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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it



Santa Gemma Galgani

Napoli. I passionisti ricordano santa Gemma Galgani
 nell’annuale festa liturgica


Comunicato stampa
Domenica
16 maggio 2004, ore 16,30



La figura e la spiritualità di Santa Gemma Galgani, mistica del Novecento, sono state ricordate durante la solenne celebrazione eucaristica delle ore 11,30, che il superiore provinciale dei passionisti di Napoli, padre Antonio Rungi, ha presieduto nella Chiesa di Santa Maria ai Monti, domenica, 16 maggio 2004. 
Alla presenza di numerosi fedeli, diversi dei quali devoti della grande santa, che ispirò tutta la sua vita al mistero del Cristo Crocifisso, padre Rungi ha sottolineato “l’importanza di questa giovane donna, particolarmente bella interiormente, in un mondo che ha bisogno di recuperare spiritualità ed interiorità. Gemma seppe vivere fino in fondo le implicazioni di una vita tutta dedicata al Signore, che iniziò con il momento del suo Battesimo e si sviluppò per l’arco dell’intera sua esistenza, fino a raggiungere l’alta meta della santità. Esempio di vita e di contemplazione, esempio di mistica e di vero amore al Signore, Gemma costituisce un forte richiamo per giovani di oggi in cerca di Dio e sensibili alle pulsioni dell’anima. Pur non potendo diventare monaca, visse molto di più e intensamente la sua totale consacrazione a Dio, a partire dall’offerta della sua verginità e castità per il Regno dei cieli”. 
Le tappe più importanti di questa ascesi verso il gradino più alto della santità riconosciuta ed approvata dalla chiesa sono sintetizzate nella cronologia essenziale. 
Gemma nasce a Borgonuovo di Camigliano (Lucca), il 12 marzo 1878 ed il giorno seguente è battezzata. Il mese successivo, la sua famiglia si trasferisce a Lucca, ove, due anni dopo Gemma incomincia a frequentare l’asilo delle Sorelle Vallini. Il 26 maggio 1885 riceve la Cresima nella chiesa di San Michele in Foro. Gesù le chiede il sacrificio della mamma e nel settembre 1986, Aurelia Landi, madre di Gemma, muore serenamente. Il 17 giugno 1887, Festa del Sacro Cuore, per Gemma è il giorno della Prima Comunione. Negli anni 1889-1893 frequenta la scuola delle Zitine. Tra le sue maestre ebbe la Beata Elena Guerra. Nel 1894 muore Gino, il fratello seminarista. Nel 1986 incominciano i primi gravi problemi di salute fisica, che non la lasceranno più. Subisce, infatti, senza anestesia, una dolorosa operazione al piede. Nel giorno di Natale emette il voto di castità. L’11 novembre del 1897, Enrico Galgani, padre di Gemma, muore ad appena 57 anni. Casa Galgani, a motivo di rovesci economici, viene sottoposta a sequestro. Nel 1898, Gemma rifiuta una proposta di matrimonio per essere «tutta di Gesù». Nel 1898-1899, guarisce miracolosamente da tabe spinale. Iniziano le esperienze mistiche, che si rinnovano frequentemente. L’8 giugno 1899, Cristo le fa il dono delle stigmate. Gemma desidera la «vita religiosa», ma incontra, in ogni convento, perplessità, resistenze e chiusura. Si rende conto che non era quella la volontà del Signore nei suoi confronti. Nel 1899, durante la missione popolare in San Martino, conosce i padri Passionisti che la introducono in casa Giannini. I Giannini sono legati da stretta amicizia con il passionista padre Germano Ruoppolo. A padre Germano, Gemma aprirà totalmente il suo cuore e comunicherà le sue personali confidenze. Nel settembre 1900, Gemma è accolta nella famiglia Giannini. Nei mesi di febbraio-maggio 1901, Gemma scrive, per ordine di padre Germano, la sua «Confessione generale» (Autobiografia) in un quaderno che lei titola «Il quaderno dei miei peccati». Nel 1902, si offre vittima al Signore per la salvezza dei peccatori. Gesù le chiede la fondazione di un Monastero di claustrali Passioniste in Lucca. Gemma risponde con entusiasmo, lei, che nel cuore è e sarà sempre passionista. Il 21 settembre 1902 si ammala gravemente. Nel mese di gennaio 1903 viene trasferita presso la zia Elisa, in Via della Rosa. La sua vita è segnata profondamente dal dolore. Nell’aprile del 1903 inizia il periodo più buio. Le conseguenze del peccato degli uomini, gravano pesantemente sul suo corpo e sulla sua anima. Disfatta dal dolore e dalle incomprensioni, sola, Gemma muore: è l’11 aprile 1903, sabato santo.
Il 2 ottobre 1903, il Sommo Pontefice Pio X firma il Decreto di fondazione del Monastero Passionista in Lucca. Il 19 marzo 1905, le Claustrali Passioniste iniziano la loro presenza a Lucca, realizzando l’antico desiderio che Gesù aveva espresso a Gemma. Nel 1907, Padre Germano, direttore spirituale di Gemma, ne scrive la prima biografia. Iniziano i processi canonici per il riconoscimento della sua santità. Nel 1909 si pubblica la sua corrispondenza con padre Germano e con monsignor Volpi, rispettivamente direttore spirituale e confessore di Gemma. Nello stesso volume si leggono le estasi raccolte e trascritte dalla famiglia Giannini. Il 14 maggio 1933 Pio XI annovera Gemma Galgani tra i beati della Chiesa. Il 2 maggio 1940, Pio XII, riconoscendo la pratica eroica delle sue virtù cristiane, innalza Gemma Galgani alla gloria dei Santi e la addita come modello alla Chiesa universale.


Napoli 16 maggio 2004

L’Addetto Stampa della Curia provinciale

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