Comunicato stampa
Martedì 15 giugno 2004, ore 10,00

Domani iniziano gli esami di Stato e saranno impegnati nell'annuale appuntamento di verifica finale gli studenti italiani delle scuole superiori, che hanno terminato il quinquennio. 
Con l'introduzione di rilevanti novità, come quella della commissione d'esame costruita dai docenti interni e da un presidente esterno, gli esami potrebbero essere snobbati o addirittura ridotti a pura formalità. E con le ulteriori novità che si sono registrate negli ultimi mesi, questo importante appuntamento con la cultura e la formazione scolastica potrebbe perdere di peso e consistenza. 
Invece,gli esami di stato sono un appuntamento importante con la cultura e con la formazione personale, acquisita nel corso di vari anni di studi, non senza sacrifici, rinunce, costi, delusioni e qualche gratificazione. 
Gli esami sono la conclusione, da un lato, di un lungo periodo di formazione e, dall'altro, l'inizio di un successivo cammino, che può sfociare nell'impegno universitario oppure lavorativo. 
Comunque sia è sempre un evento importante al quale è necessario dare la giusta importanza!
Per cui, mi rivolgo in modo particolare agli studenti che saranno impegnati in questo periodo proprio per gli esami di Stato e parimenti ai loro familiari, ma anche ai docenti e a quanti saranno coinvolti direttamente o indirettamente in questo rito che è "sacro" perché rappresenta un punto d'arrivo ed un serio momento di verifica. Per chi, come me, è stato impegnato negli anni passati in simili attività didattiche di verifica finale del percorso formativo, incoraggiare alunni, docenti e familiari oltre ad essere un dovere morale è anche occasione per dire grazie a quanti prendono seriamente la scuola e chi ha a cuore questa importante istituzione formativa, che rischia, anch’essa di franare sotto la spinta distruttiva di una mentalità moderna che non dà valore e significato a niente. Infatti, si banalizza ogni cosa ed anche luoghi sacri come era una volta la scuola, diventano teatri di battaglie di voti e valutazioni fine a se stessi, senza risvolti reali in chi nella scuola, come alunno e docente, ha dato l’anima. 
E ciò è particolarmente importante per i giovani e le famiglie cristiani, che, come in altre cose, anche nel versante della cultura e della formazione personale devono dare una testimonianza di coerenza e serietà di impegno. 
Per l'occasione, ho voluto elaborare una sorta di "decalogo per l'esame", destinato agli studenti delle scuole superiori, per questo annuale appuntamento con la cultura e la formazione degli uomini e cittadini dell’Italia e dell’Europa. All’indomani delle elezioni europee cade a proposito questo invito a dare importanza e significato alla scuola nel suo insieme.
1. Dai la giusta importanza a questa prova che molti ritengono inutile ed insignificante e che spesso viene banalizzata. L'esame di Stato è sempre una verifica di un cammino fatto negli studi e che può risultare utile per tutti i candidati, anche per quelli che non si sono impegnati abbastanza.
2. Dedica maggior tempo allo studio in questo periodo, senza trascurare il sano divertimento e soprattutto evitando di stancarti in attività stressanti. 
3. Fatti guidare da persone che già hanno avuto esperienza in questo campo, soprattutto se di una certa età e con una preparazione adeguata alle spalle, anche se sono i tuoi genitori, parenti o docenti in pensione. 
4. Studia tutte le discipline oggetto degli esami, soprattutto quelle più trascurate nel corso dell'anno. La tua buona volontà a recuperare, almeno in sede di esame, può dare una positiva impressione alla commissione, anche se composta dai docenti che conosci.
5. Evita di portare con te temi ed argomenti già sviluppati e che hai già progettato di copiare in sede di esame. Trattandosi di una commissione interna, se non hai avuto le qualità nel corso degli anni come potresti manifestarle in sede di esame. Esprimiti al meglio secondo le tue reali e ben conosciute possibilità nelle prove scritte ed orali. 
6. Affronta l'esame con la coscienza delle tue reali e concrete doti personali. Chi prende coscienza delle proprie potenzialità e dei propri limiti è già proiettato verso il successo finale.
7. Non cambiare abitudini di vita in questo periodo di esami. Potrebbero danneggiare il tuo equilibrio psico-fisico. Riduci, tuttavia, le attività che ti deconcentrano e non ti fanno recuperare.
8. Dedica un pò di tempo della tua giornata di preparazione all'esame anche alla cura spirituale della tua persona, al di là della religione che professi o della tua laicità confessata. La spiritualità è un valore che supera il credo e si colloca nella natura stessa dell'essere umano. Essa aiuta a capire la situazione e a leggerla nell'ottica giusta.
9. Studia ed approfondisci con gioia gli argomenti che possono essere il punto di partenza per una stimolante discussione in sede di esame con la commissione interna. Dimostra la tua competenza e la tua passione su questioni utili per verificare la tua maturazione e soprattutto le tue reali capacità, competenze e conoscenze.
10. Affronta le prove d'esame con la responsabilità e la coscienza di aver fatto il meglio per poter conseguire il successo, corrispondente al curriculum di studi dell'intero quinquennio.
Consigli fraterni che possono essere di incoraggiamento agli studenti che si sono mostrati può impegnati nello studio soprattutto in questo ultimo anno e di sostegno a coloro che hanno studiato poco, ma che sono seriamente intenzionati a dare il meglio almeno in sede di esami di Stato. Non sempre questo avviene, perché tra emozioni, tensioni e stress accumulato per rendere al massimo, fanno crollare in sede d'esame. 
Da qui l'invito a non caricare di attese più del dovuto l'esame di Stato, ma a dare ad esso la giusta e serena considerazione, soprattutto oggi che la commissione è composta da docenti interni che conoscono perfettamente i candidati. 
Perciò, auguri studenti di ogni istituzione scolastica italiana. Che questa sessione di esami dell'anno scolastico 2003/2004 possa riservare tante soddisfazioni e soprattutto un forte desiderio di cultura, anche religiosa, visto che in Italia quasi il 100% degli studenti hanno scelto l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali. 
Insegnamento che mi auguro sia servito a ciascuno di voi per riflettere anche sul dato culturale della fede, dal quale partire per vivere e fare esperienza di fede nella scuola, nella famiglia e nel gruppo dei coetanei. Insegnamento escluso dagli esami di stato, nonostante la pari dignità di questa disciplina rispetto a tutte le altri. Non sarebbe male introdurre argomenti non specificamente confessionali, ma di storia delle religioni per capire il mondo e la cultura in cui siamo, soprattutto in ragione al pluralismo religioso che si professa nel nostro Paese ed in tanti altre nazioni tolleranti del Mondo. D’altra parte dopo il concorso di religione cattolica svolto dai docenti di questa disciplina nello scorso aprile e nell’attesa dei risultati di simile prova, c’è anche speranza che l’insegnamento della religione cattolica possa assumere, con il nuovo stato giuridico di tali insegnanti, una pari dignità, non solo nel corso delle attività didattiche annuali, ma anche in sede di esame, per chi vuole essere interrogato sui contenuti acquisiti nel campo della propria religione.
 

Napoli 15 giugno 2004

L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti