Uno speciale decalogo per la festa della Repubblica
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Comunicato
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Mercoledì
2 giugno 2004, ore 8,30
Napoli. Il teologo moralista padre Antonio Rungi
elabora uno speciale decalogo per la festa della Repubblica
Alla vigilia dell’annuale festa del Repubblica Italiana, padre Antonio Rungi, teologo moralista e ordinario religioso dei passionisti della Campania e Basso Lazio ha scritto uno speciale “decalogo” per tenere alta la bandiera italiana nel Mondo e il buon nome del Paese, nonostante i suoi limiti e le attuali difficoltà Ecco il decalogo “repubblicano” di padre Rungi
1. Difendi l'Italia da tutti coloro che offendono il nostro Paese e lo minacciano a varie riprese.
2. Non offendere le istituzioni democratiche, ma contribuisci con esse al bene dell’Italia.
3. Considera sacri alcuni valori fondamentali quali la famiglia, la scuola, la religione e la tolleranza tra le culture diverse presenti sul territorio nazionale.
4. Difendi i bambini, gli anziani e gli ammalati, che sono le ricchezze umane principali di noi italiani.
5. Rispetta il territorio, le tradizioni e le usanze delle comunità locali, che fanno ricco il patrimonio culturale dell'Italia.
6. Conserva la varietà delle diverse forme di comunicazione tra le popolazioni del Nord, del Centro e Sud: l’Italia è una ed indivisibile, pur nella diversità di luoghi e costumi.
7. Alimenta la concreta solidarietà tra tutti i cittadini italiani, favorendo quelli più poveri e in difficoltà.
8. Rispetta il Tricolore e canta l'Inno nazionale: sono i nostri vessilli e l'identificazione a livello planetario, soprattutto nelle cerimonie ufficiali.
9. Abbi cura in modo speciale della città in cui vivi, per farne di essa uno dei tanti "giardini" dello splendido scenario del più Bel Paese a livello mondiale.
10. Porta nel Mondo le tradizioni umane, culturali e lo stile italiano che fanno grande il nostro Paese su tutta la Terra.
"Solo dieci regole, che sintetizzano -afferma il teologo Rungi- il vasto patrimonio culturale, sociale, etico e religioso non solo degli italiani presenti in Patria, ma anche degli italiani residenti all'estero, che contribuiscono in modo lodevole per innalzare il livello di gradimento del nostro Paese davanti a coloro che contano, ma anche davanti alla gente umile e semplice delle diverse nazioni, che considera, da sempre, l'Italia la nazione più simpatica e ben accetta a livello globale".
Napoli 2 giugno 2004
L’Addetto Stampa- Curia provinciale- Passio
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