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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it



 Festa di San Paolo della Croce a Falvaterra


Comunicato stampa
Venerdì
7 maggio 2004, ore 21
,10


Nonostante il tempo inclemente, la pioggia ed il freddo insistente, quasi se si fosse in inverno, la piccola comunità parrocchiale e cittadina di Falvaterra (Fr) ha accolto con gioia l’arrivo della statua di San Paolo della Croce, che dal vicino Ritiro passionista di San Sosio Martire, come tutti gli anni in occasione della festa, è stata trasferita a Falvaterra-Centro per essere esposta al culto dei fedeli. Alle ore 19.00 di venerdì sette maggio è arrivata nella piazza del Comune l’immagine sacra del Fondatore dei Passionisti, che a Falvaterra, quando era in vita, giunse con il suoi confratelli, provenienti da Ceccano nell’anno 1751, fondando così il Ritiro di S.Sosio Martire, uno dei più importanti e cari al grande santo. Ieri ad accogliere la statua del Santo fondatore dei passionisti è arrivato da Napoli il Superiore provinciale, padre Antonio Rungi. Nella breve processione di trasferimento della statua da sotto i portici, ove era stata sistemata per proteggerla dall’acqua, fino alla chiesa si è pregato per i bisogni della comunità locale ed in particolare per gli anziani. C’erano anche il parroco, padre Renato Santilli e l’ex-parroco, padre Cesare De Sanctis, come pure il diacono permanente, padre Tonino Fiorelli. C’era anche un discreto numero di fedeli, che ha voluto ossequiare l’immagine del santo, accogliendola in piazza e poi seguendola processionalmente verso la chiesa. Qui, una volta sistemata la statua nell’apposito spazio predisposto al lato sinistro dell’altare, davanti alla balaustra, è iniziata subito la celebrazione eucaristica, presieduta dal superiore provinciale, padre Antonio Rungi, assistito dal diacono e concelebrante il padre Renato Santilli. Intanto la chiesa si è riempita di fedeli, raggiungendo un buon numero, quasi un terzo della dell’intera comunità civile e parrocchiale di Falvaterra, che conta circa 700 abitanti. Messa solenne e rito sentito e partecipato da tutti i presenti. Intensa e coinvolgente l’omelia tenuta dal superiore provinciale che ha presentato la figura e l’opera di San Paolo della Croce, mettendo in risalto il suo rapporto con la comunità di Falvaterra. La spiritualità della croce, la missionarietà della croce, il carisma della passione, la presenza dei passionisti a Falvaterra, il dono della vocazione alla vita consacrata, la storia e le memoria storica della provincia dell’Addolorata sono stati i passaggi più significativi dell’omelia di padre Rungi. Un pensiero speciale a tutti gli ammalati dellaq comunità passionista provinciale e cittadina. A conclusione dell’intensa omelia i fedeli hanno spontaneamente applaudito l’oratore, che all’inizio del suo discorso ha voluto ringraziare tutti, specialmente “questa piccola grande comunità ove volentieri si viene per pregare, raccogliersi in orazione e contemplazione, nel silenzio più profondo, facendo tesoro degli insegnamenti del nostro fondatore, che di preghiera ed orazione se ne intendeva, come se ne intendeva dell’impegno missionario, che profuse in ogni angolo d’Italia, compreso in questo luogo molto caro alla memoria storica di noi passionisti”.
La santa messa è stata animata dalla schola cantorum parrocchiale e dalla presenza dei ministranti, tra cui alcuni bambini e bambine del piccolo centro storico di Falvaterra. Intanto, per l’intera giornata di, oggi, sabato, la statua di San Paolo della Croce sarà esposta al culto dei fedeli nella Chiesa parrocchiale. In serata, poi, tempo permettendo e ricuperando la processione non svolta di ieri, l’immagine sacra verrà riportata in processione al Ritiro di San Sosio, ove proseguiranno i festeggiamenti in onore del grande mistico del Settecento. La statua sarà accolta dal superiore locale, padre Stanislao Renzi, vice-provinciale; mentre la santa messa verrà officiata dal parroco, padre Renato Santilli. Festeggiamenti che si concluderanno domenica, 9 maggio, e vedranno momenti di aggregazione tra la comunità molto dispersa sul territorio della città di Falvaterra.
La devozione a San Paolo della Croce a Falvaterra parte da molto lontano. Fino a qualche tempo c’erano degli anziani del posto che, a loro volta, avevano saputo di questo santo mediante la conoscenza diretta dei loro antenati. Un culto che si trasmette di generazione in generazione, anche in considerazione dell’ininterrotta presenza dei passionisti nel Ritiro di San Sosio Martire, che nel passato, per lungo tempo è stata anche sede provincializia e di noviziato. A conferma della importanza che assumeva questa casa religiosa dei passionisti della Provincia dell’Addolorata, la cui istituzione risale allo stesso fondatore, San Paolo della Croce, in modo informale nel 1753 (256 anni fa), in modo ufficiale e canonico il 9 maggio 1769. E difatti, domenica, 9 maggio i passionisti della Provincia dell’Addolorata celebrano i 235 anni di storia, che, a ben ragione, può essere collocata alcuni anni prima, con l’elezione del primo provinciale della Congregazione e della provincia, che fu padre Tommaso Struzzieri, poi ordinato vescovo di Todi nel 1764. A Falvaterra dopo San Paolo della Croce hanno vissuto religiosi santi, tra i quali ricordiamo il Beato Domenico della Madre di Dio, che il 9 maggio 1840 partì da San Sosio per le fondazioni del Belgio e dell’Inghilterra, diventando uno dei pionieri dell’ecumenismo in terra anglicana; il venerabile padre Fortunato De Gruttis, apostolo del confessionale ed esorcista; il servo di Dio, padre Giuseppe Pesci, che fu superiore provinciale più volte. “Luogo di preghiera e di conversione, luogo di sincera penitenza e mortificazione, il ritiro di San Sosio Martire, fondato da San Paolo della Croce, sta nel cuore di tutti i passionisti della nostra provincia –ha detto padre Rungi- e dell’intera Congregazione. Ed oggi, dopo il rilancio delle attività spirituali ed apostoliche è un punto di riferimento per tutti, a metà strada tra Roma e Napoli, e non solo per i passionisti, il clero diocesano, le religiose ed i movimenti, ma anche per i fedeli laici, che una volta conosciuto il Ritiro ritornano volentieri per oltre ad essere accolti bene dai confratelli si rigenerano spiritualmente e ritornano alle loro attività più carichi in spiritualità ed umanità. E’ un punto di riferimento soprattutto per voi gente di Favaterra, alla quale noi siamo particolarmente legati da vincoli spirituali che ha iniziato il nostro santo padre e fondatore, san Paolo della Croce.” 

Napoli 7 maggio 2004

L’Addetto Stampa della Curia provinciale

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