Napoli. “Le elezioni del 3-4 aprile 2005 una valida occasione
per rilanciare la Regione Campania sul versante
dell’occupazione giovanile”
di
Antonio Rungi
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Comunicato
stampa
Mercpledì 30
marzo 2005, ore 15,30
“Le elezioni del 3-4 aprile 2005 un’occasione per rilanciare la Regione Campania sul versante dell’occupazione giovanile”, è quanto sostiene, padre Antonio Rungi, teologo moralista, superiore provinciale dei Passionisti della Campania e Lazio-Sud.
“L’impegno fondamentale che ci attendiamo da tutti i candidati di qualsiasi coalizione –precisa padre Rungi- è quello a favore dei giovani e dell’occupazione. Il vero problema da affrontare in Campania è proprio questo. Da esso derivano tutte le altre questioni inerenti all’ordine pubblico, alla vivibilità della Regione. I giovani senza futuro sono una mina vagante ed un rischio per qualsiasi sistema democratico. Bisogna avere il coraggio di investire su quei giovani che vogliono costruirsi una famiglia, lavorando onestamente. La politica ed i politici –prosegue padre Rungi- possono fare molto e di più rispetto al passato e rispetto alle stesse promesse in campagna elettorale, dopo le elezioni del 3-4 aprile 2005. Strutture e infrastrutture, ammodernamento dell’apparato della pubblica amministrazione non possono essere gli unici ambiti entro i quali lavorare per migliorare la Regione Campania. I tre punti cardini su cui intervenire sono il turismo, l’agricoltura e la piccola e media industria. Settori cosiddetti produttivi che oltre a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, permette di guardare al futuro dei giovani in termini più sereni e rassicuranti. La ricerca del posto fisso e l’occupazione del settore della pubblica amministrazione o la carriera personale non possono né devono essere l’impegno primario di chi fa politica o di chi aiuta i candidati a fare politica. Non è con la promessa di qualche posto di lavoro a singole persone che si potrà avere successo ed ottenere il consenso necessario per essere eletti. Bisogna lavorare veramente per il bene di tutti e soprattutto per i giovani, senza i quali non c’è vero futuro anche nella Regione Campania. Non è giusto –conclude padre Rungi- che le migliori menti della Campania debbano trasferirsi altrove o espatriare per realizzare i loro progetti in ogni campo, da quello scientifico a quello letterario, medico, scolastico, artistico, e via discorrendo, mancando da noi opportunità e sostegni tali che li possano aiutare concretamente a rimanere in Campania. Con i maggiori poteri che hanno oggi le Regioni questo è possibile, auspicabile soprattutto sostenibile, se si vuole davvero rimuove l’atavico problema di essere sempre secondi o ultimi rispetto ad altre realtà regionali dell’Italia e dell’Unione Europea”
Napoli 30 marzo 2005
’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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