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Padre Antonio Rungi
Superiore Provinciale
antonio.rungi@tin.it

Il decalogo mariano. 
Una “catechesi” per accompagnare i fedeli 
nella celebrazione del mese di maggio 2004


Comunicato stampa
Giovedì
30 aprile 2004, ore 12,10


E’ il nuovo linguaggio della comunicazione multimediale, che necessita di sintesi, chiarezza ed immediatezza, è il linguaggio dei cosiddetti “decaloghi”, che ho avuto l’idea, qualche anno fa, di lanciare e di interessare i vari ambiti dell’insegnamento cristiano e, soprattutto della morale personale e sociale in chiave cristiana. Oggi tale linguaggio è stato assunto per altrettante forme comunicative che esulano dalla religione.
I tanti “decaloghi” che ho scritto, negli ultimi anni, chiaramente prendono lo spunto dal vero ed unico “Decalogo” di cui si conosce, in senso assoluto, l’autore, che è Dio stesso, rivelatosi a Mosé sul Monte Sinai, al quale affidò le tavole della Legge. I dieci comandamenti sono, infatti, le norme portanti non solo del popolo di Israele in cammino verso la terra promessa e la libertà, bensì dell’intera umanità, in quanto anch’ essa è in perenne cammino verso nuove conquiste. Un’icona che esprime bene questa immagine del cammino è la Vergine Santa, la Madonna, che ricordiamo con particolare devozione ed affetto durante l’intero mese di maggio. A lei la cristianità, da tempo lontano, dedica esclusivamente questo lungo periodo di riflessione e preghiera, nel contesto del periodo pasquale. Maria è la donna del cammino, come ricorda un testo musicale mariano, che spesso cantiamo in chiesa o altrove in momenti liturgici o di preghiera, che è “Santa Maria del cammino”. Dai testi evangelici che citano alcuni momenti della vita della Madonna accanto a Gesù, si comprende perfettamente che Maria è quasi sempre in cammino, è una donna dinamica, che non si ferma mai, che si sposta per esigenza, ma anche per essere vicino al suo Figlio.
Partendo dalla nascita, fino ad arrivare alla morte di Croce di Gesù, Maria fa molto cammino per proteggere Gesù, per rintracciarlo quando si smarrisce, per seguirlo nel suo ministero itinerante di missionario del Padre, nel suo spostarsi da una zona all’altra della Palestina, della Giudea, della Samaria e delle altre regioni del suo territorio. Segue Gesù anche lungo l’intero viaggio al Calvario ed è lei ad essere ai piedi della Croce ad accogliere le ultime volontà di Cristo che muore e si dona per noi.
Alla Madonna dedico questo nuovo “decalogo” che definisco mariano, perché parte dalla Beata Vergine Maria, ma raggiunge tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà, soprattutto coloro che hanno a cuore la devozione verso la Madre del Signore.
Ecco le dieci regole che, mediante l’esemplarità della Vergine Santa, noi tutti possiamo applicare, quale impegno personale nel cammino della perfezione e della santità cristiana.
1. Accogli la vita, quale dono di Dio e proteggila da qualsiasi forma di offesa e distruzione di essa. Nel mistero dell’Incarnazione del Figlio di Dio, nel grembo verginale della Madonna, noi troviamo questo appello ad amare e proteggere la vita dal primo istante fino al suo termine naturale. Nessuno alzi la mano contro Abele, ma altrettanto nessuno alzi la mano contro i Caino violenti e sanguinari di ogni tempo.
2. Va incontro alle persone che sono in difficoltà ed hanno bisogno del tuo aiuto materiale e spirituale. Nel mistero della visitazione a Santa Elisabetta, sua cugina, la Madonna dimostra una sensibilità di donna, sposa, madre, amica non comune allora come oggi. In fretta va dalla sua cugina che attende anch’ella un figlio, Giovanni Battista, e si pone al suo servizio, conoscendo le esigenze di una donna avanti negli anni, ma coraggiosa a portare avanti la gravidanza. Nel servizio della carità e della solidarietà vengano privilegiate le persone sole ed abbandonate, quelle che sono in attesa di un bambino o vivono in condizione di estremo bisogno materiale e spirituale.
3. Cura l’educazione dei tuoi figli. Nel mistero dello smarrimento di Gesù al tempio, la Madonna come San Giuseppe sono in ansia per questo grave fatto. Vanno in cerca di Gesù, finquando non lo trovano a Gerusalemme, da dove erano partiti, per l’annuale ricorrenza della Pasqua, mentre egli sta nel tempio in mezzo ai dottori della legge, ai quali insegna il vero significato dei testi sacri e li prepara alla comprensione totale della venuta del Messia in mezzo all’umanità. L’ansia per i figli e per la formazione soprattutto spirituale di essi trovano in Maria un punto di riferimento religioso importante. A lei vogliamo ispirarci per educare le nuove generazioni al senso religioso della vita ed ai valori morali e sociali di tolleranza e di rispetto delle opinioni degli altri.
4. Lavora onestamente per vivere dignitosamente. Nella famiglia di Nazareth tutti i componenti di questo nucleo familiare singolare svolgono mansioni e ruoli costruttori di pace e di serenità. Gesù, Giuseppe e Maria costituiscono un trio della perfetta armonia, che a ben ragione può dirsi divina. Per loro la fatica ed il lavoro sono mezzi di sostentamento per vivere semplicemente, senza pretesa di accumuli di cose e ricchezze. Ogni attività umana venga svolta con la consapevolezza che essa è mezzo e non fine del vivere in questa vita. Si lavora per vivere e non si vive per lavorare, senza gioire mai.
5. Prega incessantemente Dio, perché ti illumini ogni dì. Il contatto continuo di Maria con Gesù, fece di questa singolare creatura di Dio un’anima eletta, ed una donna pura ed immacolata al suo cospetto. Anche per ogni cristiano la preghiera è un mezzo indispensabile per affrontare l’esistenza quotidiana. E’ nella contemplazione continua di Dio che ci fortifichiamo nello spirito e siamo capaci di gesti eroici, perché Dio vive dentro di noi.
6. Abbi fede in Dio dalla sera alla mattina. La Madonna è donna di fede per eccellenza. Tutta la sua esistenza terrena esprime questa dimensione particolare della vita di relazione con l’Essere superiore. La fiducia di Maria nella Parola di Dio è totale dal momento dell’Annunciazione alla gloriosa Ascensione. A lei si sono ispirati i credenti di ogni tempo per chiedere e vivere la fede come abbandono totale alla volontà di Dio. Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me ciò che tu hai detto. Abbandonarsi in Dio e lasciare che Lui animi sempre più il nostro spirito con il suo amore infinito.
7. Soffri per amore senza chiedere comprensione. La Madonna è anche donna che sa accettare la prova e sofferenza, è una donna coraggiosa nel dolore e del patimento. Dal giorno della presentazione al tempio di Gesù fino alla gloriosa risurrezione di Cristo, la Vergine Maria ha condiviso con Gesù e gli Apostoli l’esperienza della croce, come esperienza della donazione e della liberazione.
8. Sacrificati fino a donare la vita per i tuoi amici. La Madonna nella sua funzione di madre e sposa ha dimostrato durante la sua esistenza terrena una capacità di sacrificarsi per gli altri in termini unici ed eccezionali. A noi è chiesto il minimo indispensabile per manifestare agli altri, a partire da chi ci sta vicino, che sappiamo rinunciare a noi stessi e alle nostre cose per far emergere il dono a tutti i costi. 
9. Prepara fin d’ora la tua dimora nella gloria del Signore. La Madonna è un continuo richiamo ai valori eterni e all’al di là, ove lei è stata assunta in anima e corpo. In Maria dobbiamo trovare le ragioni continue per non fermarsi per la via, ma di andare sempre oltre verso il Paradiso.
10. Testimonia davanti al mondo la gioia della risurrezione. Maria è stata la prima a cui è apparso Gesù Risorto, è quanto si pensa giustamente anche se non ne parlano i Vangeli. Donna della risurrezione e della vita, la Madonna ci invita ad essere testimoni di gioia e speranza in un mondo triste ed angosciato. Chi risorgere continuamente in Dio non può non essere un uomo che ama la vita soprattutto in prospettiva eterna.
Sono queste le dieci regole fondamentali che il teologo moralista, padre Antonio Rungi, ordinario religioso dei passionisti della Provincia della Campania e Basso Lazio propone all’attenzione dei fedeli per il mese di maggio 2004, dedicato alla Madonna. 
“Fissare lo sguardo in lei –afferma padre Rungi- in questo tempo dedicato alla preghiera e alla riflessione sulla Madre del Signore è fissare lo sguardo sullo stesso Cristo Risorto e sul volto glorioso del Redentore. E’ Maria che ci conduce più immediatamente al suo Figlio, Gesù Cristo. Seguire le regole mariane di una vita semplice e illuminata dalla fede è seguire Cristo nel mistero pasquale e nella esperienza di una gioia autentica, che solo Lui può donare alle umane genti”.

Napoli 30 aprile 2004

Padre Antonio Rungi
antonio.rungi@tin.it

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