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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

Un “doppio decalogo” per i politici e i votanti


Comunicato stampa
Martedì
8 giugno 2004, ore 11,30


Alla vigilia delle elezioni europee e del rinnovo dei consigli comunali e provinciali in varie parti d’Italia, padre Antonio Rungi, teologo moralista, ordinario religioso dei passionisti della Campania e Basso Lazio, 52 anni, ha scritto, per la circostanza, due speciali “decaloghi”, uno per la politica e l’altro per l’elettore coscienzioso. Ciò per favorire una riflessione critica e per illuminare le coscienze dei cittadini chiamati al voto in questa occasione. “Non è intromettersi come chiesa –precisa padre Rungi – nella campagna elettorale ormai verso la fine, ma semplicemente per esprimere il proprio pensiero sulla politica in generale e su queste elezioni in particolare, al di fuori delle logiche dei partiti e degli schieramenti”. 
Il decalogo della politica

1. Recuperare la politica come vero servizio alla comunità civile, ascoltando le voci che arrivano dal basso e interpretando i segni dei tempi che scorrono velocemente.
2. Improntare i programmi politici al rispetto della persona nella sua interezza di anima e di corpo e non esclusivamente in termini economici, che rimane la parte predominante in ogni programma di governo locale e mondiale. 
3. Convergere verso l’unità di progetti politici dei vari partiti. Troppi partiti smarriscono il vero senso della politica come servizio alla comunità civile, diventando un servizio a singole persone o a gruppi di varia origine ed estrazione. La divisione e l’aggregazione di più anime ed ispirazioni politiche , in genere, non favoriscono l’affermazione rispetto al concorrente diretto.
4. Essere a contatto continuo con la gente, piuttosto che essere i professionisti della politica, lontano dalla gente e dai loro bisogni veri, favorendo quelle forme di vicinanza che vanno ben al di là delle promesse elettorali e dei comizi mirati.
5. Favorire il dibattito politico non solo tra i massimi rappresentanti dei vari partiti, ma anche tra le sezioni, ora non più esistenti ed operanti sul territorio. Senza questa base di discussione ed animazione politica, ogni partito è solo facciata e non laboratorio di idee e di progetti per il bene del Paese. 
6. Dare accesso a tutte le istanze della società civile nei mezzi di comunicazione di massa, quelli che possono affossare o fa decollare la vera politica della quotidianità. Nessuna censura è tollerabile in campo politico in un mondo ove la libera espressione del proprio pensiero dovrebbe essere tollerata e riconosciuta a tutti, pur nel rispetto delle opinioni altrui. 
7. Favorire in tutte le sedi il civile dibattito ed il confronto onesto e leale tra le varie parti, per presentare le proprie posizioni politiche all’intera nazione e popolazione. 
8. Non falsificare la verità per esigenze di governo o per opportunismo politico che alimenta il risentimento, specie di chi promette cielo e terra e poi non fa nulla puntualmente. 
9. Non cedere alla tentazione di essere insostituibili nella politica, ma considerarsi servi inutili per l’unica causa del bene comune. Appena si comprende il momento non più favorevole è bene cedere le armi ai legittimi poteri, che si affermano con civili e regolari votazioni. 
10. Creare il naturale avvicendamento nei partiti e nelle associazioni politiche per catturare l’interesse delle nuove generazioni alla politica locale e nazionale. Fare spazio ai giovani e prepararli al compito politico, che non può essere inventato dalla sera alla mattina.

Il decalogo dell’elettore coscienzioso

1. Vota secondo la tua retta coscienza. Non è facile averla di questi tempi.
2. Non scegliere partiti e persone per simpatia, interessi personali o promesse elettorali. Sai benissimo che le promesse valgono per un mese.
3. Scegli persone oneste, rette e credibili, in base alle loro competenze, capacità e conoscenza dei problemi della gente. Non è facile sapere perfettamente tutto questo.
4. Ogni schieramento politico è diverso dall'altro e tra loro c’è differenza sostanziale. Tu scegli sempre quello che ti appare più credibile per programmi e serietà di intenti e di progetti.
5. Non accettare promesse in cambio del tuo voto personale. Al contrario, rimani fedele ai valori e agli ideali morali. Il voto di scambio oltre ad essere immorale è anche perseguibile legalmente.
6. Approfondisci programmi e progetti di partiti e candidati per non sbagliare a votare. E’ necessaria una conoscenza tecnica prima di entrare nella cabina elettorale.
7. Cambia opinione in politica, se necessario. Non è uno sbaglio passare da una parte all'altra degli schieramenti politici in campo. In un sistema di democrazia matura e responsabile l’alternanza è possibile e da auspicarsi.
8. Non credere totalmente alle parole che si dicono in campagna elettorale: sono proclami per ottenere il consenso. Tu vota secondo coscienza e conoscenza.
9. Valuta a distanza il tuo voto in base ai comportamenti degli eletti. Verifica tu i programmi illustrati in campagna elettorale. Se non hanno mantenuto gli impegni, cambia volentieri e passa il testimone ad altri, anche se non faranno niente ugualmente.
10. Non omettere mai di andare a votare senza un motivo serio o perché impossibilitato a farlo. L’astensionismo non è una scelta politica. E chi non vota viene meno ad un dovere morale e civile. 

Napoli 8 giugno 2004

L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passionisti

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