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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it



Chiesa di Santa Maria Assunta, 
detta in Platea o in Piazza

Fondi. Missione dei passionisti dal 15 al 30 maggio 
nella Parrocchia di Santa Maria in Piazza


Comunicato stampa del Superiore Provinciale, Padre Antonio Rungi
Sabato
15 maggio 2004, ore 12,00


Saranno due settimane di intensa predicazione che vedrà impegnati i missionari e le missionarie passionisti nella predicazione della missione popolare nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, detta in Platea o in Piazza, nella città di Fondi (Lt). La missione dei passionisti si colloca all’interno di un itinerario spirituale che la comunità parrocchiale sta compiendo, in questo mese di maggio, sul tema “Viviamo l’esperienza straordinaria della missione popolare parrocchiale alla scuola di Maria, che ci ripete: “Fate quello che Gesù vi dirà”.
Voluta espressamente dal parroco, don Guerino Piccione e dal Consiglio pastorale, la missione si caratterizza come autentica scuola di formazione cristiana “in quest’anno dedicato alla Madonna del cielo. La missione è un momento straordinario di grazia. Gesù passa nella nostra Parrocchia attraverso i suoi missionari per rinforzare la nostra fede, per ascoltare le nostre pene, per condividere le nostre speranze. Accogliamolo e il nostro cuore sentirà ancora la forza e la gioia della Sua presenza e con questa presenza potremmo continuare con più slancio il nostro cammino di cristiani. Ci aiuti la nostra cara Madonna del Cielo a cui tutto affidiamo con fiducia e amore di figli”.
L’apertura ufficiale della missione popolare dei passionisti nella città di Fondi (Lt) è prevista per stasera, alle ore 19.00, in Viale della Libertà, dove verranno accolti i missionari e da lì si procederà verso la Chiesa, ove sarà celebrata la santa messa. Tra i momenti qualificanti della missione popolare, oltre alle visite alle famiglie ed ai centri di ascolto, anche la festa della famiglia (domenica 23 maggio), la liturgia penitenziale (mercoledì 26 maggio); la festa dei giovani (giovedì 27 maggio), la giornata degli ammalati (venerdì 28 maggio), la veglia mariana (sabato 29 maggio). La missione verrà chiusa ufficialmente, domenica 30 maggio con la solenne messa di ringraziamento e del mandato missionario ai fedeli laici della parrocchia, previsti per le ore 19.00 nella Chiesa parrocchiale.
Tra sacerdoti e suore saranno impegnati a tempo pieno sette missionari, tra cui la prevalenza tutti giovani sacerdoti o diaconi ed è coordinata da padre Pierluigi Mirra, consultore provinciale per l’apostolato della Provincia religiosa dei Passionisti del Basso Lazio e Campania, intitolata alla Madonna Addolorata.
La missione popolare dei passionisti in una comunità parrocchiale della città di Fondi ritorno dopo alcuni anni. I passionisti sono “di casa” in questa realtà ecclesiale e sociale, che risale ai tempi del loro fondatore, san Paolo della Croce (1694-1775). D’altra parte, il vicino convento di Itri-città, la guida della parrocchia di Santa Maria Maggiore e la pastorale al vicino Santuario della Madonna della Civita permette ai passionisti un costante ed incisivo apostolato nell’Arcidiocesi di Gaeta, guidata dall’arcivescovo, monsignor Pier Luigi Mazzoni. Attualmente, solo per alcuni mesi, i passionisti curano anche la parrocchia del Salto di Fondi. E proprio a Fondi, che in questi giorni, i passionisti lavoreranno nel campo più tipico del loro istituto, che è quello della missione popolare e della predicazione itinerante. Sarà, come si diceva, la Parrocchia Santa Maria in Piazza ad essere interessata da tale evento spirituale ed ecclesiale, che conta 5000 abitanti ed interessa il centro del Paese. Qui, infatti, si eleva su un'ampia gradinata la chiesa rinascimentale di S. Maria Assunta (S. Maria in Platea o in Piazza) ricostruita nel 1490 da Onorato II e consacrata nel 1508 dal vescovo Nicola Pellegrino, già arciprete della stessa, come da iscrizione sulla porta della sagrestia. 
Ha facciata a cortina di pietra, di travertino, con tre portali, dei quali il mediano, più grande (m. 3 X 4,60), con ricco candeliere e stemmi dei Caetani; al disopra di esso, una lunetta contenente il gruppo marmoreo della Vergine col Bambino in trono, S. Caterina d'Alessandria e il committente genuflesso orante. 
La facciata è fiancheggiata a sinistra dalla torre campanaria, con la base aperta a fornice (sottopassaggio) in arco acuto secondo la tradizione laziale; il primo piano intermedio dotato di bifore trilobate e cella munita di graziosissime bifore gotiche, le une e le altre con colonnine tortili, basette e capitelli ad apici accartocciati e cuspide piramidale su dado ottagono.
L'interno è a croce latina e a tre navate divise da pilastri quadrati, con archi dissimili tra loro, e tre absidi poligonali. Agli ultimi pilastri sono appoggiati due amboni di finissimo marmo bianco in forme rinascimentali, con gli stemmi dei Caetani (tre per ambone). Nel transetto sinistro, entro arcata, grazioso ciborio del 1491: figura di Gesù in rilievo tra gruppi di angeli; in fondo a quello destro, altra arcata simile, con altare dedicato alla Madonna del Cielo, del 1613. 
Tra i dipinti, è notevole un'Assunta di scuola napoletana nell'abside cinquecentesca, che lo Schultz giudicava di stile del Criscuolo, pittore gaetano (1507?1584), del quale esistono il gran polittico nell'Annunziata di Gaeta e tele (1531) nell'oratorio annesso. Da altri il quadro è attribuito a Pellegrino Pellegrini detto Tibaldi e anche Pellegrino il vecchio (1527-1596).
Due altri trittici conserva la chiesa, nella navata sinistra, che lo Zeri dice eseguiti dallo stesso autore della Incoronazione della Vergine o di S. Lucia, nella chiesa di S. Lucia in Gaeta, cioè "Iohannes Cajetanus" o Giovanni da Gaeta. Nel Presepio, che si assegna al decennio 1460?1470, "tra un San Marciano dalla mitria costellata di innumerevoli perline ed un San Michele Arcangelo in atto di debellare l'infernale dragone, il Bambino, nato da poco entro una grotta archiacuta, è adorato dalla Vergine e da San Giuseppe, mentre nel fondo due pastori si volgono all'annuncio che dall'alto recano loro tre angeli". Nella Pietà, donatore, angeli e simboli della passione. 
Sul primo altare a destra, poi, trittico ad olio su tavola, in bella cona intagliata a fiorami e dipinta d'oro a fondo azzurro, dedicato da Albino Saratta di Fondi nel 1569: raffigura l'Eterno tra S. Giacomo e S. Giovanni Evangelista; nella cimasa, a lunetta, la Vergine col Bambino tra S. Onorato e S. Sebastiano; nella predella, Dottori della Chiesa. È firmato "Gabriel Feltrensis".
La Chiesa con le opere annesse è punto di riferimento spirituale e pastorale della comunità parrocchiale.
Oggi, la gente vive, in prevalenza, di attività commerciale ed imprenditoriale, non trascurando il suo retroterra culturale che è quello della sana agricoltura e, più recentemente, del sano turismo. Fondi, oggi, è una realtà economica di grande respiro, anche in considerazione del suo Mof (Mercato orto fruttifero) a livello mondiale e di altri importanti centri commerciali che caratterizzano l’economia di questo importante polo e snodo commerciale tra il Basso Lazio e la Campania. 

Napoli 15 maggio 2004

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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