’intera mattinata. Significativa la presenza di don Luigi e don Natalino, a conferma della reciproca stima tra passionisti e clero diocesano. In tutte le sante messe l’afflusso dei fedeli è stato davvero rilevante e consistente, ma soprattutto devoto e raccolto. Una partecipazione corale e sentita per piccoli, adulti ed anziani che non hanno mancato, neppure quest’anno, a tale appuntamento con la Vergine delle Grazie.Una festa all’insegna del sacro e della spiritualità, senza manifestazioni civili esterne, ma solo momenti di fraternità tra tutti coloro che partecipano alla preghiera e frequentano il Santuario in vari momenti e soprattutto in questa circostanza gioiosa. Per la giornata di oggi e di domenica si prevedono migliaia di fedeli, tra i quali moltissimi bambini e ragazzi, che in questi giorni ricevono la speciale benedizione nel nome ed in onore della Madonna delle Grazie, alla quale vengono affidati con speciale atto. La storia del Convento dei Passionisti di Pontecorvo parte da lontano ed è una storia luminosa e particolarmente carica di significato religioso, culturale e civile.A poco più di un km. dalla città di Pontecorvo (Frosinone), geograficamente situata nel Regno di Napoli, ma appartenente allo Stato Pontificio, era stato eretto un convento, che, appartenuto ai Monaci di Montecassino, da Mons. Felice di Maximis vescovo di Sora e quindi di Civita Ducale, era stato consegnato nel 1579 ai religiosi cappuccini, i quali lo abitarono fino al 1849, anno in cui comincia la storia della fondazione dei passionisti. Mons. Giuseppe Maria Montieri e il Comune di Pontecorvo presentarono al Governo Pontificio la pratica per la fondazione di un nuovo ritiro dei passionisti. Mons. Luigi Tomassetti, Sottosegretario della Congregazione del Concilio, presentò il 5 maggio 1849 a Pio IX un esposto che si intitolava: "Sostituzione dei PP. Cappuccini di Pontecorvo con i PP. Passionisti". Questo progetto era così chiaro che Mons. Montieri fu incaricato, su proposta dello stesso Pio IX, di trovare un accordo con il Superiore Generale dei passionisti su quanto si richiedeva per la nuova fondazione. In un decreto pontificio successivo, quello dei 3 agosto 1849, si consegnava definitivamente il convento cappuccino a Mons. Montieri, Vescovo di Pontecorvo, perché ne facesse una nuova fondazione. Lo stesso Pontefice firmava un altro decreto il 27 settembre di quello stesso anno incaricando il vescovo della possibile donazione di detto convento ai passionisti. Il 17 settembre 1849, 10 giorni prima della firma del decreto pontificio che permetteva l'entrata dei passionisti nell'ex convento dei cappuccini, il Comune di Pontecorvo scriveva ufficialmente al Superiore Generale, P. Antonio Testa, offrendo la nuova fondazione. Come diceva Mons. Montieri era un «panegirico della Congregazione». I membri del Comune, con una certa esagerazione, affermavano che tutta la popolazione nutriva somma confidenza e devozione alla Congregazione passionista. Il P. Testa, da Morrovalle, dove si trovava in visita canonica, rispondeva il 16 novembre, pieno di gratitudine per tutti, accettando ufficialmente la fondazione. Con l'accettazione annunziava anche la sua visita personale o di qualche suo delegato. Ma in verità voleva arrivarci personalmente, cosa che non poté fare fino all'8 maggio 1850, accompagnato dal superiore provinciale dell'Addolorata, P. Eutiquio Mastrantoni. Mai il P. Testa ebbe un’accoglienza così solenne come in tale occasione. I due visitatori trovarono una costruzione quasi quadrangolare a tre piani. Nel mezzo c'era una cisterna con un chiostro aperto e abitazioni piuttosto piccole. Dei tre portici uno, tutto scoperto, percorreva il perimetro dell'edificio dall'interno. Fin dal primo momento si resero conto dei lavori di adattamento: l'edificio, costruito secondo il modello cappuccino, doveva essere adattato a quanto chiedevano le Regole dei Passionisti perché diventasse un «ritiro» secondo lo stile della Congregazione. Invece la Chiesa di stile ionico, dedicata alla Madonna Santissima delle Grazie, era in buono stato di conservazione. L'estensione dell'orto era sufficiente, tutto recintato e con un piccolo bosco.Come era abitudine in ogni fondazione, prima della presa di possesso i passionisti predicarono una missione, iniziata il 2 giugno 1850 e diretta dal P. Pio Cayro, Consultore Generale, nominato pure Delegato dal P. Testa per la presa di possesso, svoltasi con tutta solennità nella serata dei 17 giugno 1850. In un primo momento, sotto la direzione del primo superiore, P. Ambrogio Baldassi, i membri della comunità furono otto. Nel 26° Capitolo Provinciale (maggio 1851) fu eletto rettore il P. Giacinto Grespi (1851- 1854) e nel seguente il P. Candido Mazzucconi (1854-1857). Tutti e tre si impegnarono assai nelle aggiunte, adattamenti e modifiche del ritiro e della chiesa perché acquistassero lo stile della Congregazione e i religiosi vi potessero vivere la Regola, la vita comunitaria e il servizio liturgico-pastorale. Il 16 novembre 1855 il Ritiro di Pontecorvo fu designato dal P. Antonio Testa come secondo noviziato della Provincia dell'Addolorata. Come dire che i Passionisti sono entrati nel cuore dei fedeli della zona fin dalle origini e tale stima viene ancora oggi attestata in tanti modi, di cui i passionisti sono riconoscenti e grati.La città di Pontecorvo ha dato i natali al Beato Grimoaldo Santamaria, studente passionista morto in concetto di santità alla Badia di Ceccano nel 1902, ove riposano le sue soglie mortali esposte al pubblico dei fedeli. 


Napoli 5 luglio 2005

’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti

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