Napoli.
Corre sul Internet, telefonini ed e-mail lo slogan
che invoglia a farsi prete
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Comunicato
stampa
Venerdì
1
ottobre 2004, ore 9,30
Per far fronte alla crisi delle vocazioni in Italia, padre Antonio Rungi, Superiore
provinciale dei Passionisti della Provincia dell'Addolorata (Basso Lazio e Campania)
chiede la collaborzione del Web, delle e-mail e degli telefonini. Il sacerdote ha
lanciato una singolare iniziativa: invogliare i giovani a farsi religiosi mediante un
passaparola tra siti e mailing-list. Lo spot del passaparola è stato scritto dallo
stesso padre Rungi ed è semplice, incisivo, accattivante e soprattutto comprensibile
per il messaggio che vuole trasmettere ai giovani in particolare.
Ecco lo slogan, che il sacerdote ha lanciato: "Vuoi essere felice in questa
vita? Diventa passionista e comprenderai il vero senso della vita! Vieni tra noi e
vivrai sereno immerso nella fede".
Padre Rungi confida nel passaparola tra i giovani che navigano su Internet, che
scrivono messaggi ed inviano e-mail anche al semplice scopo di far conoscere la
Congregazione della Passione, che è pure è tra le più conosciute in Italia e nel
Mondo. Nella classifica generale degli istituti religiosi maschili più amati in
Italia, i passionisti occupano il settimo posto.
"L'esigenza di catturare l'attenzione del vasto pubblico sulla questione della
crisi vocazionale in Italia -precisa il Superiore provinciale dei Passionisti- nasce
dal fatto che la mancanza di sacerdoti e religiosi preparati, disponibili e generosi
ha messo in crisi anche la vita cristiana nel nostro Paese. Nonostante i cambiamenti
epocali in atto in Italia, la gente comune chiede ancora con insistenza il sacerdote
in tutti i momenti, lieti e tristi della propria vita. La figura del sacerdote che
sta vicino alle persone, lavora con i giovani e si dedica completamente alla propria
missione è particolarmente gradita ed accolta nelle piccole e grandi comunità delle
tante città e dei moltissimi Comuni della nostra Italia. Il passaparola potrebbe
risultare utile e stimolante per far decidere qualche giovane italiano a farsi frate
e ad entrare in convento per servire la causa del Vangelo e dei poveri. Si sa che la
pubblicità ha un forte richiamo a livello decisionale per il pubblico che utilizza la
rete, che è prevalentemente composta da ragazzi e giovani. Nulla vieta -conclude il
Provinciale dei Passionisti- che una simile iniziativa possa presentare meglio il
volto della vita consacrata e sacerdotale ed essere occasione per suscitate una
vocazione oppure portarla a maturazione in chi l'ha avvertita e poi l'ha accantonata
per altri motivi".
Napoli 1 ottobre 2004
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti
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