Una settimana di predicazione nel Santuario
della Madonna dell’Olmo
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Comunicato
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Lunedì 10
maggio 2004, ore 18,30
Una settimana di predicazione nel Santuario mariano più conosciuto e
frequentato della città di Cava de’ Tirreni, quello della Madonna dell’Olmo.
E’ padre Antonio Rungi, superiore provinciale dei passionisti di Napoli, ad
essere il predicatore ufficiale nel conosciuto tempio mariano cavese in questa
settimana, che da dal 10 al 15 maggio. Questa sera la prima celebrazione
eucaristica e la prima riflessione che padre Rungi ha proposto ai numerosi
fedeli presenti nel sacro tempio ed ai padri Filippini che hanno condiviso il
momento della santa messa ed hanno seguito attentamente l’omelia.
Quindici minuti di proposte per una meditazione mariana appropriata al caso:
Maria, donna del silenzio; Maria, donna dell’ascolto; Maria, donna
dell’annuncio. Sono stati i tre concetti su cui si è sviluppata la riflessione
del ministro provinciale dei passionisti della Campania e Basso Lazio. Ed a
conclusione della messa, padre Rungi ha proposto anche un impegno di vita per
la giornata: un’ora senza televisione, da dedicare alla preghiera, alla
lettura spirituale, al silenzio e alla meditazione. Per i tanti fedeli devoti
della Madonna un suggerimento utile e pratico per fare tesoro delle parole che
sono state dette, con accento appropriato e sensibilità sacerdotale, da parte
dell’oratore nella splendida Chiesa, Basilica Vaticana, di Santa Maria
dell’Olmo in Cava de’ Tirreni.
La prima pietra per la costruzione della Chiesa fu posta da S.Francesco di
Paola nel 1482. Sull'altare di marmi policromi troneggia un quadro
raffigurante una Madonna nera col Bambino. Una leggenda racconta che il quadro
miracoloso fu rinvenuto su di un albero nel fitto di un bosco grazie ad una
luce misteriosa che attirò fin lì i suoi scopritori. Trasportata nella chiesa
più vicina l'icona fu ritrovata la notte successiva sullo stesso albero,
questo fu interpretato come un chiaro segno che la vergine volesse che lì
venisse costruita una chiesa. La chiesa di S. Francesco, fondata nel 1500, sia
nella struttura che nelle linee architettoniche ha conservato tutta la sua
sontuosità, nonostante le diverse distruzioni causate dai terremoti e da
eventi bellici. Oggi, grazie agli innumerevoli sforzi dei frati Filippini e
dei Cavesi alcune delle parti più danneggiate dal terremoto dell'80, come
l'abside e il transetto sono ritornati all'antico splendore. La facciata
d'ispirazione manieristico - barocca, presenta del travertino che mette in
risalto gli scarni ma preziosi elementi costruttivi. Sul lato destro della
facciata, è situata l'imponente torre campanaria, completamente restaurata,
oggi alta solo 35,80 metri, essendo crollati nel terremoto nel 1694 gli ultimi
due ordini. Notevole è anche il portale in cui è inserito lo stemma della
città, e i battenti lignei del XVI sec. Storia, cultura e tradizione
s'intrecciano alle leggendarie feste che riportano puntualmente, ogni anno,
alla memoria le vicende di una cittadina che s'è vista invadere da peste,
guerre, ma anche da vittorie e riconoscimenti. Ed ogni volta, ogni
celebrazione è un'occasione di riflessione, un modo per sentirsi concittadini
i chi ha posto il proprio tassello nel mosaico nella storia di Cava. La
cittadinanza cavese, che si è posta sotto la protezione della Vergine
dell’Olmo e l’ha innalzata a propria Patrona, ne celebra ogni anno la festa
l’8 settembre con grande solennità, devozione e gran concorso di popolo.
Attualmente sono i religiosi della Congregazione dell’Oratorio (Filippini) a
curare la chiesa e la comunità parrocchiale, con circa 3500 abitanti. Risale
al 1920 l’erezione a Parrocchia della Chiesa della Madonna dell’Olmo e da
allora i Padri Filippini sono ancora impegnati nelle opere di apostolato
parrocchiale. Oggi sono tre padri ed uno studente a costituire lla locale
comunità. I religiosi Filippini, secondo le regole e costituzioni godono di
una certa stabilità nel luogo ed ogni comunità è autonoma rispetto alle altre.
Avvenimento di rilievo è stato domenica 9 maggio 2004, quando l’Arcivescovo
di Amalfi-Cava de’Tirreni, monsignor Orazio Soricelli ha benedetto ed
inaugurato il nuovo oratorio, dedicato a San Filippo Neri.
La Congregazione dell’Oratorio di Cava dei Tirreni fu fondata nel 1896 dal P.
Giulio Castelli, su invito del vescovo di questa Città, ed ebbe il
riconoscimento pontificio il 16 ottobre 1900. L’Oratorio Filippino di Cava
trovò la sua degna nell’attuale sede di Santa Maria dell’Olmo, già appartenuta
ai Padri Minimi. P.Giulio Castelli, il Fondatore, sostenne la Congregazione
con il suo zelo e la sua attività apostolica; si prodigò lì dove fosse più
necessario, stando umilmente tra la gente e portando a tutti il suo conforto e
la sua presenza. La sua persona fu ben presto circondata da un alone di
santità e, alla sua morte, la fama crebbe sempre di più. Tra gli altri Padri
della Congregazione si ricorda P. Enrico Schiavo. Alla sua opera è dovuto il
monumentale trono della Madonna che ancora oggi può ammirarsi nella Chiesa
dedicata alla Vergine. Alla fine della 2^ guerra mondiale, la Casa dei Padri
Filippini divenne centro di accoglienza per i giovani che avevano subito
l’esperienza tragica della guerra, rimanendone feriti materialmente e
spiritualmente.
Fu creata così l’Opera Ragazzi di S. Filippo che vide il concorso di molta
gioventù, alla quale essa diede sostegno materiale, ma soprattutto fu guida
spirituale ed educativa, Oggi, mutate le condizioni sociali ed economiche, quest’Opera ha cessato di
esistere, ma i Padri sono sempre attenti all’educazione dei giovani seguendo,
in questo, le indicazioni di S. Filippo.
Napoli 10 maggio 2004
L’Addetto
Stampa della Curia provinciale
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