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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

Cresima di 33 giovani nella Chiesa parrocchiale di 
Santa Maria a Fiume


Comunicato stampa
Sabato
8 maggio 2004, ore 20,30


La parrocchia Santa Maria a Fiume in Ceccano è una delle prime che i passionisti assunsero, dietro proposta del Vescovo diocesano del tempo, subito dopo il secondo conflitto mondiale, quando era difficile e, in parte limitato dalle Regole e Costituzioni dei Passionisti, assumere simili impegni stabili nel campo apostolico. L’istituto dei passionisti, infatti, per sua natura è missionario e in quanto tale dalla sua nascita e con il progressivo sviluppo si è impegnato, secondo il carisma di fondazione, soprattutto nella predicazione delle missioni, di esercizi spirituali, nella direzione spirituale, nell’amministrazione dei sacramenti, specie quello della confessione, nell’apostolato itinerante. Con le accresciute esigenze pastorali delle Diocesi e in seguito alla crisi vocazionale che ha interessato le chiese locali, i vescovi hanno chiesto, un pò ovunque, la collaborazione agli istituti clericali di vita consacrata, per la guida delle parrocchie. Ed oggi sono tante le parrocchie che in Italia e, soprattutto in terra di missione, sono guidate pastoralmente dai sacerdoti appartenenti agli istituti di vita consacrata. La Provincia passionista dell’Addolorata, attualmente, considerando anche l’attività di supplenza che sta svolgendo temporaneamente in alcune parrocchie, ha la responsabilità pastorale di 13 parrocchie: Ceccano Badia, Ceccano-S.Maria a Fiume; Paliano-convento, Paliano-Sant’Anna e Paliano-Sant’Andrea; Falvaterra-centro; Itri-città; Salto di Fondi; Mondragone-convento; Calvi Risorta-Zuni, Calvi Risorta-Visciano; Airola-città; Forino-città. In tutto saranno circa 35.000 abitanti che vengono assistiti spiritualmente e stabilmente dai passionisti con 22 religiosi, tra parroci e vicari parrocchiali impegnati stabilmente in questo compito. Tutto questo a conferma di una modifica sostanziale del tipo di apostolato che l’istituto dei passionisti ha registrato, come d’altra parte tutti gli altri, dal Concilio Vaticano II in poi. Ciò incide anche in modo rilevante sulla vita comunitaria e sull’apostolato tipico della Congregazione, che non sempre riesce a soddisfare le esigenze e le richieste di collaborazione in altri campi e soprattutto nella predicazione itinerante. Tra l’altro i passionisti hanno in affidamento il Santuario della Civita ad Itri e collaborano stabilmente nel Santuario del Volto Santo a Napoli, oltre ad assicurare l’assitenza spirituale a numerosi istituti femminili di vita consacrata. Da qui la necessità emersa nell’ultimo capitolo provinciale, gennaio 2003, durante il quale fu eletto provinciale padre Antonio Rungi, di rivedere presenze e attività pastorali che non sono confacenti con la vita comunitaria o non si integrano con essa. Tra le attività che in qualche modo, soprattutto se si tratta di parrocchie extra-conventuali, che di fatto limitano la presenza costante dei religioni nella comunità di appartenenza c’è quella parrocchiale. Il lavoro che si sta compiendo per non privare nessuna chiesa locale della presenza dei passionisti, soprattutto nelle parrocchie, è di trovare forme nuove di apostolato parrocchiale, ove non sia l’esclusivo religioso, indicato dai superiori maggiori, ad accollarsi l’onere della parrocchia, ma sia l’intera comunità o la collaborazione tra varie comunità, come d’altronde è previsto dal Diritto canonico, circa le parrocchie affidate agli istituti di vita consacrata. In tale direzione sta lavorando l’attuale governo della provincia passionista dell’Addolorata, che ha ideato una nuova forma di collaborazione tra comunità passioniste vicine, organizzate in “Unità apostoliche”. Così si sta facendo tra Itri-città, Itri-Civita e Salto di Fondi; così si sta facendo con Falvaterra e Pontecorvo. Il tutto perché la carenza delle vocazioni ha portato sia le diocesi e sia gli istituti religiosi a trovare una più stretta collaborazione stabile e duratura per sopperire alle grandi esigenze spirituali e pastorali del popolo di Dio, soprattutto in quei luoghi più sprovvisti di presenze sacerdotali e anime consacrate. 

Napoli 8 maggio 2004

L’Addetto Stampa della Curia provinciale

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