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CONGREGAZIONE DELLA PASSIONE
Provincia Religiosa dell'Addolorata - DOL
(Basso Lazio, Campania e Vicariato in Brasile)
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Bacheca di p. Antonio Rungi

SCOPO di queste riflessioni:
- offrire un contributo settimanale di attualità;
- sollecitare discussioni ed approfondimenti.

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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

Esortazione post-sinodale del Superiore provinciale
Padre Antonio Rungi 
alla Provincia dell’Addolorata



Carissimi Confratelli 

1. I Passionisti, partecipanti al XII Sinodo generale, svolto a Roma, nella Casa generalizia dei Ss.Giovanni e Paolo, dal 28 novembre al 6 dicembre 2004, hanno fiducia in un futuro più luminoso e rassicurante per l’intera Congregazione della Passione, se essa si ristrutturerà nei prossimi anni. E noi come Provincia dell’Addolorata nutriamo la stessa speranza e fiducia.
Il Sinodo si è posto nel solco dell’anno eucaristico, indetto da Giovanni Paolo II per riscoprire la centralità del mistero pasquale della vita cristiana e consacrata. Partendo da questa sorgente di amore e condivisione, di sacrificio ed oblazione, siamo invitati a metterci in ascolto del Signore che parla alle nostre menti ed al nostro cuore, come ai discepoli di Emmaus. Partendo proprio da questo evento ecclesiale, il XII Sinodo generale dei Passionisti ha trovato le sue ragioni e motivazioni più profonde, per riflettere sul tema della “Ristrutturazione” e incoraggiarne il processo nel tempo.
Ci ha accompagnato nei giorni del Sinodo il simbolo dell’olivo per ricordare a tutti quanto sia duro il lavoro per giungere a produrre frutti buoni, come l’olio, che serve a molte necessità, anche nella liturgia cristiana, e quanto sia urgente celebrare questo esodo pasquale per la nostra Congregazione. 

2. Alcuni hanno ricordato come questo “esodo pasquale” nella nostra Congregazione sia iniziato da tempo, fino dal Capitolo del 1982, quando furono riviste le Costituzioni per adeguarle allo spirito del Concilio Vaticano II. In tutti questi anni i Passionisti si sono concentrati nella ricerca della loro identità e fedeltà al carisma di San Paolo della Croce, impegnandosi a rispondere coerentemente alle sfide della storia presente, con le quali si sono confrontati ed hanno cercato di rispondere in modo adeguato, non senza difficoltà.
Alcune espressioni sono entrate nel linguaggio comune dei Passionisti, quali la “Memoria Passionis”, lo stretto rapporto tra “Passione di Cristo e passione degli uomini”, la sequela del Crocifisso che presuppone il portare la croce con i crocifissi di oggi, “la Passione di Cristo” espressa nella “passione per la vita”.

3. I padri sinodali si sono convinti della necessaria ed opportuna ristrutturazione della nostra Congregazione per rispondere meglio alle attuali istanze della Chiesa e del mondo contemporanei, con particolare attenzione al primo annuncio e alla nuova evangelizzazione. Ristrutturazione che richiede tempo, condivisione da parte di tutti i religiosi passionisti del mondo. Ristrutturazione, che nella sua accezione, presa in tale contesto di studio, riguarda l’intera Congregazione e tutti i settori di essa. 
Bisogna camminare unitamente nella prospettiva di una ristrutturazione, che è finalizzata alla rivitalizzazione. Termine, quest’ultimo, che esprime chiaramente il vero intento di un processo che va avviato quanto prima, e che consiste nel dare maggiore impluso e slancio alla nostra vita comunitaria, apostolica, organizzativa a livello locale e generale.

4. La ristrutturazione della Congregazione, già ipotizzata dal precedente Capitolo generale durante il Sinodo è stata ora meglio definita, nei suoi concetti, motivazioni, modalità, criteri e tempi di attuazione. Sarà il Governo centrale della Congregazione, con appositi interventi al riguardo ad avviare e sostenere tale progetto e a renderlo più agevole e fattibile. La maggioranza dei passionisti sono convinti che la vitalità della Congregazione, nell’immediato futuro, dipenda, in larga misura, dalla ristrutturazione globale di essa, non solo nelle strutture giuridiche, ma soprattutto in quelle mentali di ciascuno.

5. L’attuale situazione della Congregazione, a livello generale e particolare, non permette di assumere decisioni immediate al riguardo, ma sicuramente uno studio di fattibilità, che richiede attenta e serena riflessione e deve coinvolgere tutti i religiosi. La ristrutturazione rimane, comunque, l’obiettivo finale al quale tendere unitariamente, anche se per vie e percorsi diversi, come ci sarà indicato dal Governo centrale.
Durante i giorni del Sinodo i padri hanno fatto un buon lavoro per dare quel sostegno morale, quel supporto di idee, quell’incoraggiamento necessario a chi deve dare l’avvio a questo delicato cammino di ristrutturazione nella nostra Congregazione e predisporre un progetto di “viabilità possibile”. Responsabilità che è del Superiore generale e suo Consiglio, in primo luogo, ma anche di tutti noi.

6. Mentre siamo in attesa della Lettera ufficiale del Superiore generale e della pubblicazione degli Atti del XII Sinodo, penso che sia opportuno iniziare, a livello della nostra Provincia, viste le richieste pervenute, un processo di informazione e mentalizzazione di quanto detto durante il Sinodo, per far conoscere ai religiosi della Provincia l’obiettivo finale verso il quale tutti tendiamo. Ciò anche allo scopo di conoscere il pensiero di ognuno su questa delicata questione. Questione che investe non solo la mente ed il cuore, o l’appartenza giuridica alla Provincia, la stabilità e l’incisività sul territorio, ma riguarda anche gli aspetti più profondi di essere religiosi passionisti in un nuovo contesto culturale, sociale ed ecclesiale, come quello della secolarizzazione e della globalizzazione, che cambia in continuazione. Di questo parleremo già nel prossimo incontro dei Superiori locali, in programma a Falvaterra, il 28 dicembre 2004. Poi seguirà la visita canonica nelle comunità della Provincia, in programma tra il mese di gennaio e il mese di febbraio 2005; inoltre l’Assemblea generale della Cipi, fine gennaio-inizio di febbraio 2005, ed infine l’Assemblea provinciale in programma il 4-5 aprile 2005. Tutti appuntamenti che serviranno ad informare direttamente la nostra Provincia sullo svolgimento del Sinodo e sul cammino futuro della Provincia e della Congregazione.

7. I vari superiori maggiori si sono impegnati ad animare le rispettive realtà della grande famiglia passionista su questo argomento, in ascolto delle istanze che vengono dalla Chiesa, dal mondo, dai fedeli laici, specialmente quelli più vicini alla nostra spiritualità, per rinnovare non solo le strutture giuridiche esistenti, ma soprattutto le nostre comunità, il nostro apostolato, la nostra presenza nei vari luoghi della Terra, con il cuore e la mente fissi sui valori eterni. 
Bisogna guardare con fiducia e speranza a tale processo di ristrutturazione, che deve essere assunto in prima persona da quanti, e ci auguriamo siano tanti nella nostra Provincia e nella Congregazione, e che avranno dalla loro parte la giovane età. 
Si pensa, infatti, che saranno soprattutto i futuri passionisti a diventare artefici di un cambiamento che si potrà definire epocale, se giungerà a termine, perché darà quella necessaria svolta all’intero sistema organizzativo della nostra famiglia religiosa, sia in Italia, che in Europa e nel Mondo. 

8. Nel frattempo, bisogna essere attenti alle sensibilità di tutti i passionisti della Provincia, soprattutto quelli anziani, che sono la memoria storica e vivente della Congregazione nella realtà del Lazio-Sud e Campania. Memoria che va conservata, ma anche rinnovata, in ascolto di quanto suggerisce a noi lo Spirito Santo oggi e in considerazione delle mutate condizioni della Chiesa, della società e della vita consacrata. Tali nostri stimati confratelli non possono né debbono sentirsi esclusi da un simile progetto, che riguarda tutti i Passionisti di oggi e degli anni futuri, anzi il loro pieno coinvolgimento agevola il processo. 
Ci è richiesta una sincera apertura ai segni dei tempi e per rinnovarci continuamente, incentrando tale rinnovamento sul Vangelo della Passione, perché esso diventi il primo e fondamentale mezzo per una ristrutturazione vera. 

9. Cari confratelli, con la preghiera, con il saggio consiglio, con l’esperienza accumulata negli anni, con lo sguardo fisso in Gesù Crocifisso, sosteniamoci reciprocamente nel nostro difficile compito di animare la comunità provinciale ad intraprendere, se vuole, con gioia questo “itinerario pasquale” di risurrezione e di vita per ciascuno e per tutti, che porta alla ristrutturazione della Provincia e della nostra Congregazione. 
Noi, vogliamo continuare a vivere e non sopravvivere da passionisti. Vogliamo vivere da passionisti del terzo millennio dell’era cristiana, riscoprendo il carisma della “Memoria della Passione di Cristo” nell’oggi della storia, aperti ad una rivitalizzazione di tutto ciò che ha ancora un significato ed un valore, ma anche capaci di rinunciare a tutto ciò che è espressione di un blocco mentale e strutturale.

10. Ci serva da sostegno anche ciò che ha scritto il Santo Padre, Giovanni Paolo II, a tutti i religiosi del mondo partecipanti, a Roma, al Congresso intenazionale sulla vita consacrata il 26 novembre 2004: “Mostrate al mondo come la rinuncia al proprio volere, ai propri progetti - nella libertà, nell’amore e nella fedeltà all’Evangelo - è fonte di felicità e apre la via alla piena realizzazione di sé. L’apertura - del cuore e dell’intelligenza, prima che delle mani - da sempre ha posto voi, consacrati e consacrate, in prima linea nel compito di rispondere alle povertà di vario genere che segnano le situazioni concrete. Anche oggi, voi dovete essere pronti a dare una risposta alle sfide che vengono lanciate a tutti gli uomini di buona volontà, ai singoli credenti, uomini e donne, alla Chiesa e alla società”.

La Vergine Addolorata ed Immacolata, di cui quest’anno celebriamo il 150° anniversario della proclamazione del dogma, ad opera di Pio IX, San Paolo della Croce, nostro Fondatore e Padre, guidino il cammino della Provincia, nei prossimi anni, fino al prossimo Capitolo generale e provinciale, per comprendere il senso della ristrutturazione e le ragioni profonde di questo necessario ed opportuno itinerario che vogliamo fare noi della Provincia dell’Addolorata insieme a tutti i passionisti del mondo, abbracciati alla Croce di Cristo Salvatore.

Napoli, 8 dicembre 2004
Solennità dell’Immacolata

P.Antonio Rungi
Superiore provinciale - Dol 

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