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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

Napoli. Il decalogo anti-referendum 
sulla Procreazione medicalmente assistita.

di
Antonio Rungi


Comunicato stampa
Lunedì
30 maggio 2005, ore 8,00


"In vista del Referendum sulla Procreazione Medicalmente Assistita, il teologo moralista campano, padre Antonio Rungi, superiore provinciale dei passionisti di Napoli, in sintonia con i Vescovi italiani ed il Magistero della Chiesa, ha elaborato “uno speciale decalogo anti-referendum e lo propone all’attenzione dei credenti e di quanti hanno a cuore le sorti della vita umana nel nostro tempo, della famiglia e della stessa società civile”. Ecco il testo integrale di una sorta di vademecumo di comportamento “politico” in occasione dello svolgimento del Referendum

1. Non andare a votare ed astieniti completamente in questo caso particolare.
2. Se, nella tua piena libertà dell’esercizio del voto, vai comunque a votare, vota chiaramente “No” a tutti i quesiti del Referendum del 12-13 giugno 2005.
3. Passaparola per l’astensione totale e convinci comunque con motivazioni scientifiche ed etiche quanti sono indecisi sul dar farsi.
4. Valuta attentamente i contenuti della legge 40/2004, che pur non essendo il massimo in materia del rispetto della vita umana, rimane sostanzialmente una buona legge.
5. Non considerare il figlio un diritto assoluto della coppia o del single, che nessuno ti possa negare; bensì considera il figlio come un dono di Dio, che va procreato nell’assoluta normalità ed accolto in una famiglia regolare.
6. Non lasciati convincere da motivazioni scientifiche, umanitarie o pietistiche, relative ai singoli casi della procreazione medicalmente assistita, ma valuta serenamente i rischi e gli aspetti negativi delle varie tecniche per procreare artificialmente. 
7. Non ritenere moralmente lecita ogni decisione che, nella piena libertà istituzionale, assume lo Stato, soprattutto nel campo della difesa della vita dal suo nascere per il suo naturale termine. Come credenti rispondiamo a Dio e alla nostra coscienza.
8. Non porre in essere, se sei un professionista del campo, pratiche finalizzate alla procreazione artificiale; ma aiuta le coppie regolari a comprendere in pienezza la responsabilità di essere madre o padre secondo la procreazione naturale.
9. Promuovi, soprattutto in questi giorni, iniziative culturali, tese a presentare i vari aspetti della problematica sulla procreazione medicalmente assistita.
10. Non considerare un invasione di campo ciò che la Chiesa italiana, attraverso i suoi pastori, afferma in questo campo, nel quale ritiene di avere l’autorità morale di parlarne liberamente, senza altro scopo se non quello di dire apertamente ciò che pensa.


Napoli 30 maggio 2005

’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti

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