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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it


“Educate i vostri figli ad un corretto uso dei media” 


Comunicato stampa
Sabato
22 maggio 2004, ore 10,30


“Educate i vostri figlioli ai principi morali naturali e cristiani, quelli che danno la vera libertà interiore e costruiscono ponti di relazione vera con tutti gli uomini della terra”, è quanto afferma il teologo moralista, padre Antonio Rungi, superiore provinciale dei passionisti della Campania e Basso Lazio, alla vigilia della giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che quest’anno è dedicata all’uso dei mezzi di comunicazione nella famiglia, vedendo in essi le potenzialità, ma anche gli innegabili rischi.
A proposito dei rischi dei media in famiglia, padre Rungi, sottolinea l’importanza “della vigilanza da parte dei genitori sull’uso non solo della televisione, ma anche di Internet, dei telefonini da parte dei propri figlioli. Una vigilanza che richiede una specifica competenza per essere effettuata secondo criteri etici precisi. Non si tratta solo di scegliere i programmi più idonei all’insieme del gruppo familiare, soprattutto quando la famiglia è riunita per trascorrere congiuntamente un momento di distensione, ma anche di garantire la qualità dei programmi adottando i codici di controllo ed effettuando una selezione preventiva. Il discorso dell’uso dei mezzi di comunicazione –afferma padre Rungi- deve essere oggetto di discussione in famiglia, più che un tabù, considerato il fatto che ognuno si è fatto un piano di programmazione individuale o un palinsesto personale. Tv, radio, computer, telefonino sono ormai alla portata di tutti e tutti possono accedere ad una pluralità di informazioni ed immagini senza controllo alcuno. Da qui –conclude padre Rungi- una sana educazione non solo dei minori, ma anche degli adulti e dei genitori in particolare che hanno il dovere morale e sociale di educare i figli al corretto uso della libertà personale e dei beni informativi che sono in loro possesso. Se è dovere educare gli altri è primario dovere educarsi all’uso corretto dei media. Oggi, sempre più, gli adulti fanno uso distorto di spettacoli per nulla edificanti, di film soprattutto amorali, contrari a qualsiasi etica, compresa quella semplicemente naturale e di rispetto della dignità umana e del creato. Ciò esprime un grande disagio in cui versa il mondo, che ha perso l’orientamento morale, a partire dalla perdita dei valori etici che regolavano i rapporti coniugali e familiari. Il permissivismo totale in tutto, la presunta laicità in ragione a degli assurdi ragionamenti basati sulla convenienza, sull’utile, sul piacere fine a se stesso, sullo sfruttamento dei sentimenti e della vita altrui, sulla corruzione più generalizzata che si afferma nelle società dal pensiero morale debole, come quella attuale, devono far pensare ai tanti genitori, che hanno la responsabilità morale dell’educazione dei figli, che la via da intraprendere non è quella dell’adeguamento al pensiero dominante della società odierna, ma al rispetto del proprio modo di essere, di pensare e di agire, che trova il suo substrato anche nell’impostazione morale e religiosa della propria esistenza. Non si può pretendere la massificazione dei comportamenti morali, anche nel campo sessuale, facendo passare per libertà ciò che è libertinaggio, per dignità personale ciò che è anarchia morale, che è la base dello sfaldamento di ogni cultura e società”.
Da qui l’appello del teologo moralista rivolto ai genitori: “Educate i vostri figlioli ai principi morali naturali e cristiani, quelli che danno la vera libertà interiore e costruiscono ponti di relazione vera con tutti gli uomini della terra. Ciò deve passare attraverso scelte coraggiose che sono quelle del controllo familiare sui comportamenti dei più piccoli, non solo nell’ambito delle mura di casa, ma anche dei loro rapporti sociali che spesso esulano da qualsiasi verifica da parte dei più grandi. E ciò non per limitare la libertà dei piccoli, ma per dare sicurezza ed autorevolezza alle loro attività ed ai loro comportamenti, sapendo che alle loro spalle ci sono genitori responsabili e non distratti, genitori che amano e non si odiano, genitori che cercano i vero bene dei figli piuttosto che il loro bene, genitori che si sanno sacrificare piuttosto genitori scocciati di tutto, genitori capaci di spegnere la Tv per dialogare e giocare con i figli; genitori che sanno rinunciare anche un po’ al lavoro per vivere di più in famiglia. E’ da qui che si parte per rieducare i giovani all’uso corretto dei mezzi di comunicazione sociale non solo in casa, ma anche in altri luoghi, specie quelli ove si incontrano i giovani e gli adolescenti”.

Napoli 22 maggio 2004

L’Addetto Stampa della Curia provinciale

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