Il testo della supplica alla Madonna di Pompei,
rivisto ed aggiornato da padre Antonio Rungi,
che non sostituisce il testo ufficiale e tradizionale.
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Giovedì
6 maggio 2004
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Augusta Regina della Pace, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti, oggi, in preghiera qui e in ogni parte del mondo, per rendere lode al Signore, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre personali richieste di grazie.
Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso, su di noi, sulle nostre famiglie, sull’Italia, sull'Europa, sul Mondo, su quanti si dicono cristiani e non vivono coerentemente la loro fede, su coloro che non credono e su quanti hanno progetti di morte e seminano odio e terrore ovunque sulla Terra. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono a non vivere sereni e tranquilli, nella pace che viene da Dio.
O Madre, implora per noi misericordia dal Tuo Figlio divino, e vinci con la clemenza il cuore di noi peccatori. Siamo figli tuoi che costiamo sangue al dolce Gesù e contristiamo il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti noi quale sei, Regina di pace e di perdono.
Ave Maria.
E' vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati rinnoviamo la passione e morte in Croce del tuo Figlio Gesù, nostro Signore e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore addolorato di Madre.
Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che, sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori.
Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia!
O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, soprattutto dei nostri nemici, di quanti non credono in Dio, di quanti, pur avendo altre fedi, lottano pregiudizialmente il cristianesimo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il Mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore.
Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!
Ave Maria
Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie.
Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l'onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.
Ave Maria
Chiediamo la benedizione a Maria.
Un'ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina della Pace, che non puoi negarci oggi e sempre. Concedi a tutti noi l'amore tuo costante e in modo speciale la materna benedizione.
Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento e sempre il Sommo Pontefice, i nostri Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi, i fedeli laici e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario.
O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza, negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più?
Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia, a te l'ultimo bacio della vita che si spegne.
E l'ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti, o Vergine potente e clemente.
Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.
Salve Regina
Napoli 6 maggio 2004
Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it
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