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Provincia Religiosa dell'Addolorata - DOL
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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

L’attività apostolica dei Passionisti nella città di Napoli

di Antonio Rungi


Comunicato stampa
Mercoledì
13 ottobre 2004, ore 9,30


Dal 1723 al 2000 sono circa 450 i ministeri “importanti” che i Passionisti hanno predicato nella città di Napoli. Tra missioni popolari, esercizi spirituali, tridui, settenari, novenari, da circa tre secoli lo stretto rapporto tra passionisti ed evangelizzazione nella città partenopea non si è mai interrotto. Oggi, come agli inizi della predicazione, i passionisti propongono all’attenzione dei fedeli, nelle comunità parrocchiali ove vengono invitati, soprattutto il mistero della Passione e morte in Croce del Signore. Rispondendo alle istanze delle chiese locali si sono concentrati soprattutto nell’annuncio missionario del Vangelo della Passione, seguendo le orme del loro fondatore, San Paolo della Croce, che ai primi di maggio del 1723 era proprio a Napoli, insieme al fratello Giovanni Battista Danei, provenienti da Castellazzo Bormida e Gaeta. Qui giunse accompagnato da don Tommaso Perrone, canonico della Cattedrale di Gaeta, ma napoletano d’origine. I due santi eremiti furono ospitati presso la casa di don Tommaso, che era segretario del Vescovo di Gaeta, monsignor Carlo Pignatelli, proveniente dal patriziato di Napoli, nipote del Papa regnante Innocenzo III. La piccola comitiva si trattenne in città una decina di giorni. Il primo pensiero per San Paolo e suo fratello fu quello di visitare il Duomo di Napoli e la Cappella del Tesoro di San Gennaro, dove rimasero a lungo in profonda preghiera, tanto che, di lì a poco, ebbero la gioia di assistere al miracolo della liquefazione del sangue. I due eremiti baciarono l’ampolla, si trattennero un bel pò di tempo per venerare le reliquie del santo martire Gennaro e poi uscirono dalla Cattedrale. Nei giorni successivi, il pellegrinaggio si trasformò in una mini-missione popolare, perché San Paolo predicava per le vie, nei crocicchi, nelle piazze, lungo il molo, ovunque, tra una folla che guardava, commentava, si commuoveva e si esprimeva con gesti di ammirazione per i singolari eremiti, che parlavano di Dio e a tutti, con garbo e rispetto, davano santi avvertimenti e consigli. La chiusura della speciale missione popolare napoletana premiò lo zelo e la pazienza del santo missionario e di suo fratello Giovanni Battista. L’ultimo giorno infatti il padrone del veliero invitò i due fratelli e don Perrone a casa presso sua il molo piccolo in attesa che si levasse il vento per il ritorno a Gaeta. E fu allora che molti alla sera, avvertiti della partenza di Paolo si riversarono sul porto, accalcandosi intorno ai due eremiti per avere la consolazione di baciarli chi l’abito e chi la mano, mentre loro schermendosi davano santi avvertimenti.
La storia della predicazione passionista nella città di Napoli inizia proprio con questo avvenimento di grande importanza per la Congregazione della Passione e soprattutto per la Provincia napoletana dei Passionisti. Da allora è stato ininterrotto il flusso di bene che questi religiosi hanno seminato ovunque in tutta la città partenopea, soprattutto dopo l’apertura del Convento di Santa Mari ai Monti, che risale al 1900.
In questo lungo itinerario della predicazione passionista in città, una missione particolare merita di essere menzionata. Ed è quella del 19 febbraio-4 marzo 1956, voluta dallo stesso Cardinale arcivescovo di Napoli, Marcello Mimmi. Le parrocchie interessate dalla missione dei passionisti furono tantissime e per soddisfare le varie esigenze la Provincia dell’Addolorata chiese aiuto alle altre Province passioniste d’Italia, le quali inviarono diversi missionari in aiuto ai religiosi della Provincia napoletana. 
I religiosi della Provincia dell’Addolorata furono impegnati nella predicazione della missione nelle seguenti nove parrocchie, con dieci compagnie missionarie: S.Maria Apparente (PP.Bernardino Cerroni e Michelangelo Mezzacapo); S.Benedetto dell’Arco Mirelli (PP. Giuliano Mattei, Angelico Marchetti, Pietro Volpicelli); Consolazione a Villanova (PP. Domenico Alifano, Ambrogio Marafiota, Giulio Mezzacapo, Pancrazio Scanzano); S.Maria di Piedigrotta (PP.Celestino Feluca, Bartolomeo Avagliano, Romualdo Vincenzo Correale); S.Giuseppe a Chiaia (PP: Gaspare Sassani, Giuseppe Amoriello, Eufrasio Franco Scotto; Edoardo Di Stasio, Gaetano Copersino); S.Maria del Parto a Mergellina (PP.Leonardo Fiore, Valentino Orefice); S.Antonio a Posillipo (PP.Claudio Ataco, Mauro Schina); Buon Consiglio a Posillipo (PP.Alberto Rivezzi, Cristoforo Di Stefano, Cirillo Raffaele Cafaro); Parrocchia dei Frati Bigi (PP.Gianni Battista Romano, Tommaso Tatangelo, Cornelio Viscione). In tutto 27 missionari della Provincia dell’Addolorata. Di tali religiosi della Provincia passionista di Napoli alcuni sono passati a miglior vita, altri continuano, nonostante l’età avanzata, a svolgere il loro ministero sacerdotale nei conventi, nella predicazione itinerante e nelle parrocchie della Campania e Basso Lazio.
I passionisti impegnati in quella missione furono 150, distribuiti in 43 parrocchie cittadine, molte delle quali con un buon numero di abitanti. La missione iniziò il 19 febbraio in una giornata freddo pungente, ma calda da un punto di vista umano. La popolazione accorse numerosa per accogliere i missionari che fecero ingresso in città con una solenne processione. Durante i 15 giorni di predicazione, i fedeli parteciparono con fede alle varie funzioni religiose ed iniziative organizzate dai missionari per l’occasione. Così, il padre Enrico Zoffoli, storico della Congregazione dei Passionisti, tenne delle dotte ed interessanti conferenze al Teatro San Carlo di Napoli, alle quali parteciparono molti professionisti della città, autorità e persone interessate alla missione dei figli spirituali di San Paolo della Croce in terra partonepea.
A distanza di circa 50 anni dall’ultima missione passionista cittadina, i religiosi della Provincia dell’Addolorata, che hanno una loro sede, quella provinciale, nel Convento di Santa Maria ai Monti in Napoli, continuano a proporre questa esperienza di evangelizzazione in varie città e località della Provincia di Napoli, della Campania e del Basso Lazio. Per questo autunno, sono in programma due missioni (Piedimonte San Germano Inferiore-Fr e Forio d’Ischia-Na); mentre per il 2005 sono cinque, finora, le missioni in programma durante la Quaresima ed altri periodi dell’anno (Montefalcione -Av; S.Maria Capua Vetere-Ce; S.Maria di Pugliano-Paliano-Fr; S.Nicola La Strada- Ce; Lauro di Sessa-Ce). A conferma di un prevalente impegno missionario dei Passionisti della Provincia dell’Addolorata, che, tra l’altro, curano pastoralmente in tutte le zone di loro presenza, 10 parrocchie tra quelle conventuali ed extra-conventuali; sono impegnati nella pastorale del Santuario della Civita (Itri), della Madonna delle Grazie a Pontecorvo (Fr), del Volto Santo a Napoli; nell’insegnamento delle discipline teologiche, della religione cattolica, delle scienze umane nelle scuole statali; nei mezzi di comunicazione sociale; nella direzione spirituale, negli esercizi spirituali. A Napoli, nella Chiesa di S.Maria ai Monti, convento di cui il prossimo anno ricorrono i 400 anni della fondazione da parte Pii Operai del Venerabile Carlo Carafa, i Passionisti, dopo aver lasciata, nel 2001, la vicina parrocchia di S.Tarcisio Martire ai Ponti Rossi, per mancanza di un parroco idoneo per la vasta comunità ecclesiale, sono ritornati a vivere la esclusiva vita cenobitica. Vita basata sulla preghiera, lo studio, il lavoro e le attività pastorali a servizio delle comunità ecclesiali soprattutto delle parrocchie di Casoria, ma anche svolgendo il servizio di assistenza spirituale a vari istituti femminili di vita consacrata presenti in Città. Tra essi il Monastero delle Monache Passioniste di S.Giacomo de’ Capri, il Monastero delle Carmelitane Scalze e delle Betlemite di S.Maria ai Monti, le Suore di Stella Matutina, a Borgo Sant’Antonio Abate, le Suore di S.Anna, a Via Nicolardi, le Sacramentine e Catechiste del Sacro Cuore di Casoria. Un apostolato a largo raggio, rilanciato dopo il Capitolo provinciale della Provincia dell’Addolorata (Basso Lazio-Campania-Lucania-Abruzzo-Molise), dello scorso anno (gennaio 2003) durante il quale è stato eletto Superiore provinciale, padre Antonio Rungi. Provincia che, oltre ai 90 religiosi in Italia, distribuiti in 13 conventi, ha una avviata missione in terra brasiliana, con cinque case, 25 religiosi, diverse parrocchie, vari progetti sociali, collegi, dispensari ed opere assistenziali.


Napoli 13 ottobre 2004

L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti

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